Cosa c’è nelle liste dei migliori film dell’anno

Da quelli quasi onnipresenti tra le scelte delle testate più autorevoli, come l'ultimo di Paul Thomas Anderson, a quelli di cui si è parlato meno

Alcune scene dei film più citati in un collage di foto tratte da IMDb
Alcune scene dei film più citati in un collage di foto tratte da IMDb
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Stabilire quali siano i film “da vedere” usciti in un anno è molto complicato, però ci si può aiutare con le liste dei migliori che come sempre pubblicano a dicembre i giornali e le testate più autorevoli, dal New Yorker al New York Times, passando per riviste di cinema come Sight and Sound e i Cahiérs du cinéma. La selezione che proponiamo non tiene conto di alcun ordine di preferenza, ma raccoglie quelli che in queste liste di fine anno compaiono più spesso. Comprende sia film premiati ai festival cinematografici più importanti di questa stagione, sia film discussi o che hanno ricevuto diverse nomination ai Golden Globe, e che per questi motivi molto probabilmente finiranno anche agli Oscar.

L’agente segreto di Kleber Mendonça Filho

L’attore brasiliano Wagner Moura è conosciuto soprattutto per essere stato Pablo Escobar nella serie Narcos. Qui invece interpreta un ex professore che, durante gli anni della dittatura militare in Brasile, è costretto a scappare per non essere ucciso. Secondo Justin Chang del New Yorker la sua trasformazione per questo ruolo è la più affascinante vista al cinema quest’anno. In Italia uscirà al cinema il 29 gennaio.

La voce di Hind Rajab di Kaouther Ben Hania

Racconta la storia vera della telefonata di una bambina palestinese rimasta intrappolata nell’auto in cui viaggiava con alcuni parenti durante un attacco israeliano nella Striscia di Gaza, e che poi viene a sua volta uccisa. È stato ampiamente apprezzato perché mette insieme le registrazioni vere e parti recitate da attori professionisti, il tutto nel bel mezzo di un conflitto ancora in corso. Per Nicholas Barber della BBC il risultato è un thriller intenso e frenetico, che si trasforma in una testimonianza cruda e quasi insopportabile della brutalità della guerra. Alla Mostra del cinema di Venezia è stato premiato con il Gran premio della Giuria, il secondo più importante. È uscito al cinema a settembre, ora si può vedere con un abbonamento aggiuntivo di Prime Video.

Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson

Paul Thomas Anderson è considerato uno dei più importanti registi viventi per via di film come Magnolia, The Master e Il petroliere, e per la stragrande maggioranza dei critici questo è uno dei migliori che abbia mai diretto. Parla di un attivista di un gruppo radicale (Leonardo DiCaprio) che decide di abbandonare l’attività di bombarolo, e dopo anni si ritrova a dover salvare la figlia (Chase Infiniti), completamente impreparato. Una sequenza dopo l’altra mette insieme scene d’azione grandiose, personaggi inquietanti e situazioni assurde in quello che secondo Richard Brody del New Yorker è un pastiche di toni molto ben riuscito. È anche il film con più nomination ai Golden Globe, nove. È uscito al cinema a settembre e si può acquistare o noleggiare su Prime Video.

Un semplice incidente di Jafar Panahi

Si parte da un incidente stradale e si arriva a un meccanico che crede di riconoscere l’agente dei servizi segreti che lo aveva torturato. Sta tra il drammatico e il noir, ma ha i toni di una commedia, e lo scorso maggio è stato premiato con la Palma d’oro a Cannes. Panahi è uno dei registi iraniani più apprezzati dei nostri tempi, e come altri suoi film Un semplice incidente lo ha girato di nascosto: pochi giorni fa è stato condannato per la seconda volta per quelle che il regime iraniano considera «attività di propaganda» contro il paese. È uscito al cinema a novembre.

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Marty Supreme di Josh Safdie

Un giovane ragazzo ebreo nella New York dei primi anni Cinquanta è convinto di avere un talento enorme per uno sport che non si fila nessuno e pur di dimostrarlo è disposto a passare sopra a tutto e tutti. Assieme al fratello Benny (quello di The Smashing Machine), Josh Safdie è uno dei registi più noti e apprezzati del cinema indipendente statunitense, e Marty Supreme compare in molte liste dei migliori film del 2025, compresa quella delle principali critiche cinematografiche del New York Times: per Alissa Wilkinson, tiene il pubblico in tensione costante ed è estremamente coinvolgente; per Manohla Dargis, Timothée Chalamet è sensazionale. In Italia uscirà al cinema il 22 gennaio.

No Other Choice – Non c’è altra scelta di Park Chan-wook

Ha per protagonista Lee Byung-hun, il Front Man di Squid Game, nei panni di un impiegato che all’improvviso viene licenziato e decide di riprendere il proprio posto facendo secchi – letteralmente – i suoi rivali. Sight and Sound lo ha descritto come un thriller «goffo, macabro e perverso»: non c’era da aspettarsi niente di diverso da un regista come Park Chan-wook, che si era già fatto apprezzare per aver esplorato le storture della società sudcoreana in film come Old Boy e Decision to Leave. Uscirà al cinema il primo gennaio.

I peccatori di Ryan Coogler

Dopo la Prima guerra mondiale due gemelli (entrambi interpretati da Michael B. Jordan) tornano nel Mississippi, dove decidono di aprire un juke joint, cioè un locale per persone afroamericane in cui si suona, si balla e si beve liberamente. Da questa premessa nasce un film a metà tra thriller, horror e musical, pieno di elementi fantastici e surreali, con una forte connotazione politica. I peccatori è uno dei film più discussi dell’anno, e secondo Amy Nicholson del Los Angeles Times è anche il più entusiasmante. Non è piaciuto particolarmente alla critica europea, ma aveva le caratteristiche giuste per essere premiato dalla stampa americana, e c’è in quasi tutte le liste. Ai Golden Globe ha ottenuto sette nomination, tra cui miglior film drammatico, miglior attore protagonista nella stessa categoria e miglior regia. È uscito al cinema ad aprile, ora si può noleggiare su varie piattaforme di streaming.

Pomeriggi di solitudine di Albert Serra

Pomeriggi di solitudine è il film in cima alla lista dei Cahiérs du Cinema, una delle pubblicazioni più prestigiose del settore, e anche se è stato presentato alla fine del 2024 ha cominciato a circolare solo quest’anno. Documenta per un anno e mezzo la vita del torero peruviano Andrés Roca Rey, cogliendo con profondità, minuzia e una certa solennità ogni suo gesto: dal modo in cui si prepara prima delle corride, nell’aspetto e mentalmente, a come smaltisce la pressione dopo. È uscito al cinema a settembre.

Sentimental Value di Joachim Trier

Nora (l’attrice norvegese Renate Reinsve) è un’attrice teatrale, e al funerale della madre si ritrova ad affrontare un passato problematico, compreso il rapporto complicato con il padre (Stellan Skarsgård). Sentimental Value ha ricevuto il Grand Prix della Giuria, il riconoscimento più importante dopo la Palma d’oro a Cannes; Reinsve aveva già lavorato con Trier nel film La persona peggiore del mondo, con cui vinse il premio per la Miglior attrice allo stesso festival nel 2021. In Italia uscirà al cinema il 22 gennaio.

Sirât di Oliver Laxe

Parlando sempre di Cannes, Sirât invece è il film a cui è stato assegnato il premio della Giuria, a pari merito con In die Sonne schauen della tedesca Mascha Schilinski. Racconta la storia di un padre (Sergi López) che va in Marocco assieme al figlio per cercare la figlia maggiore, scomparsa durante un rave in mezzo al deserto. Justin Chang, che lo ha scelto tra i suoi film preferiti dell’anno, ha scritto sul New Yorker che è un film travolgente sia dal punto di vista visivo che sonoro, e che colpisce per come affronta il tema della compassione. Uscirà al cinema l’8 gennaio.

Weapons di Zach Cregger

Una notte 17 bambini di una classe della scuola elementare di un’anonima cittadina degli Stati Uniti escono di casa e spariscono nel nulla. Molti genitori sono convinti che c’entri la loro insegnante (Julia Garner), ma pian piano si capisce che dietro c’è un mistero molto più inquietante. È insomma un horror di quelli che conciliano colpi di scena, tensione e una scrittura più sofisticata del solito. È uscito al cinema ad agosto, ora si può noleggiare su diverse piattaforme di streaming.

The Mastermind di Kelly Reichardt

The Mastermind è al terzo posto nella lista dei film migliori dell’anno di Sight and Sound dopo I peccatori e Una battaglia dopo l’altra, al primo. Massachusetts, 1970: James Blaine Mooney (Josh O’Connor) viene da una buona famiglia ma non riesce a combinare niente, e quando si mette in testa di fare il suo primo colpo in un museo le cose non vanno affatto come prevede. È uscito al cinema a ottobre.

Generazione romantica di Jia Zhangke

In questo film il regista cinese unisce riprese nuove e scene girate negli ultimi vent’anni, mentre lavorava su film come Unknown Pleasures (2002) e Still Life (2006). Le vicende della protagonista si incrociano nel tempo con quelle della società cinese, dal boom economico dei primi anni Duemila alla pandemia da coronavirus. È uscito al cinema ad aprile.

Sorry, Baby di Eva Victor

Sorry, Baby descrive con una certa sensibilità e altrettanto senso dell’umorismo cosa passa per la testa della protagonista, una giovane docente universitaria che ha subìto una violenza sessuale. È il primo film di Eva Victor, che lo ha scritto, interpretato e diretto, ed è stato premiato per la miglior sceneggiatura al Sundance Film Festival, il festival di cinema indipendente più importante degli Stati Uniti. Uscirà al cinema il 15 gennaio.

Hamnet – Nel nome del figlio di Chloé Zhao

È un adattamento del romanzo della scrittrice nordirlandese Maggie O’Farrell e parla di come William Shakespeare affronta la morte di Hamnet, uno dei figli avuti con Anne Hathaway, che nel libro e nel film è chiamata Agnes. I fatti sono veri, ma il modo in cui vanno le cose è opera di finzione. Per la BBC è profondamente commovente, in particolare per l’interpretazione dei protagonisti, Paul Mescal e Jessie Buckley. Per Bilge Ebiri di Vulture è una storia incredibilmente triste, che in qualche modo risulta anche incredibilmente piena di speranza. In Italia uscirà al cinema il prossimo 5 febbraio.

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