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  • Martedì 23 dicembre 2025

È stato l’anno della pallavolo italiana

Quattro Mondiali (due con le Nazionali e due con le squadre di club) e due Champions League, tra le altre cose

Kate Antropova, opposta della Nazionale e di Scandicci (Volleyball World)
Kate Antropova, opposta della Nazionale e di Scandicci (Volleyball World)
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La vittoria di Perugia nel Mondiale per club maschile, una settimana dopo quella di Scandicci nel Mondiale per club femminile (in finale contro Conegliano, altra squadra italiana), ha completato un 2025 eccezionale per la pallavolo italiana. A settembre, infatti, la Nazionale femminile e quella maschile avevano vinto i Mondiali. Nel 2025, quindi, tutti e quattro i Mondiali della pallavolo sono stati vinti da squadre o Nazionali italiane: una cosa mai accaduta prima e la conferma di un successo diffuso, che arriva da lontano.

In questi quattro tornei i premi per i migliori giocatori e le migliori giocatrici sono andati a pallavolisti e pallavoliste italiane: Alessia Orro e Alessandro Michieletto ai Mondiali per nazionali, Kate Antropova e Simone Giannelli a quelli per club.

E non è solo una questione di Mondiali. A maggio Perugia nel maschile e Conegliano nel femminile avevano vinto pure la Champions League, il principale torneo europeo per club, che ormai da due anni viene vinto solo da squadre italiane (nel 2024 lo fecero Trento e di nuovo Conegliano, quella volta battendo in finale Milano). L’aumento di pubblico e praticanti per la pallavolo italiana, entrambi in crescita da ormai diversi anni, sono insieme causa ed effetto di questi risultati.

Simone Giannelli, palleggiatore e capitano della Nazionale italiana e di Perugia, con la coppa del Mondiale per club (Volleyball World)

Nel femminile in particolare la pallavolo sta vivendo i suoi anni migliori. La nazionale allenata da Julio Velasco ha una serie aperta di 36 vittorie consecutive: non perde dal giugno del 2024 e in mezzo ha vinto due Nations League, l’oro olimpico del 2024 e quello mondiale del 2025. Paola Egonu, Alessia Orro, Myriam Sylla e compagne sono considerate la nuova “generazione di fenomene”, un soprannome che rimanda alla nazionale maschile (allenata sempre da Velasco) che negli anni Novanta vinse tre Mondiali consecutivi.

Anche per il futuro ci sono segnali incoraggianti, perché c’è un ricambio generazionale in corso, che non dà l’idea di una squadra a fine ciclo, che ha finito di vincere: diverse giocatrici giovani e promettenti hanno già esordito in Nazionale, e nel frattempo le squadre giovanili stanno ottenendo risultati altrettanto eccezionali. Nel 2025 l’Italia ha anche vinto i Mondiali Under 21 femminili, arrivando in finale in quelli maschili.

Merit Adigwe, opposta di Conegliano e della nazionale Under 21, premiata come miglior giocatrice ai Mondiali Under 21 (Robertus Pudyanto/Getty Images)

Oltre alla Champions League, quest’anno le squadre italiane femminili hanno vinto anche la CEV Cup, la seconda competizione europea per importanza, e la Challenge Cup, la terza. Novara ha vinto la CEV Cup, succedendo a Chieri che a sua volta era succeduta a Scandicci. La vittoria della Challenge Cup è ancora più significativa perché l’ha vinta Roma (in finale contro Chieri) nella stessa stagione in cui è retrocessa in Serie A2: è una conferma di quanto sia competitivo il campionato italiano, dove una squadra che arriva penultima riesce comunque a vincere una competizione europea.

Uno dei pochi problemi del campionato italiano di questi anni è stato che, per quanto sia competitivo e di alto livello, alla fine lo ha vinto sempre Conegliano, la miglior squadra al mondo. Negli ultimi mesi però Conegliano ha perso prima la finale di Supercoppa italiana contro Milano, dopo aver vinto 18 titoli italiani di fila tra Serie A, Coppa Italia e Supercoppa, e poi quella del Mondiale per club contro Scandicci.

Sono state le uniche due sconfitte subite in stagione, e Conegliano viene ancora considerata la favorita in ogni torneo (italiano o internazionale) a cui partecipa. Sono però forse due segnali che il dominio della squadra veneta sia quantomeno contendibile, e questo potrebbe essere una cosa buona per la pallavolo italiana del prossimo anno.

– Leggi anche: Il successo della pallavolo italiana arriva da lontano