tiziano scarpa
Il più bel crepuscolo dell’anno
È quello del primo giorno di ora legale, secondo una poesia di Tiziano Scarpa

Venezia è davvero la città degli amanti?
Forse la retorica romantica e sentimentale non è adeguata alla città, che si prende tutto lei, scrive Tiziano Scarpa

Quando la scrittura fa paura

Versi scritti in una biblioteca tarlata

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I titoli da tenere d'occhio nei prossimi mesi, tra cui "Purity" di Franzen, "Cosa pensano le ragazze" di Concita De Gregorio e l'atteso romanzo di Safran Foer

La storia nei film di Venezia
Cos'hanno in comune il film di Schnabel e quello di Martone, e altre storie di eroi

Il Veneto, prima di “Le città di pianura”
«È da quando ho visto il film che, da veneta, rifletto su su come la trasformazione del paesaggio sia stata raccontata nell’immaginario letterario e (più raramente) cinematografico»

Il ladro di libri di Stephen King
Il racconto inedito scritto da Sandrone Dazieri per la Smemoranda 2016

Storia di Stile libero, che ha 20 anni
La collana di Einaudi che ha lanciato i cannibali, Ammaniti, Lucarelli e De Cataldo nacque nel 1996, e il mondo era abbastanza diverso

La punteggiatura:
«Oggi se ne sta lì come la segnaletica stradale, non ci facciamo caso, ma esiste da pochissimo tempo. Scriviamo da seimila anni (minuto più, minuto meno) e usiamo i “segni paragrafematici”, come dicono i linguisti, solo da duemila e quattrocento. I greci erano svogliati e la adoperavano in modo incerto. I romani non la usavano per nulla. Al tempo di Dante c’erano i glifi che oggi ignoriamo, estinti come dinosauri: il doppio punto, il punto mobile, la virgola alta. Fourier pretendeva quattro tipi di virgole. Questo è un breve prontuario di ciò che ne resta. Prendiamo la virgola per esempio,»

Il futuro di Venezia
E i suoi molti guai, raccontati da Filippomaria Pontani: per non parlare soltanto del passaggio delle grandi navi
