La morte di Gadda
Il dolore di Gadda

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Il grande poeta italiano, tra i più citati e apprezzati per il suo stile duro e asciutto, era nato il 12 ottobre del 1896 ed è protagonista del doodle di Google di oggi

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Si trova a Brera, ha lanciato un concorso per raccontare la città e organizzerà laboratori pratici dedicati all'editoria

Il giardino dei Finzi Contini per chi non l’ha ancora letto
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Cinque parole di Gadda, spiegate
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Pornografia
È il titolo del romanzo dello scrittore polacco Witold Gombrowicz, messo in scena dal regista Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano (dal 13 marzo al 5 aprile) [Continua]

Che cos’è GeMS, il secondo editore italiano
È nel gruppo Messaggerie, il più grande distributore di libri in Italia, e ha molte case editrici, tra cui Guanda, Garzanti, Salani e Longanesi

Indice delle cose notevoli #3
Una lista periodica delle cose degne di nota che di recente ho visto, letto, ascoltato, imparato o ritrovato. Questa è la lista di marzo. [Continua]

Gadda e Proust si assomigliavano, molto
«In Gadda l’infinità, come meta e fallimento della letteratura, non si compone dall'interno, ma assume forme lessicali e sintattiche perfino più composite che in Proust. Nella sua nevrosi da ingegnere di nominare esattamente ogni cosa, il vocabolario non va soltanto consumato fino in fondo, dragato in ogni ambito tecnico, scientifico, dialettale, ma va anche sfondato, reinventato, arricchito e distorto da neologismi acrobatici e ironici, ma indispensabili, perché per quello che si vuol dire, nonostante i milioni di parole del mondo, la parola giusta non esiste mai»

La complicata storia di uno dei romanzi italiani più lunghi di sempre
Cioè “Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo, che è morto più di trent’anni fa ma di cui è appena uscito un libro inedito

La punteggiatura:
«Oggi se ne sta lì come la segnaletica stradale, non ci facciamo caso, ma esiste da pochissimo tempo. Scriviamo da seimila anni (minuto più, minuto meno) e usiamo i “segni paragrafematici”, come dicono i linguisti, solo da duemila e quattrocento. I greci erano svogliati e la adoperavano in modo incerto. I romani non la usavano per nulla. Al tempo di Dante c’erano i glifi che oggi ignoriamo, estinti come dinosauri: il doppio punto, il punto mobile, la virgola alta. Fourier pretendeva quattro tipi di virgole. Questo è un breve prontuario di ciò che ne resta. Prendiamo la virgola per esempio,»

Atlante degli investigatori italiani
Quasi ogni città ne ha uno (e Milano più di tutti), perché l'elemento più importante di un giallo è il posto in cui è ambientato

22 libri consigliati dalla redazione del Post
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Consigli da Gadda per un podcast
