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  • Lunedì 20 ottobre 2025

Il Giappone è a pochi voti dall’avere una prima ministra

Per la prima volta nella sua storia: la conservatrice Sanae Takaichi sarà votata dal parlamento martedì

La leader del PLD Sanae Takaichi, a inizio ottobre (Yuichi Yamazaki/Pool Photo via AP)
La leader del PLD Sanae Takaichi, a inizio ottobre (Yuichi Yamazaki/Pool Photo via AP)
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In Giappone il Partito Liberal Democratico (PLD), di posizioni conservatrici e che governa quasi ininterrottamente da settant’anni, ha fatto un accordo per allearsi con il Partito dell’Innovazione (JIP, o Ishin in giapponese), un piccolo partito di centrodestra. Grazie all’accordo Sanae Takaichi, la nuova leader del PLD, dovrebbe riuscire a ottenere i voti necessari in parlamento per diventare prima ministra: sarebbe la prima donna a ricevere l’incarico nella storia del Giappone.

I due rami del parlamento (la Camera dei consiglieri e quella dei rappresentanti, più importante e che decide in caso di disaccordo) voteranno martedì. In entrambe a Ishin e al PLD mancano pochi voti per avere la maggioranza assoluta necessaria a vincere al primo voto, ma è molto probabile che riuscirà a essere eletta al ballottaggio, dato che gli altri partiti non si sono messi d’accordo su un unico candidato alternativo.

Dopo decenni di eccezionale stabilità, da mesi la politica giapponese sta attraversando un periodo di incertezza. Il PLD governa quasi ininterrottamente dal 1955, ma è uscito parecchio indebolito dalle ultime due elezioni ed è stato messo in difficoltà da problemi economici, da alcuni grossi scandali e dall’ascesa dei partiti dell’estrema destra populista.

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Alle elezioni di ottobre del 2024 la coalizione di governo, formata dal PLD e da Komeito (un piccolo partito centrista e conservatore), aveva perso la maggioranza alla Camera, che deteneva ininterrottamente dal 2012. Lo scorso luglio il governo aveva perso la maggioranza anche al Senato: pochi mesi dopo, a settembre, il primo ministro Shigeru Ishiba aveva annunciato l’intenzione di dimettersi, prendendosi le responsabilità dei pessimi risultati elettorali. Al momento Ishiba è in carica fino all’elezione della persona che lo sostituirà.

Takaichi era stata eletta leader del PLD a inizio ottobre. Ha 64 anni e negli ultimi venti ha ricoperto vari incarichi di governo. Ha posizioni molto conservatrici e aggressive, soprattutto in politica estera: fra le altre cose è contraria ai matrimoni omosessuali e alla possibilità che le coppie sposate mantengano due cognomi diversi; vuole emendare la Costituzione per dare un ruolo più ampio ai militari e allearsi con Taiwan, un’isola di fatto indipendente ma rivendicata dalla Cina. Nel partito appartiene alla corrente dell’ex primo ministro Shinzo Abe, cioè quella più radicale e conservatrice.

Giornali distribuiti a Tokyo dopo la nomina di Sanae Takaichi come leader del Partito Liberal Democratico, il 4 ottobre del 2025 (AP Photo/Ayaka McGill)

– Leggi anche: Sanae Takaichi è la prima donna a guidare il partito di governo in Giappone

Pochi giorni dopo l’elezione di Takaichi a capo del suo partito, Komeito era uscito dalla coalizione di governo. Era stato un altro momento importante, dato che i due partiti erano alleati da 26 anni, di cui quasi 23 passati al governo. Il leader di Komeito aveva giustificato la decisione dicendo che il PLD si era rifiutato di sostenere una sua proposta di legge che avrebbe limitato le donazioni da parte delle aziende ai partiti e vietato quelle ai singoli politici.

È possibile però che abbiano contribuito le posizioni molto conservatrici di Takaichi, distanti da quelle centriste di Komeito.

Lo scioglimento dell’accordo ha reso necessario per il PLD trovare nuovi alleati, e per questo si è rivolto a Ishin. L’accordo tra i due partiti, che verrà finalizzato lunedì, prevede che nel prossimo governo il PLD acconsenta ad alcune richieste di Ishin, tra cui l’annullamento dell’IVA sul cibo, che attualmente è al 10 per cento, la riduzione del numero di parlamentari (ora sono 713) e la designazione di Osaka come vice capitale (Ishin fu fondato nel 2015 dall’allora sindaco di Osaka, Toru Hashimoto, ed è molto forte in quella regione).