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L’inutile seduta della Camera

L'assenza dell'opposizione ha trasformato i lavori di questa mattina in un rito noioso e insensato, più del solito

12.32 – La replica di Berlusconi, inutile come il resto della seduta, dura due minuti. Berlusconi chiede ai deputati di fargli pervenire delle “suggestioni”. La seduta finisce qui e così il liveblogging del Post.

12.28 – Dopo Scilipoti parla Pepe. La sessione della Camera è diventata un circo. Tra poco la replica di Berlusconi.

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12.27 – Parla Scilipoti, accanto a lui i banchi sono vuoti, forse per evitare le risatine in diretta.

12.25 – Bernardini ricorda a Fini di quando l’aula si svuotava in corrispondenza con gli interventi di Almirante. Gli unici a restare in aula erano, anche allora, i deputati radicali.

12.23 – Parla Rita Bernardini, dei Radicali, al ventinovesimo giorno di sciopero della fame. Spiega che i cinque deputati radicali sono qui per denunciare “l’urgenza dell’intervento nelle carceri” e per “i cinque milioni di procedimenti arretrati, dei quali almeno 200.000 all’anno cadono in prescrizione”.

12.11 – La pazienza del cronista è messa a dura prova. I deputati della maggioranza intervengono noiosissimamente e come se fossero arrivati al governo ieri. Parlano di niente. Ora Vignali, PdL, ha citato assurdamente Steve Jobs. La pazienza del cronista è messa a dura prova.

12.04 – Parla D’Anna, di Popolo e Territorio. Accanto a lui Massimo Calearo annuisce un sacco.

11.57 – “Sembra la mattinata del dilettante”, scrive Mattia Feltri sulla Stampa. Infatti ora parla il leghista Marco Desiderati, sindaco di Lesmo.

11.52 – Intanto Marinello ha messo in piedi lo show dell’estremista berlusconiano, diciamo.

11.46 – Attenzione: Iannaccone vuole rassicurare «il mondo cattolico che prova inquietudine».

11.42 – Parla Iannaccone e a un certo punto decide di alzare la voce, così, senza motivo.

11.40 – Lussana chiede al PresdelCons di dare tempi certi sulle riforme. L’ultima volta che la Lega aveva chiesto tempi certi eravamo al raduno di Pontida. Volete dare un’occhiata alle scadenze indicate nel volantino di Pontida?

11.36 – Anche dalla Lega la solita fuffa. Questi interventi sono un semplice rito, non una discussione politica. Aspettiamo l’intervento dei Radicali, che spiegheranno la loro decisione.

11.35 – Parla Carolina Lussana, della Lega. Vediamo se continuano ad accarezzare Berlusconi, come i leghisti hanno sempre fatto in aula.

11.34 – Corsaro cita Stefano Cappellini come giornalista del Riformista, ma lui nel frattempo è passato al Messaggero.

11.31 – La parola del giorno è “Aventino”. Il Post aveva spiegato la storia di questa parola qualche tempo fa.

L’Aventino è uno dei sette colli su cui la tradizione vuole che sia stata costruita Roma. Aventino, Campidoglio, Celio, Esquilino, Palatino, Quirinale, Viminale, è una delle liste ipotizzate: che uno non se li ricorda mai (un’altra volta facciamo i re). Oggi sull’Aventino ci sono belle case e deliziose passeggiate da fare: per i romani è un posto, un colle, appunto.

Per i non romani l’Aventino è più conosciuto per l’uso che si fa del suo nome come sinonimo di pacifica protesta secessionista. Per via di accadimenti storici che risalgono all’epoca romana – le proteste dei plebei che si ritiravano dalla città – citati come precedente quando nel 1924 un gruppo di deputati italiani abbandonò i lavori del Parlamento riunendosi separatamente (in una sala detta da allora Sala dell’Aventino) per protestare contro l’omicidio dell’onorevole Giacomo Matteotti compiuto dai fascisti.

11.29 – Detto questo, nel discorso di Berlusconi non c’era un solo passaggio che potesse suonare anche solo conciliatorio verso le richieste dei cosiddetti “scajoliani”.

11.27 – “I deputati di centrodestra fanno la foto ricordo ai banchi vuoti di sinistra. Per loro, un vero sogno”, scrive Mattia Feltri sulla Stampa.

11.25 – Parla Corsaro del PdL. Prima si scusa con gli italiani per il voto sul rendiconto finanziario, poi intima che «la ricreazione è finita». Non si capisce con chi parli.

11.23 – Non è che Bossi si sia proprio divertito.

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