Sunday Post

Previously, sul Post: le cose migliori che abbiamo pubblicato questa settimana

Non meno di domenica scorsa, l’augurio del Post è che stiate già cominciando a preparare il barbecue o che abbiate il tavolino del picnic già pronto nel baule della macchina. Ma si annuncia un tempo più variabile, oggi, quindi l’indolenza domestica potrebbe avere maggiori alibi: è il giorno giusto, insomma, per leggere quello che vi siete persi durante la settimana.

I postumi della fine di Lost hanno riverberato ancora su questa settimana, ma le goffaggini del governo sul presunto taglio delle piccole province è rapidamente diventato altrettanto avvincente, e ci si aspettava ormai l’apparizione di Jacob a spiegare cosa stesse succedendo. Poi l’ottimo Gino Selva ha completato l’infografica sugli abusi sessuali nella Chiesa, che ha girato in rete anche fuori d’Italia. Le le cose più lette sono state queste:

Abbiamo capito il finale di Lost
Quali sono le province tagliate e Fateci sapere quando avete finito
La mappa degli abusi sessuali nella Chiesa

Certo, tutte cose a cui siamo affezionati e soddisfatti della affinità di interessi con i nostri lettori. Ci siamo in particolare resi conto all’alba di mercoledì mattina che la questione delle province sarebbe diventata presto un bel casino, e un avvincente casino. Anche se continuiamo a meravigliarci che nessuno chieda conto a Tremonti del dilettantismo e della inadeguatezza dimostrati su quella questione. Ancora oggi, esistono solo versioni contraddittorie e niente di spiegato ufficialmente.

Ma ci sono anche altre cose che a noi del Post questa settimana sono piaciute, tra quelle che non hanno scalfito il dominio dei primi tre post.

La storia dei bisonti che hanno sconfinato da Yellowstone al ranch di Ted Turner
La proposta di regole più chiare contro i fanatici dell’antispoiler
La spiegazione della querelle sui prodotti israeliani “boicottati” da Coop e Conad

Poi ci sono tre storie che hanno avuto un’attenzione e una diffusione inattese, e che continuano ad averne a qualche giorno di distanza dalla pubblicazione. Una è quella della rottura del pendolo di Foucault, che evidentemente ha fans più numerosi di quelli che immaginassimo: o, speriamo, segnali curiosità scientifiche tra i lettori del Post. Un’altra è l’ennesima spiegazione del reale significato dell’espressione “Deus ex machina” e del modo errato in cui viene usata comunemente: si sa che in rete c’è una grande attenzione a questioni di lingua e grammatica. La terza rivela un’inattesa persistenza del culto nei confronti di Kate Bush: e quindi un sacco di lettori è andato a leggere come mai non abbia mai più fatto tour da vent’anni.

Infine, ecco le cose più lette questa settimana sui blog del Post:

Manifesto del partito dei fisiologi, di Antonio Pascale
Tumulazioni copernicane, di Amedeo Balbi
La pizzeria della testa mozzata, di Stefano Nazzi
Falcone, a presente memoria, di Filippo Facci

Buona lettura, noi comunque siamo qui.