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  • Lunedì 19 luglio 2010

Cameron prova a ribaltare la Gran Bretagna

Il primo ministro britannico presenta la "Big Society", il suo progetto per trasferire progressivamente poteri e responsabilità dallo stato ai cittadini

Britain's Prime Minister David Cameron answers a reporter's question, during a news conference at the end of the G20 nations summit in Toronto, Canada, Sunday June 27, 2010. Wary of slamming on the stimulus brakes too quickly but shaken by the European debt crisis, world leaders pledged Sunday to slash government deficits in the most industrialized nations in half by 2013, with wiggle room to meet the goal. (AP Photo/Lefteris Pitarakis)
Britain's Prime Minister David Cameron answers a reporter's question, during a news conference at the end of the G20 nations summit in Toronto, Canada, Sunday June 27, 2010. Wary of slamming on the stimulus brakes too quickly but shaken by the European debt crisis, world leaders pledged Sunday to slash government deficits in the most industrialized nations in half by 2013, with wiggle room to meet the goal. (AP Photo/Lefteris Pitarakis)

Il primo ministro britannico David Cameron ha presentato oggi a Liverpool il suo progetto chiamato “Big Society”, sul quale aveva puntato molto durante la campagna elettorale. Il progetto prevede un maggiore coinvolgimento dei cittadini nell’amministrazione del paese e nella società: a loro sarà progressivamente affidata la gestione di servizi oggi competenza del settore pubblico, allo scopo di responsabilizzarli e operare – nel corso del tempo – un massiccio trasferimento di poteri dallo stato agli individui.

Si comincia con quattro progetti sperimentali, che sono stati illustrati durante il discorso di Cameron: ogni comunità sarà coordinata da un organizzatore – un community organizer: vi ricordate di quello famoso? – e alcuni membri del servizio civile. Primi obiettivi: la gestione collettiva di un pub di provincia, l’arruolamento di volontari disposti a prestare servizio nei musei per tenerli aperti più a lungo, il coinvolgimento attivo nelle decisioni sulla spesa dei singoli distretti. Il progetto prevede inoltre la creazione di una “Big Society Bank”: una cassa che servirà a finanziare le attività delle comunità e dei gruppi di volontariato. Il denaro proverrà dai conti dormienti, i depositi dimenticati in banca e mai reclamati.

Il Guardian questa mattina aveva anticipato alcuni passaggi del discorso di David Cameron.

Sì, ci saranno dei problemi: problemi finanziari, legali, burocratici. E ci saranno anche delle obiezioni, da parte delle amministrazioni locali e da chi ha interessi e rendite che non vuole perdere. Ma sapete che c’è? Ne siamo felici. Questo progetto ci farà imparare un sacco di cose. Spingeremo il potere verso il basso e vedremo cosa accadrà. Scopriremo i problemi così come si verificano e vedremo come risolverli. Alzeremo la mano e diremo: “Non abbiamo le risposte a tutto: troviamole insieme”.

L’opposizione accusa Cameron di voler approfittare di questo progetto per distrarre il paese dai tagli ai servizi pubblici operati dal governo all’indomani del suo insediamento, allo scopo di ridurre il debito pubblico. “Non vogliamo coprire un bel niente”, ha detto Cameron intervistato dalla BBC. “Questo è un ottimo progetto: lo è in un periodo di tagli e lo sarebbe anche in un periodo di spesa. Qui non si tratta di risparmiare: si tratta di costruire una società più grande e migliore di questa”. La presentazione del programma proseguirà ancora per qualche ora: il sito di Downing Street trasmette i lavori in streaming, il Guardian ha una diretta testuale.