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  • Venerdì 26 gennaio 2018

Le indagini sull’incidente ferroviario fuori Milano

Le verifiche sui binari chiariranno se sia stato un cedimento a causare il deragliamento in cui sono morte 3 persone, e se ci sia stata una scarsa manutenzione della tratta

Il treno deragliato a Seggiano di Pioltello, 25 gennaio 2018
(PIERO CRUCIATTI/AFP/Getty Images)
Il treno deragliato a Seggiano di Pioltello, 25 gennaio 2018 (PIERO CRUCIATTI/AFP/Getty Images)

La Procura di Milano sta indagando sul grave incidente ferroviario di giovedì 25 gennaio del treno 10452 uscito dai binari alle 6:57 del mattino, poco dopo avere superato la stazione di Pioltello, nella periferia est di Milano. Il deragliamento ha fatto accartocciare uno dei vagoni, pieno di pendolari, causando la morte di tre passeggeri e il ferimento di decine di altre persone. Molte sono ancora ricoverate negli ospedali milanesi, alcune con ferite gravi, ma non in pericolo di vita. I magistrati vogliono capire che cosa non abbia funzionato e se ci sia stata incuria nella manutenzione dei binari: l’ipotesi è che un breve tratto abbia ceduto, facendo fuoriuscire i carrelli del terzo vagone del convoglio, portando poi al grave incidente.

L’incidente
Il treno 10452 era partito da Cremona ed era in viaggio verso la stazione di Milano Porta Garibaldi, a bordo c’erano circa 350 persone. Secondo le ricostruzioni, almeno uno dei carrelli del treno era già parzialmente fuoriuscito dai binari prima di passare attraverso la stazione di Pioltello. Alcuni passeggeri in attesa di altri treni hanno raccontato di avere visto passare il 10452 a velocità sostenuta, mentre produceva una grande quantità di scintille. Le ruote di almeno un vagone sarebbero uscite dai binari a causa del cedimento di un pezzo di rotaia lungo circa 20 centimetri, per il quale era in programma una sostituzione perché iniziava a essere usurato.

Il treno viaggiava a circa 140 chilometri orari – velocità che non risulta essere eccessiva per quel tratto ferroviario – quando la terza carrozza del convoglio ormai fuori asse ha urtato tre pali della linea elettrica dei binari e si è infine fermato contro un quarto palo, ormai a un chilometro di distanza dalla stazione di Pioltello. Il macchinista ha spiegato di avere azionato i freni non appena ha avvertito forti vibrazioni, ma arrestare la corsa di un convoglio a quella velocità richiede tempo e questo ha fatto sì che il treno abbia proseguito per diverse centinaia di metri la propria corsa. La versione del macchinista dovrà essere confrontata con i dati raccolti dai sistemi di bordo della locomotiva.

Le indagini
La magistratura prevede d’iscrivere nel registro degli indagati, come atto dovuto, i legali rappresentanti e i responsabili in materia di sicurezza di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che ha la responsabilità della gestione dei binari e delle stazioni in parte di quella tratta (in Lombardia sono attivi diversi operatori ed è quindi complicato orientarsi: c’è per esempio Ferrovienord, società del Gruppo FNM, che ha Regione Lombardia come azionista di maggioranza e le Ferrovie dello Stato come socio di minoranza). L’inchiesta comprende il disastro colposo ferroviario e la Procura ha già a disposizione una prima relazione, preparata dai Vigili del Fuoco che nella giornata di ieri hanno lavorato per ore, insieme agli altri soccorritori, per aiutare i passeggeri a uscire dalle lamiere del vagone e condurli negli ospedali. Potrebbero essere indagati anche i responsabili di Trenord, l’azienda ferroviaria che si occupa di buona parte dei trasporti regionali in Lombardia.

Il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha visitato nel tardo pomeriggio di ieri la zona dell’incidente. Ha annunciato che sarà attivata una commissione ministeriale per effettuare ulteriori verifiche, e accertare eventuali responsabilità per l’accaduto. Delrio ha detto che la commissione non interferirà in alcun modo con il lavoro della Procura.

Cosa dice RFI
Per ora RFI ha confermato di volere attendere le verifiche della Procura e ha annunciato di avere avviato una propria indagine interna. I tecnici della società, che è di Ferrovie dello Stato, hanno ricordato che i sistemi di sicurezza hanno funzionato: dopo avere rilevato il passaggio fuori sede di alcuni carrelli dei vagoni, si è automaticamente avviato il blocco della circolazione nell’area per tutti gli altri treni, evitando che potessero esserci conseguenze più gravi. RFI ha inoltre diffuso un comunicato per ricordare che i lavori di manutenzione eseguiti sui binari sono tutti certificati, e che le operazioni sulle linee sono effettuate con “l’utilizzo di sofisticati strumenti diagnostici” grazie a investimenti che in cinque anni sono aumentati del 70 per cento circa, con una spesa nel 2017 pari a 1,7 miliardi di euro. Nelle classifiche dell’Agenzia dell’Unione Europea per le Ferrovie, RFI ha uno degli indici più bassi per quanto riguarda gli incidenti in Europa.

Circolazione ferroviaria
L’incidente di giovedì ha comportato la sospensione di buona parte del traffico ferroviario sulla linea Milano – Brescia. Per un tratto di binari è stato disposto il sequestro da parte della magistratura, che dovrà fare rilievi e accertamenti prima di consentire i lavori di ripristino, e ci saranno quindi ripercussioni sui treni che transitano nella zona. Dalle 6 di questa mattina due dei quattro binari della linea Milano – Brescia sono tornati a essere operativi, ma ci sono diverse modifiche all’orario. I treni subiranno rallentamenti di circa 30 minuti. Trenord ha annunciato un servizio sostitutivo con autobus tra la stazione di Treviglio e la fermata Cassina De Pecchi della linea verde della metropolitana di Milano.