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  • Mercoledì 7 luglio 2010

Prime conferme alle accuse contro Sarkozy: la storia in sei punti

Alleati e avversari pressano Sarkozy per una spiegazione: lui fa sapere che parlerà il 13, ma d'altro

Aggiornamento: Sarkozy non sembra intenzionato a fare dichiarazioni pubbliche malgrado le insistenze di alleati e avversari. Martedì prossimo è annunciato un suo intervento sulla riforma delle pensioni e qualcuno ipotizza possa parlare allora anche della vicenda Bettencourt.

Le prime verifiche della polizia stanno confermando i racconti di Claire Thibout, la contabile che accusa  il ministro francese del Lavoro Eric Woerth di avere ricevuto un finanziamento illegale da parte di Liliane Bettencourt. Il prelievo di 50 mila euro di cui ha parlato la Thibout è stato verificato.

Ieri Woerth è intervenuto in una trasmissione televisiva su TF1 per parlare della vicenda di finanziamenti illeciti al partito UMP e di frode fiscale che riguarda la famiglia Bettencourt, in cui sarebbe coinvolto insieme al presidente Sarkozy. Ha detto che per lui è insopportabile il fiume d’insulti  e di odio che l’ha colpito da tre settimane, e che non ha nulla da rimproverarsi.
Woerth si è energicamente difeso ed in merito alle ultime rivelazioni ha dichiarato:

Non ho mai ricevuto denaro illegalmente, nemmeno un euro. Non ho mai ricevuto denaro in quella maniera, durante la campagna presidenziale. Ho tenuto i conti di quella campagna, conti che sono stati controllati e verificati dalla magistratura. Ogni fattura è stata verificata.

Tutte queste accuse sono un’orchestrazione politica del Partito Socialista.

Oggi però i giornali francesi insistono che Sarkozy non può più eludere la questione limitandosi a parlare di calunnie, e che deve intervenire chiaramente e diffusamente.

Il quotidiano Ouest France ieri ha ricostruito i punti principali della vicenda.

1. Che cosa ha fatto scoppiare lo scandalo?

Le registrazioni effettuate tra maggio 2009 e maggio 2010 dal maggiordomo di Liliane Bettencourt, erede della multinzionale L’Oréal e donna più ricca di Francia, 88 anni.

2. In che contesto sono state fatte le registrazioni e come sono emerse?

La figlia di Liliane Bettencourt, Françoise Bettencourt-Meyers, aveva accusato un fotografo, François-Marie Banier, di “aver abusato della fragilità” di sua madre e lo aveva denunciato. Secondo le sue accuse dal 1997 Banier avrebbe beneficiato di doni del valore complessivo di circa 1 miliardo di euro da parte di Liliane Bettencourt, sotto forma di assegni, contratti di assicurazione sulla vita o tele originali di grandi autori.
L’avvocato che difende Françoise Bettencourt nel processo contro Banier ha trasmesso alla polizia delle registrazioni realizzate dall’anziano maggiordomo della miliardaria per conto della figlia. Il processo, previsto dall’1 al 6 luglio è stato rinviato sine die dal tribunale di Nanterre, che ritiene necessario raccogliere ulteriori informazioni sulle registrazioni clandestine in cui è citato il nome del fotografo.

3. E cosa c’era nelle intercettazioni?

21 ore di conversazione tra la miliardaria e Patrice de Maistre, che gestisce il suo patrimonio attraverso la società Clymène, farebbero riferimento a operazioni finanziarie destinate a sfuggire al fisco e ad un coinvolgimento dell’Eliseo nel processo Banier. Le conversazioni riguarderebbero anche i legami tra la miliardaria, Eric Woerth, ministro del Lavoro e precedentemente del Bilancio (responsabile quindi del fisco) e sua moglie Florence Woerth, che dal 2007 lavorava per la Cymène.

4. Quali sono i sospetti che pesano su Liliane Bettencourt?

Il 17 giugno, il giornale online Mediapart ha rivelato che la miliardaria avrebbe avuto dallo Stato un assegno di 30 milioni di euro a titolo di rimborso fiscale, e questo malgrado i sospetti di evasione fiscale che pesano sulla gestione del suo patrimonio. L’amministrazione fiscale (di competenza del ministero del Bilancio) è accusata di aver chiuso gli occhi sulle pratiche di frode o evasione fiscale (si parla di conti all’estero non dichiarati e perfino della proprietà di un’isola alle Seychelles). La procura di Nanterre dichiara di aver trasmesso dati su Liliane Bettencourt fin dall’inizio del 2009.

5. Di che cosa è accusato Eric Woerth?

L’attuale ministro del Lavoro è stato tra il 2007 ed il 2010 ministro del Bilancio. Un incarico che ha cumulato con il ruolo di Tesoriere dell’UMP, che svolgeva dal 2002.
Secondo l’opposizione, l’aver svolto i due compiti contemporaneamente rappresenta un chiaro conflitto d’interessi. L’opposizione sottolinea poi un secondo conflitto d’interessi tra l’incarico della moglie del ministro, Florence, e quello del ministro stesso. La moglie, analista finanziaria, ha lavorato dal 2007 al 2010 all’interno della società Clymène che gestisce il patrimonio Bettencourt, ruolo da cui si è dimessa a giugno, ammettendo di aver sottostimato il conflitto di interessi.
Mediapart ha poi pubblicato ieri un’intervista in cui l’ex contabile della Bettencourt, Claire Thibout, accusa Woerth di aver ricevuto dei finanziamenti in contanti da parte della miliardaria, in qualità di tesoriere dell’UMP. La contabile afferma che Woerth avrebbe ricevuto a marzo 2007 150 mila euro in contanti  per finanziare la campagna presidenziale di Nicolas Sarkozy. Il presidente e il ministro hanno entrambi formalmente smentito queste affermazioni.

6. Come funziona in Francia il finanziamento ai partiti?

I partiti sono finanziati da risorse private (contributi fissi degli iscritti al partito e donazioni da privati). La legge sui finanziamenti ai partiti politici impone un limite massimo di 7500 euro a persona per anno, che si abbassa a 4600 euro in periodo elettorale. Tutte le donazioni superiori a 150 euro devono essere effettuate tramite assegno e le donazioni in contanti non possono superare il 20% dell’ammontare di spesa autorizzato. Tutti i candidati che intendono raccogliere donazioni devono nominare un rappresentante finanziario, il solo a gestire il flusso di denaro. L’incaricato deve aprire un conto della campagna registrato per i controlli.