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  • Giovedì 11 dicembre 2025

Cosa sta succedendo dentro alla Stampa e a Repubblica

GEDI ha confermato per la prima volta alle redazioni che vuole vendere le testate del gruppo entro gennaio, e sono in corso proteste

John Elkann nella sede della Stampa a Torino, 30 novembre 2025 (ANSA/Bruno Brizzi)
John Elkann nella sede della Stampa a Torino, 30 novembre 2025 (ANSA/Bruno Brizzi)
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Dopo mesi di indiscrezioni e una conferma indiretta di pochi giorni fa, mercoledì le redazioni della Stampa e di Repubblica sono state per la prima volta informate direttamente dalla loro proprietà dell’intenzione di vendere tutte le attività del gruppo GEDI. Il gruppo GEDI è di proprietà di Exor, la società della famiglia Agnelli-Elkann: ne fanno parte, oltre alla Stampa e a Repubblica, il sito di news HuffPost e le radio Deejay, Capital e m2o. L’assemblea dei giornalisti e delle giornaliste della Stampa ha deciso di non fare uscire il giornale e di non aggiornare il sito fino alle 7 di giovedì mattina, come forma di protesta. Sta valutando altre azioni, così come la redazione di Repubblica.

Alle 15 è iniziata una riunione tra tutti i comitati di redazione del gruppo (cdr, gli organi che rappresentano i giornalisti di ogni testata) con i rappresentanti dell’azienda. Intanto l’assemblea dei giornalisti di Repubblica ha proclamato lo stato di agitazione, dicendosi pronta a scioperare per cinque giorni; i giornalisti della Stampa sono formalmente «in assemblea permanente».

Della possibilità che Exor venda il gruppo GEDI si parla da mesi, ma solo negli ultimi giorni per la prima volta è stato confermato in via ufficiale che sono in corso trattative per la vendita. La conferma è stata data indirettamente dall’azienda in un comunicato che serviva a smentire una ricostruzione giornalistica secondo cui erano in corso trattative con Leonardo Maria Del Vecchio, figlio di Leonardo Del Vecchio, cioè il fondatore dell’azienda di montature di occhiali EssilorLuxottica. GEDI ha specificato che c’erano trattative in corso solo con il gruppo Antenna, un conglomerato editoriale internazionale di proprietà dei Kyriakou, nota famiglia greca di imprenditori con affari nel settore dei media, delle navi, della finanza e degli immobili.

Mercoledì 10 dicembre i rappresentanti del gruppo editoriale hanno dato più informazioni ai cdr di Repubblica e della Stampa sulle trattative, spiegando che sono in fase avanzata e che la vendita dovrebbe concludersi entro gennaio. L’incontro, scrive la redazione della Stampa, è stato «sconcertante, sconfortante e umiliante». Per questo l’assemblea di redattori e redattrici ha deciso di non fare uscire il giornale, nonostante la richiesta del direttore Andrea Malaguti dato che per giovedì era prevista una visita informale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come segno di solidarietà per l’assalto alla redazione avvenuto a fine novembre.

Da mesi il cdr della Stampa e anche quello di Repubblica stavano chiedendo un riscontro alla proprietà a proposito delle varie ricostruzioni uscite su diversi giornali sui piani di vendita del gruppo. L’azienda però aveva sempre negato che ci fossero trattative in corso. Fino a domenica, quando è uscita la nota su Antenna. Secondo la redazione della Stampa è stata una comunicazione maldestra e scorretta, cosa che durante l’incontro con il cdr di mercoledì hanno ammesso anche i rappresentanti del gruppo (erano presenti il presidente Paolo Ceretti, l’amministratore delegato Gabriele Comuzzo, l’amministratore delegato di Gnn Corrado Corradi e il responsabile del personale Alessandro Bianco).

L’azienda ha dato altri dettagli ai giornalisti su come si stanno svolgendo le trattative. L’1 dicembre è stata prolungata per altri due mesi, quindi fino alla fine di gennaio, la trattativa in esclusiva con il gruppo Antenna. Un altro periodo di esclusiva si era concluso il 30 novembre (in quel momento Del Vecchio aveva provato a presentare la sua offerta): il termine potrebbe essere ulteriormente spostato, ma durante l’incontro è stato fatto trapelare un certo ottimismo sulla possibilità di chiudere l’accordo entro gennaio.

Il gruppo greco ha però già fatto sapere di non essere interessato alla Stampa: l’ipotesi per ora prospettata alla redazione è affiancare ad Antenna il management di GEDI nelle prossime settimane per capire cosa fare del giornale, mentre prosegue la trattativa per vendere Repubblica, le altre testate e le radio.

La proprietà ha detto al cdr della Stampa che ci sono varie «interlocuzioni» in corso per decidere chi potrebbe acquistare il giornale. Quella più avanzata al momento è con NEM, società creata da un gruppo di imprenditori veneti, che nel 2023 aveva già acquistato da GEDI un gruppo di quotidiani del nord est: Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova Venezia, Il Corriere delle Alpi, il Messaggero Veneto di Udine, Il Piccolo di Trieste, oltre al sito Il Nord Est Economia. A NEM potrebbero aggiungersi alcuni imprenditori torinesi e piemontesi, in particolare della provincia di Cuneo, ma per ora non c’è niente di ufficiale. Alla redazione non è stato detto nemmeno quanto varrebbe l’operazione.

La Stampa è il giornale storicamente della famiglia Agnelli-Elkann, anche prima che comprassero GEDI. Venderlo separatamente dal gruppo pone tra l’altro una serie di problemi molto pratici: per esempio il fatto che i settori che si occupano dei social, dei video, del digitale e tutto il comparto tecnico sono comuni al gruppo GEDI, e quindi La Stampa verrebbe privata di tutta una parte che in questi anni è stata ripetutamente definita fondamentale per il suo sviluppo. I redattori e le redattrici si troverebbero quindi a dover gestire il loro lavoro in modo molto diverso, e non si sa ancora come.

Anche la redazione di Repubblica ha avuto soltanto ieri la conferma della vendita da parte dell’azienda. L’assemblea dei giornalisti e delle giornaliste si è riunita di nuovo giovedì mattina e ha votato una prima misura di protesta da mettere in atto a seconda di come andrà l’incontro previsto nel pomeriggio con gli altri cdr e l’azienda. Chiedono di garantire tutti i posti di lavoro e il rispetto della linea politico-editoriale.

La Sentinella del Canavese di Ivrea, l’unico giornale locale rimasto del gruppo GEDI, non ha avuto ancora informazioni dall’azienda. Intanto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione Alberto Barachini ha convocato i responsabili di GEDI e il cdr della Stampa: l’incontro dovrebbe avvenire la prossima settimana.