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La metropolitana di Roma oggi è stata interrotta tre volte
Una a mezzogiorno e due nel pomeriggio: ogni volta per interventi delle forze dell'ordine dopo un presunto "allarme bomba"

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Che si dice a Roma?

Tavolino educato

La metro di Roma chiuderà per mesi alle 21
Per lavori di manutenzione rimandati da anni: la linea B chiuderà da aprile per 3 mesi, la linea A da giugno per 18 mesi

Gli ultimi mesi eccezionali di Jasmine Paolini
Quelli in cui la più forte tennista italiana è arrivata a giocare prima la finale del Roland Garros e poi quella di Wimbledon, dopo dieci anni di carriera da semisconosciuta

Perché molti locali espongono orsi di pezza giganti
È una moda partita da Parigi e che si è affermata soprattutto durante la pandemia, più o meno spontaneamente in tutto il mondo

I selvaggi e la pulizia dei fatti
In questi mesi si sta costruendo ad arte un subdolo collegamento: gli indiani sono crudeli e disumani, quindi non hanno diritto di giudicare i marò. [Continua]

Urania era molto meglio del camioncino

La contraddizione dei marabù
«La discarica di Dandora in Kenya, la più grande dell'Africa orientale, ha preso forma intorno a regole precise: come nei gironi infernali più si va verso il centro, più ci si avvicina al male, alle violenze, alla possibilità di un non-ritorno. Più si rimane all’esterno, nel primo girone, dove i materiali selezionati vengono lavati e pressati in modo da creare le balle di rifiuti da consegnare alla mafia, più si rimane vicini alla terraferma. C’è un piccolo ponte che si sopraeleva sul fiume e, come Caronte, porta dentro l’inferno della discarica dove donne e bambini lavorano chine tra i rifiuti tra centinaia di marabù»

La mappa di una metropolitana deve tenere insieme un sacco di cose
Deve essere comprensibile, immediata, essenziale, ma anche realistica, completa, bella: ci sono varie filosofie, e a New York l'hanno appena cambiata

Roberto Gualtieri sta provando a spiegare i cantieri di Roma ai romani
Spesso con gilet ed elmetto, si fa riprendere per raccontare sui social come vanno i lavori

Di guerre e giornalismo, nel 2013
Francesca Borri, freelance in Siria, racconta le fatiche dei rapporti con le redazioni italiane, le competizioni con i colleghi, e soprattutto la guerra

Per fare lo stadio della Roma bisogna decidere se questo è un bosco
Si trova nell'area data in concessione alla squadra, nel quartiere di Pietralata, e gli abitanti chiedono che venga riconosciuto e protetto

L’arte di origliare per strada
«Sospetto che annotare le frasi sentite in giro abbia a che vedere con un’insofferenza più o meno cosciente verso l’insieme dei gesti che più ci ritroviamo a fare oggi: condividere, recensire, produrre contenuti, dire la nostra, esserci. Mi piace la non intenzionalità di una frase ascoltata per caso, la sua aleatorietà, il fatto che sia nel mondo reale e non su uno schermo, che in qualche modo registri il presente e l’aria che tira senza pretendere di spiegarli, di imporli, di filtrarli attraverso una visione. Mi piace che richieda attenzione, una certa disposizione all’ascolto. Che sia fine a sé stessa, ma in qualche modo anche utile a qualcos'altro, se siamo pronti a ricordarla, a darle retta»

Caramelle

Tutto (o quasi) sulla riapertura delle scuole
Il governo deve ancora decidere molte cose, dagli autobus alle mascherine, ma ci sono già varie linee guida e protocolli

Mario Fantin, documentarista e documentatore
Accompagnò la spedizione italiana sul K2, girò decine di film, scrisse decine di libri e poi fu «alpinista da scrivania»: oggi si inizia a ricordarlo

Genova per loro
«Accade qui quello che succede in molti altri centri storici, a cominciare da Roma, Torino e Milano: chiudono i negozi di prossimità, aprono bed&breakfast e dehors. Lo spazio pubblico è privatizzato. Crescono gli affitti; gentrificazione e disagio si sovrappongono. Molti dei residenti abbandonano il centro storico per aree più periferiche: mentre certe aree diventano più costose, con ovvi vantaggi per chi ha case da vendere, altre vengono lasciate al degrado»

Come si vive al 41-bis
Il regime di detenzione a cui è sottoposto Alfredo Cospito comporta un isolamento estremo, e chi lo ha vissuto parla di “tortura democratica”
