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  • Venerdì 19 dicembre 2025

A Gaza non c’è più la carestia, ma la situazione è ancora critica

Secondo un’organizzazione appoggiata dall’ONU 1,6 milioni di persone sono ancora in condizione di grave insicurezza alimentare

Alcune persone palestinesi lottano per ricevere del cibo a Nuseirat, Striscia di Gaza, 17 dicembre 2025 (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Alcune persone palestinesi lottano per ricevere del cibo a Nuseirat, Striscia di Gaza, 17 dicembre 2025 (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

L’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) ha detto che nella città di Gaza non è più in corso una carestia, ma che la situazione rimane comunque critica, con circa 1,6 milioni di persone in tutta la Striscia che restano in condizione di grave insicurezza alimentare (su un totale di circa 2 milioni).

L’IPC è un consorzio di 21 organizzazioni e istituzioni intergovernative, tra cui varie agenzie delle Nazioni Unite, che si occupa di rilevare le situazioni di mancanza di cibo nel mondo. Lo scorso agosto aveva dichiarato che nella città di Gaza era in corso una carestia, che avrebbe potuto espandersi ad altre zone della Striscia. È stata la prima volta che l’organizzazione ha confermato una carestia in Medio Oriente.

Nel suo rapporto più recente l’IPC ha scritto che le condizioni di sicurezza alimentare sono leggermente migliorate dall’inizio del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, a ottobre, dato che gli ingressi dei camion con aiuti umanitari sono aumentati rispetto ai mesi precedenti. Israele controlla tutti i confini della Striscia, e ostacola o limita in molti modi l’ingresso di cibo e altri beni essenziali.

– Leggi anche: Due mesi dopo l’inizio del cessate il fuoco, Israele continua ad attaccare Gaza

Ora la situazione della città di Gaza non rientra più nella categoria 5 della classificazione dell’IPC, ossia la peggiore, ma nella categoria 4, che indica comunque una grave emergenza. La categoria 4 è stata assegnata anche alle altre tre zone in cui l’IPC divide il territorio della Striscia di Gaza, ossia due centrali e una meridionale fino a Khan Yunis (la parte più a sud, dove c’è la città di Rafah, non è stata analizzata per mancanza di dati). Nonostante sia stata rimossa la classificazione generale, secondo i dati dell’IPC circa 100mila persone in tutta la Striscia sono ancora in una condizione di carestia.

«Sebbene gli aiuti umanitari, compresi quelli alimentari, siano aumentati, vengono soddisfatte solo le esigenze di sopravvivenza di base,» ha scritto l’IPC nel suo report, in cui ha anche detto che le infrastrutture e i servizi essenziali come la sanità e il trattamento dell’acqua restano inadeguati per sostenere i bisogni di tutta la popolazione palestinese.

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