La manifestazione contro le manifestazioni
Stewart e Colbert portano in piazza quelli che non ne possono più di quelli che non ne possono più
Ci sono due comici che organizzano una manifestazione il 30 ottobre, negli Stati Uniti. Si chiamano Jon Stewart e Stephen Colbert e sono autori e protagonisti dei due programmi televisivi satirici più riusciti e seguiti del Paese, rispettivamente The Daily Show e The Colbert Report.
Fin qui, vista dall’Italia, questa notizia che non dice niente di insolito: tra poco si vota, la destra sembra essere in grande vantaggio, i comici di sinistra organizzano una manifestazione per far pesare la loro popolarità e sostenere i democratici. In realtà negli Stati Uniti la cosa è ben più anomala, principalmente per due ragioni. La prima ragione è che la tv statunitense ha una grandissima tradizione di comici e autori di satira dalle posizioni politiche esplicite, ma non un esercito di comici in mobilitazione permanente che organizza manifestazioni di piazza e deve la sua popolarità più a legittime e meritorie battaglie politiche che alle sue opere artistiche. La seconda ragione è che la manifestazione di Stewart e Colbert sarà quasi una manifestazione contro le manifestazioni: contro la demagogia, contro la retorica dei cittadini-arrabbiati-che-non-ne-possono-più.
“Sono incazzato nero, e questa volta non ne posso più!”. Chi tra di noi non ha mai desiderato aprire la finestra e urlare questa frase a squarciagola? È una domanda seria: chi? Noi stiamo cercando proprio queste persone. Stiamo cercando le persone che pensano che urlare sia fastidioso, controproducente e terribile per le corde vocali; le persone che pensano che le voci di chi urla più forte non dovrebbero essere le uniche a essere ascoltate; le persone che pensano che l’unico caso in cui si possano disegnare dei baffetti alla Hitler sulla foto di qualcuno, è se quel qualcuno è effettivamente Hitler. Oppure Charlie Chaplin, in quel film lì
La manifestazione è evidentemente una risposta indiretta all’esplosione dei tea party, i gruppi ultraconservatori e populisti che stanno segnando questa fase della campagna elettorale, e alla manifestazione indetta qualche giorno fa da Glenn Beck, conduttore televisivo altrettanto populista e ultraconservatore. Beck aveva convocato una manifestazione “per il ripristino del nostro onore”: quella di Stewart invece è una manifestazione “per il ripristino della salute mentale”.
Colbert invece segue il filo conduttore del suo programma – che è una parodia dei talk show di Fox News, pieni di opinionisti repubblicani fuori di testa – e ha chiamato la sua manifestazione “Teniamo viva la paura”, descrivendola come una risposta necessaria a quella indetta da Stewart.
L’America, il più Grande Paese che Dio abbia dato agli uomini, è stata costruita su tre pilastri. La Libertà. La Libertà. E la Paura, ovviamente paura che qualcuno un giorno possa rubarci la libertà. Oggi ci sono queste forze dell’oscurità, dell’ottimismo, che cercano di privarci della nostra paura: forze con capelli brizzolati e molti più Emmy di quanti siano necessari [il riferimento è a Stewart, ndr]. Vogliono sostituire la nostra Paura con la Ragione. Ma attenzione! C’è solo una lettera di differenza tra la Ragione, reason, e il Tradimento, treason. Che sia una coincidenza? La gente ragionevole direbbe di sì, ma l’America non può permettersi questo rischio.
per l’immagine, grazie a Eggs of War