susan stebbing
In guerra a volte si legge di più
«Tra i titoli di maggiore successo in Gran Bretagna nei primi mesi della Seconda guerra mondiale c’era il libro scritto da una filosofa oggi dimenticata, ma che bisognerebbe ricordare: Susan Stebbing. All’uscita, nel 1939, "Thinking to Some Purpose" era stato ignorato. Divenne un bestseller in poco tempo perché sembrò particolarmente adatto per affrontare quello che stava accadendo. Secondo l’autrice per difendere la democrazia in Europa bisognava imparare a pensare in modo chiaro»
Altri articoli su questo argomento
Donald Trump ha licenziato il marito di Kamala Harris dal consiglio di amministrazione del museo memoriale dell’Olocausto
L’appoggio di Elon Musk ha danneggiato il giudice Repubblicano Brad Schimel?
Un'elezione locale per la Corte Suprema del Wisconsin sta alimentando un dibattito nazionale sulla impopolarità di Musk
La più grande iniziativa indipendente per portare cibo a Gaza
Tra pochi giorni partirà la Global Sumud Flotilla da diversi porti del Mediterraneo, anche dall’Italia: gli obiettivi sono ambiziosi
Quest’anno al carnevale di Notting Hill è filato tutto liscio
Dopo anni di preoccupazioni per le crescenti violenze, la grande festa della comunità caraibica di Londra è tornata principalmente una festa
Il sogno di Trump di finire sul monte Rushmore resterà un sogno
Lo chiedono alcuni Repubblicani – e lo vorrebbe lo stesso Trump – ma è una proposta complicata politicamente e irrealizzabile concretamente
Robert Kennedy Jr. sta smontando le regole sui vaccini negli Stati Uniti
È quello che succede quando scegli un antivaccinista come segretario alla Salute
Rodrigo Moya fotografò i vent’anni più turbolenti dell’America Latina
Ritrasse guerriglieri e lotte politiche, oltre che un melanconico “Che” Guevara e García Márquez con un occhio pesto
Trump sta forzando le cose
Usa i poteri presidenziali in modo sempre più ampio, in alcuni casi sfidandone i limiti: lo si è visto per esempio coi media
La foto di soli uomini alla riunione della squadra di Merz, probabile prossimo cancelliere tedesco
Perché ci piace la musica
La sensazione di appagamento che dà dipende da un collegamento tra due aree cerebrali: lo sappiamo perché ad alcune persone manca
La piccola radio che animò la cultura alternativa di Sarajevo durante l’assedio
Sotto le bombe e i cecchini, Radio Zid contribuì a preservare un'idea di città aperta e tollerante
Il boss delle cerimonie, olimpiche
Marco Balich ne ha organizzate molte, e mentre lavora a quella di Milano Cortina dice che sono sempre «un carnevale di Rio con una liturgia da funerale del papa»
Chi è Mikey Madison
Ha vinto l'Oscar come miglior attrice protagonista con il suo primo grande ruolo per “Anora”, ma in questi anni si era già fatta notare
Le richieste di escludere Israele dallo sport internazionale
Finora non hanno avuto alcun seguito, ma forse qualcosa sta cambiando: per la prima volta ne ha parlato un commissario europeo
«Se volete capire l’artista, guardate l’opera»
Era quello che insegnavano all'FBI i primi profilatori di assassini seriali, i “Predatori” raccontati nel nuovo libro di Stefano Nazzi
Ma quanto sono strazianti i vecchi filmini?
«Il nodo allo stomaco era sempre lì. Rivedevo la loro, la nostra vita scivolare muta, tutti noi nello spazio come se lo stessimo occupando in questo momento. I ricordi mi venivano addosso»
L’uragano Katrina, 20 anni fa
Il 29 agosto del 2005 uno degli uragani più forti di sempre causò la morte di quasi 1.400 persone e allagò per giorni New Orleans, anche per gravissimi errori umani
Il ruolo degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina, raccontato dal New York Times
Un lungo articolo ha descritto come funzionava il profondo coinvolgimento dell'amministrazione di Joe Biden, tra scontri interni, errori e “linee rosse” violate
