Le architetture di Adalberto Libera
Che era nato oggi 110 anni fa, è raccontato in una bella mostra a Rovereto, e ha fatto una cosa che hanno visto tutti anche senza sapere che è sua

Che era nato oggi 110 anni fa, è raccontato in una bella mostra a Rovereto, e ha fatto una cosa che hanno visto tutti anche senza sapere che è sua


Inizialmente l'avevano rifiutata per via delle dimensioni e perché menzionava i fascisti che lo uccisero il 10 giugno 1924

Le foto e il video dell'udienza di Benedetto XVI, la prima dopo l'annuncio delle sue dimissioni, e la cerimonia per le Ceneri in San Pietro

Quella attuale venne affissa per iniziativa privata e non menziona i fascisti che lo uccisero nel 1924: il comune di Roma vorrebbe sostituirla

L'assenza dell'opposizione ha trasformato i lavori di questa mattina in un rito noioso e insensato, più del solito

Mentre il quartiere intorno migliora e viene riqualificato, nei mastodontici palazzi alla periferia di Roma gli investimenti e la manutenzione sono di fatto inesistenti

Quello in cui rivendicò la responsabilità politica dell'omicidio Matteotti e disse che avrebbe usato la forza per stare al potere, come poi fece

Arrivò nei cinema italiani il 31 gennaio 1991: era ambientato nel passato, durante una guerra, ma non parlava granché né dell'uno né dell'altra

La maggioranza è in difficoltà: alla fine si decide di rinviare alla settimana prossima la discussione sulla prescrizione breve

Sono i due nuovi presidenti di Camera e Senato, entrambi del centrosinistra: la cronaca della giornata in Parlamento

«La sua modernità sta nell’aver inteso che allora come oggi il fascismo non è soltanto questione di ideologia, ma anche di opportunismo, inettitudine amministrativa e abuso di potere. Il suo radicalismo senza enfasi è sempre suonato, in Italia, come un’anomalia. Era puntiglioso, trasparente, attaccato ai numeri. Non inseguiva l’avversario sul terreno della retorica. Il suo modello sfugge persino al conformismo delle opposizioni, perché non offre una retorica consolatoria o fintamente agguerrita. Eppure era temutissimo da Mussolini, proprio perché riconosceva l’efficacia di quello stile nitido ma intransigente»
