San Juan Diego

Altri articoli su questo argomento

Come ho scoperto le mante di Munk

«La Baja California a quei tempi era una regione ancora molto selvaggia, desertica e spopolata, ma dalla natura prepotentemente fascinosa. Avevo divorato “The Log from the Sea of Cortez” di John Steinbeck, racconto di un viaggio compiuto quarant’anni prima del mio al seguito del biologo Ed Ricketts. Anche loro erano scesi in barca dalla California al Mare di Cortez alla ricerca di animali marini. Il Mare di Cortez pullulava di vita. Il cielo della sera era costantemente solcato da teorie di grandi uccelli marini in movimento da un lato all’altro dell’orizzonte, e ovunque ponessi lo sguardo vedevo la calma superficie del mare fremere per la presenza di esseri misteriosi che, nascosti nel profondo, la facevano increspare»

Come ho scoperto le mante di Munk

Diego, Menotti e gli altri fantasmi

«Eppure Maradona vive. E vive moltissimo nelle contraddizioni innumerevoli di una città e di un paese. Arrivato in un’Argentina travolta da Javier Milei, presidente più liberista del più sfrenato liberista, mi ritrovo a vagare nella torrida estate. Ripercorro al contrario il muro nero dove trovano posto i nomi degli scomparsi, dagli ultimi fino ai primissimi dissidenti, passando per le spaventose annate centrali: persone torturate, massacrate, narcotizzate, gettate proprio in questo fiume. All’inizio le buttavano troppo vicino alla costa: i corpi riaffioravano a riva. Quindi si sono spinti più in là con l’aereo. Vuoi negare questa cosa? Dovrai buttare giù questo muro, abbatterlo. Lo hanno già fatto con le persone, perché non credere che possano farlo con un parchetto trascurato? Viene da chiedersi come sia stato possibile organizzare i Mondiali di calcio del 1978 in Argentina proprio in quel momento, quando il massacro era in corso»

Diego, Menotti e gli altri fantasmi