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  • Venerdì 24 ottobre 2025

Trump dice che interromperà le trattative commerciali con il Canada

Stavolta per via di uno spot canadese che parla male dei dazi con la voce dell’ex presidente Reagan

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro canadese Mark Carney, il 7 ottobre alla Casa Bianca (AP Photo/Evan Vucci)
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro canadese Mark Carney, il 7 ottobre alla Casa Bianca (AP Photo/Evan Vucci)
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Giovedì sera il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto di voler interrompere le trattative commerciali in corso con il Canada. Il motivo è che il governo dell’Ontario, una provincia a sud est del Canada, ha sponsorizzato uno spot televisivo in cui si sente la voce dell’ex presidente statunitense Ronald Reagan, Repubblicano come Trump, che parla negativamente dei dazi.

Gli Stati Uniti e il Canada sono partner commerciali molto importanti l’uno per l’altro e hanno tipicamente rapporti amichevoli. Il Canada però è uno dei paesi più colpiti dai dazi annunciati da Trump (che sono entrati in vigore solo in parte, mentre sono in corso le trattative per nuovi accordi commerciali), che rischiano di fare gravi danni alla sua economia, visto quanto dipende dagli Stati Uniti.

La decisione di Trump di interrompere le trattative commerciali rischia di causare una brusca rottura nei suoi rapporti con Mark Carney, il primo ministro canadese, che si erano consolidati negli ultimi mesi dopo molti alti e bassi. Non è infatti la prima volta che Trump trova un pretesto per interrompere le trattative: Trump usa i dazi come strumento politico per ottenere quello che vuole dagli altri paesi, e proprio il suo comportamento erratico gli consente spesso di farsi fare anche grandi concessioni.

Lo spot al centro delle critiche di Trump usa l’audio di un discorso radiofonico pronunciato da Reagan nel 1987, in cui dice che i dazi possono sembrare «patriottici», ma che «nel lungo termine queste barriere commerciali danneggiano ogni lavoratore e consumatore americano». «I mercati si contraggono e crollano, le aziende e le industrie chiudono, e milioni di persone perdono il lavoro», si sente dire nello spot.

I dazi sono un’imposta sulla merce importata, prevista per rendere i prodotti stranieri più cari di quelli nazionali e disincentivarne così l’acquisto a favore delle imprese locali. Per un paese che importa gran parte dei suoi prodotti come gli Stati Uniti i dazi contribuiscono sensibilmente all’aumento del costo della vita e dei costi per le materie prime delle imprese. In ogni caso la decisione del Canada di usare proprio le parole di Reagan non è casuale.

L’ex presidente era famoso per le sue politiche neoliberiste di deregolamentazione dell’economia, di riduzione delle tasse, di tagli allo stato sociale, ma soprattutto per aver influenzato per decenni il pensiero dei Repubblicani, che storicamente sono stati a favore del libero scambio. L’arrivo di Trump nella politica statunitense ha cambiato le cose: le sue politiche protezioniste e xenofobe sono da molti considerate l’opposto dello spirito del “reaganismo”.

«A causa del loro comportamento vergognoso, TUTTI I NEGOZIATI COMMERCIALI CON IL CANADA SONO IMMEDIATAMENTE TERMINATI», ha scritto Trump sul suo social network Truth. Trump sostiene che la pubblicità sia stata ideata allo scopo preciso di interferire con la decisione della Corte Suprema statunitense, mentre questa valuta la legittimità dei dazi che lui ha introdotto negli scorsi mesi sulle merci straniere. Diversi tribunali li hanno infatti dichiarati illegali, perché a loro dire serviva l’approvazione del Congresso a cui la Costituzione conferisce il potere di imporre le tasse, inclusi i dazi.

Lo spot è stato promosso dal governatore dell’Ontario Doug Ford, che negli scorsi mesi ha cercato di spingere il governo nazionale ad avere un atteggiamento meno accomodante verso Trump. Carney, che ha basato la sua campagna elettorale proprio sull’opposizione alle politiche di Trump, e in particolare ai dazi, non ha ancora commentato.