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  • Lunedì 20 novembre 2017

Continuiamo a non sapere cosa sia successo al sottomarino argentino scomparso

Sabato sono stati ricevuti sette tentativi falliti di chiamate satellitari, ma la Marina ha detto oggi che non arrivavano dal San Juan

Messaggi e cartelli di supporto alla base navale Mar del Plata, Argentina, 19 novembre 2017
(AP Photo/Vicente Robles)
Messaggi e cartelli di supporto alla base navale Mar del Plata, Argentina, 19 novembre 2017 (AP Photo/Vicente Robles)

Sabato il ministero della Difesa argentino aveva fatto sapere di aver rilevato sette tentativi di chiamate satellitari registrati tra le 9 del mattino e le 3 del pomeriggio, che avrebbero potuto provenire dal San Juan, il sottomarino militare argentino con a bordo 44 persone di cui da giorni non si hanno notizie. Domenica il governo aveva però ridimensionato le speranze, spiegando di non poter confermare che i tentativi di chiamate siano arrivati ​​effettivamente dal San Juan. Lunedì, la Marina militare argentina ha infine detto che i segnali non arrivavano dal sottomarino.

Del sottomarino non si hanno notizie da mercoledì 15 novembre. La Marina argentina ha spiegato che l’ultimo contatto radio con il San Juan è avvenuto quando si trovava circa 430 chilometri al largo della costa: era partito da Ushuaia, nell’estremo sud del paese, ed era diretto verso la base navale di Mar del Plata, nel centro-nord. È scomparso senza inviare richieste di soccorso.

Sabato sono stati però registrati sette tentativi di chiamate durati tra i 4 e i 36 secondi, ma durante i quali non è stato stabilito alcun contatto vocale. Enrique Balbi aveva parlato di «un segnale molto debole», dicendo che non c’era stata alcuna connessione e aveva spiegato che la Marina era al lavoro per ottenere da questi tentativi falliti dei dati concreti, provando a rintracciare la posizione delle chiamate con l’aiuto di una società statunitense specializzata in comunicazioni satellitari.

Nel frattempo, le famiglie dell’equipaggio del sottomarino hanno chiesto al governo di chiarire la situazione e di fornire notizie più precise. Attualmente tredici navi e sei aerei sono al lavoro per perlustrare un’area di circa 66 mila chilometri quadrati nel sud dell’Argentina alla ricerca del San Juan, ma le ricerche sono complicate dal mare mosso e dai venti molto forti che non facilitano la visibilità sulla superficie. Oltre a non sapere cosa sia successo al sottomarino, le autorità non sanno nemmeno se si trovi in superficie o se sia affondato: per ora quest’ultima possibilità sembra la più accreditata, dato che le ricerche sul mare non hanno portato risultati. Il capo della base navale di Mar del Plata, Gabriel González, ha detto: «Non siamo stati in grado di localizzare il sottomarino sulla superficie. Questo è il motivo per cui stiamo dando priorità alla ricerca del sottomarino in immersione».

Alle operazioni di ricerca sta partecipando anche la Nasa, e i governi di sei paesi – tra i quali Stati Uniti, Regno Unito e Cile – hanno offerto assistenza di vario tipo. Il San Juan è un sottomarino di 66 metri ed è uno dei tre in dotazione alla Marina militare argentina. Lo comprò nel 1985 dalla Germania, che aveva finito di costruirlo nel 1983, e tra il 2007 e il 2014 sono stati fatti dei lavori per estendere di circa 30 anni il suo utilizzo. È il più nuovo dei tre sottomarini della Marina argentina.