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  • Lunedì 22 giugno 2015

Il Parma ripartirà dalla Serie D, oggi è ufficialmente fallito

Gli acquirenti interessati avevano tempo fino alle 14 di oggi per presentare un'offerta: non ce n'è stata nessuna

(GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)
(GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

Dalle 14 del pomeriggio di oggi, lunedì 22 giugno, il Parma Football Club è ufficialmente fallito. Dal marzo 2015 il Parma era guidato da due curatori fallimentari  – Angelo Anedda e Alberto Guiotto – che avevano il compito di gestire la società fino all’arrivo di nuovi acquirenti, che però non ci sono stati. Il Parma dovrà quindi ripartire dalla serie D, il più importante campionato dilettantistico della Lega Nazionale Dilettanti (nell’ordine sta dopo la Seria A, la Serie B e la Lega Pro).

Se ci fossero stati degli acquirenti il Parma avrebbe potuto giocare la stagione 2015-16 in Serie B. Come conseguenza del fallimento del Parma ci sarà la cancellazione della società e la perdita del titolo sportivo, qualcosa di simile a quello che successe nell’agosto 2002 alla Fiorentina, che ripartì dalla Serie C2 col nome “Florentia Viola“.

Negli ultimi giorni si era parlato di due cordate di imprenditori interessate a acquisire il Parma: una, guidata da Giuseppe Corrado – presidente e amministratore delegato di The Space Cinema – e un’altra guidata dallo statunitense Mike Piazza, ex giocatore di baseball. Corrado si è ritirato il 21 giugno e nella mattina del 22 lo ha fatto anche Piazza, che ha spiegato in un comunicato la sua decisione:

Con grande tristezza e rammarico devo comunicare l’abbandono della trattativa per l’acquisizione del Parma F.C. Comprendo e condivido l’amarezza dei tifosi del Parma per questa decisione. Assieme ai co-investitori nel progetto non abbiamo ritenuto sostenibili gli investimenti necessari per coprire le passività attuali e future di una squadra il cui avviamento è stato fortemente pregiudicato.

La retrocessione del Parma alla Serie D libererà un posto nella Serie B del prossimo anno: posto che dovrebbe essere occupato dal Brescia, che avrebbe altrimenti disputato il campionato di Lega Pro.

Il Parma era in una grave situazione economica da anni, con debiti causati da una prolungata cattiva gestione finanziaria della rosa della squadra, che ad un certo punto è arrivata a contenere 230 giocatori (molti dei quali in prestito in Serie B o Lega Pro). Solo nell’ultimo anno si era però iniziata a capire la grandezza della crisi economica del Parma: il primo evidente segnale era arrivato nell’estate 2014 dopo che al Parma era stato negato l’accesso all’Europa League, a causa di ritardi nei pagamenti degli stipendi ad alcuni suoi giocatori. Negli ultimi vent’anni il Parma è stata una delle più vincenti squadre italiane: l’unica a insidiare lo storico dominio di Milan, Juventus e Inter, più vincente per esempio di Roma e Lazio messe insieme. Per dieci stagioni di fila, fra il 1991 e il 2001, il Parma ha avuto una squadra fra le più forti in Europa, unica in Italia fra le cosiddette “provinciali” a potersela giocare con le grandi.