L’inutile seduta della Camera

L'assenza dell'opposizione ha trasformato i lavori di questa mattina in un rito noioso e insensato, più del solito

©MAURO SCROBOGNA/LAPRESSE
27-04-2004 ROMA
POLITICA
CAMERA – INFORMATIVA GOVERNO INCIDENTI FIAT MELFI
NELLA FOTO PANORAMICA DELL’AULA DURANTE LA DISCUSSIONE

©MAURO SCROBOGNA/LAPRESSE
27-04-2004 ROMA
POLITICA
CAMERA – INFORMATIVA GOVERNO INCIDENTI FIAT MELFI
NELLA FOTO PANORAMICA DELL’AULA DURANTE LA DISCUSSIONE

12.32 – La replica di Berlusconi, inutile come il resto della seduta, dura due minuti. Berlusconi chiede ai deputati di fargli pervenire delle “suggestioni”. La seduta finisce qui e così il liveblogging del Post.

12.28 – Dopo Scilipoti parla Pepe. La sessione della Camera è diventata un circo. Tra poco la replica di Berlusconi.

12.27 – Parla Scilipoti, accanto a lui i banchi sono vuoti, forse per evitare le risatine in diretta.

12.25 – Bernardini ricorda a Fini di quando l’aula si svuotava in corrispondenza con gli interventi di Almirante. Gli unici a restare in aula erano, anche allora, i deputati radicali.

12.23 – Parla Rita Bernardini, dei Radicali, al ventinovesimo giorno di sciopero della fame. Spiega che i cinque deputati radicali sono qui per denunciare “l’urgenza dell’intervento nelle carceri” e per “i cinque milioni di procedimenti arretrati, dei quali almeno 200.000 all’anno cadono in prescrizione”.

12.11 – La pazienza del cronista è messa a dura prova. I deputati della maggioranza intervengono noiosissimamente e come se fossero arrivati al governo ieri. Parlano di niente. Ora Vignali, PdL, ha citato assurdamente Steve Jobs. La pazienza del cronista è messa a dura prova.

12.04 – Parla D’Anna, di Popolo e Territorio. Accanto a lui Massimo Calearo annuisce un sacco.

11.57 – “Sembra la mattinata del dilettante”, scrive Mattia Feltri sulla Stampa. Infatti ora parla il leghista Marco Desiderati, sindaco di Lesmo.

11.52 – Intanto Marinello ha messo in piedi lo show dell’estremista berlusconiano, diciamo.

11.46 – Attenzione: Iannaccone vuole rassicurare «il mondo cattolico che prova inquietudine».

11.42 – Parla Iannaccone e a un certo punto decide di alzare la voce, così, senza motivo.

11.40 – Lussana chiede al PresdelCons di dare tempi certi sulle riforme. L’ultima volta che la Lega aveva chiesto tempi certi eravamo al raduno di Pontida. Volete dare un’occhiata alle scadenze indicate nel volantino di Pontida?

11.36 – Anche dalla Lega la solita fuffa. Questi interventi sono un semplice rito, non una discussione politica. Aspettiamo l’intervento dei Radicali, che spiegheranno la loro decisione.

11.35 – Parla Carolina Lussana, della Lega. Vediamo se continuano ad accarezzare Berlusconi, come i leghisti hanno sempre fatto in aula.

11.34 – Corsaro cita Stefano Cappellini come giornalista del Riformista, ma lui nel frattempo è passato al Messaggero.

11.31 – La parola del giorno è “Aventino”. Il Post aveva spiegato la storia di questa parola qualche tempo fa.

L’Aventino è uno dei sette colli su cui la tradizione vuole che sia stata costruita Roma. Aventino, Campidoglio, Celio, Esquilino, Palatino, Quirinale, Viminale, è una delle liste ipotizzate: che uno non se li ricorda mai (un’altra volta facciamo i re). Oggi sull’Aventino ci sono belle case e deliziose passeggiate da fare: per i romani è un posto, un colle, appunto.

Per i non romani l’Aventino è più conosciuto per l’uso che si fa del suo nome come sinonimo di pacifica protesta secessionista. Per via di accadimenti storici che risalgono all’epoca romana – le proteste dei plebei che si ritiravano dalla città – citati come precedente quando nel 1924 un gruppo di deputati italiani abbandonò i lavori del Parlamento riunendosi separatamente (in una sala detta da allora Sala dell’Aventino) per protestare contro l’omicidio dell’onorevole Giacomo Matteotti compiuto dai fascisti.

11.29 – Detto questo, nel discorso di Berlusconi non c’era un solo passaggio che potesse suonare anche solo conciliatorio verso le richieste dei cosiddetti “scajoliani”.

11.27 – “I deputati di centrodestra fanno la foto ricordo ai banchi vuoti di sinistra. Per loro, un vero sogno”, scrive Mattia Feltri sulla Stampa.

11.25 – Parla Corsaro del PdL. Prima si scusa con gli italiani per il voto sul rendiconto finanziario, poi intima che «la ricreazione è finita». Non si capisce con chi parli.

11.23 – Non è che Bossi si sia proprio divertito.

11.22 – Berlusconi conclude, ha parlato 15 minuti.

11.20 – È confermato, comunque: gli unici membri dell’opposizione presenti in aula sono cinque deputati radicali.

11.18 – «Mai come in questo momento sentiamo la responsabilità di non farci da parte», dice l’uomo che presiede il Governo che, manovre finanziarie a parte, ha approvato l’ultima riforma a dicembre 2010.

11.13 – L’argomento di Berlusconi è quello sentito milioni di volte: in questo momento non può cadere il governo, e comunque l’opposizione non sarebbe pronta.

11.11 – Ci scherza su, il PresdelCons: “Le opposizioni sono proprio sparite”.

11.10 – Berlusconi definisce “impeccabile” il comportamento del presidente della Repubblica.

11.08 – Alla sinistra di Berlusconi c’è Bossi, a destra nessuno (e il deputato PD Sarubbi, su Twitter, scrive che quel posto sarebbe di Tremonti).

11.06 – Finora formule di rito: richiesta della fiducia alla Camera, descrizione dell’iter sul rendiconto finanziario. Adesso però arriva “qualche precisazione per lasciare agli atti una precisa assunzione di responsabilità”.

11.05 – Seconda frase, riferimento all'”incidente parlamentare”, e secondo applauso.

11.04 – Si comincia, parla Berlusconi e subito viene interrotto da un applauso della maggioranza. Aveva detto “Signor presidente…”

11.03 – La seduta comincia con la lettura del processo verbale.

11.01 – Il deputato Santo Versace, ex PdL oggi al gruppo misto, ha detto che voterà la sfiducia domani.

10.59 – Rosy Bindi sui Radicali, riportata da Mattia Feltri sulla Stampa: «Ci tocca sopportare pure questa. Non se ne può più».

10.58 – Intanto, qualche numero in vista del voto di domani, grazie ad Alessandro Trocino sul Corriere della Sera.

L’ultima fiducia a Montecitorio, il 28 settembre scorso, è stato in realtà un voto di sfiducia individuale nei confronti di Saverio Romano. In sua difesa la maggioranza racimolò 315 voti, contro i 294 dell’opposizione. Ora il ministro Franco Frattini assicura che ci sarà la maggioranza assoluta. Non la pensavano come lui i dirigenti pdl alla Camera, visto che a un certo punto si è pensato di rinviare il tutto a martedì: troppo grosso il pericolo di assenze dei leghisti, di ritorno nei loro collegi per il fine settimana. Nel pomeriggio, il contrordine di Marco Reguzzoni: «Si vota domani, anzi è già tardi».

10.55 – Tra pochi minuti cominceranno i lavori della Camera, che possono essere seguiti in diretta qui. La novità di questa mattina è che i sei deputati Radicali eletti nelle liste del PD – e già molto rimproverati qualche settimana fa per l’astensione sulla sfiducia del ministro Romano – hanno deciso di partecipare ai lavori (al contrario del resto dell’opposizione, che non si presenterà in aula).

***

Questa mattina alle 11 il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, rivolgerà alla Camera un discorso programmatico sul quale poi chiederà, domani, la fiducia dell’aula. Il Post seguirà i lavori con un liveblogging. Il discorso di Berlusconi alla Camera e il ricorso alla fiducia si devono all’incidente parlamentare dello scorso martedì, quando il Governo è stato battuto alla Camera sull’approvazione del Rendiconto economico e finanziario del 2010.

Lo scenario di oggi alla Camera sarà piuttosto diverso da quello delle molte altre volte che il Governo si è presentato per chiedere la fiducia: l’opposizione, infatti, ha deciso di disertare la discussione – esclusi i Radicali – in segno di protesta verso la decisione di Berlusconi di non dare le dimissioni, come era successo invece nelle uniche due volte nella storia repubblicana in cui un Governo in carica si era visto bocciare il rendiconto finanziario. Sui giornali di oggi si legge dell’intenzione dei deputati di centrodestra di sparpagliarsi per l’intero emiciclo, così da non dare l’impressione che Berlusconi parli a una stanza vuota.

La notizia principale di ieri riguardo questa quasi-crisi era stata il messaggio del capo dello Stato, secondo cui “il problema è se la maggioranza è ancora in grado di operare con coesione”, suggerendo quindi che ottenere numericamente la fiducia alla Camera – cosa su cui nessuno ha dubbi, in vista di domani – non rappresenta di per sé una soluzione soddisfacente a quanto sta accadendo. Intanto questa mattina il Consiglio dei ministri approverà una nuova versione dell’articolo 1 del Rendiconto finanziario del 2010, il primo passo per ripresentare il testo in aula.

Le cose da sapere per orientarsi nella quasi-crisi di questo quasi-governo

foto: Mauro Scrobogna/LaPresse