• Mondo
  • Martedì 28 dicembre 2010

I rapimenti di Oaxaca

Rapiti in Messico tre salvadoregni, nello stesso posto in cui dieci giorni fa sono sparite cinquanta persone

In Messico uccisioni e rapimenti non sono all’ordine del giorno, ma quasi. Due settimane fa le autorità hanno dichiarato che negli ultimi quattro anni, cioè da quando il neoeletto presidente Felipe Calderon mise i narcotrafficanti in cima ai problemi dello stato, la guerra alla droga ha ucciso più di trentamila persone tra civili, narcos e membri delle forze dell’ordine. Allo stesso modo anche i rapimenti sono tanti, come le uccisioni concentrati soprattutto sulle rotte della droga. Ieri tre migranti di El Salvador sono stati rapiti a Oaxaca, uno stato nel sud del Messico, lo stesso in cui una dieci giorni fa erano sparite cinquanta persone.

La notizia è arrivata direttamente dal ministro degli esteri di El Salvador, piccola nazione dell’America centrale. Sette uomini armati hanno tentato di rapire nove salvadoregni che si trovavano su un treno vicino Ixtepec, una città di Oaxaca. Cinque degli uomini sono riusciti a fuggire, uno è stato ucciso tentando la fuga e tre sono stati rapiti. I cinque che sono riusciti a scappare hanno raccontato quanto successo alla polizia, e ora sono sotto protezione.

La scorsa settimana le autorità messicane hanno aperto un’indagine su un possibile rapimento di massa avvenuto nello stesso stato. Il 16 dicembre sono infatti sparite cinquanta persone, sempre migranti, e nonostante la mancanza di prove il rapimento sembra l’ipotesi più probabile. I cinquanta — trenta uomini, quindici donne, cinque bambini — sarebbe stati visti da diversi testimoni mentri uomini armati li accompagnavano su un treno diretto in un altro stato messicano.

L’episodio probabilmente più grave di tutti è avvenuto nello stato di Tamaulipas in agosto, dove sono stati ritrovati i cadaveri di 72 migranti rapiti qualche settimana prima. Del massacro erano stati incolpati i membri del cartello della droga Zeta, che controlla le rotte della droga in quella zona.

Foto: Dario Leon/AFP/Getty Images