Il funerale di Charlie Kirk ha mischiato politica e religione
Trump e gli altri oratori hanno raccontato l'attivista ucciso come un martire, per attaccare gli avversari con toni da scontro tra bene e male

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Il funerale di Charlie Kirk, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone in Arizona, è stato volutamente un evento sia politico sia religioso. Ha dimostrato, su una scala pubblica e inedita, quanto questi due aspetti siano di fatto fusi per la destra statunitense più conservatrice, tanto che sono stati preponderanti rispetto alla commemorazione dell’attivista ucciso il 10 settembre in un attentato in Utah.
I discorsi fatti durante la cerimonia, che ha avuto un significativo apparato coreografico e scenico, sono stati accomunati da una retorica spiritualizzante che ha presentato Kirk come «un martire» assassinato per le sue idee. Lo hanno fatto il presidente Donald Trump e il suo vice JD Vance, con una narrazione che ha configurato una specie di scontro tra il bene e il male per attaccare gli avversari politici del movimento MAGA (dallo slogan “Make America Great Again”).
L’aspetto religioso è stato molto evidente nel lungo discorso di Trump. Il presidente ha detto che Kirk sarà «immortale» e che «dobbiamo garantire il ritorno della religione in America […]. Rivogliamo Dio indietro». Vari altri oratori, tra cui Vance, hanno sostenuto che dopo la morte di Kirk c’è stata una rinascita spirituale.

Alcuni simboli religiosi fuori dallo stadio di Glendale, in Arizona (AP Photo/Jae C. Hong)
Non si è esaurita lì. Trump e i membri del suo governo hanno usato toni per certi versi vendicativi, che sono stati distanti da quelli, più concilianti, della moglie dell’attivista Erika Kirk che ha detto che perdona il presunto assassino «perché è quello che avrebbe fatto Gesù». Trump ha attribuito agli «svitati di estrema sinistra» la violenza politica e ha definito «un mostro radicalizzato» il sospetto assassino. I Repubblicani si sono affrettati a raccontare il 22enne Tyler Robinson come un estremista di sinistra, nonostante sia difficile da incasellare ideologicamente.

L’attivista religioso Dan Beazley con una croce all’interno dello stadio (AP Photo/John Locher)
Il presidente ha detto che, a differenza della versione idealizzata di Kirk di cui stava parlando, lui odia i suoi avversari e non si augura il meglio per loro. Pete Hegseth, il segretario alla Difesa o alla Guerra secondo la nuova denominazione del governo, è stato ancora più esplicito: «Questa non è una guerra politica. Non è una guerra culturale. È una guerra religiosa».
Il funerale ha avuto una componente politica, o politico-religiosa, così visibile perché è stato organizzato come un raduno politico. La cerimonia, durata cinque ore, è stata in un gigantesco stadio del football in cui era stato allestito un grosso palco. Aveva una scaletta rigida degli interventi, inframezzati da clip video, con quelli di Erika Kirk e Trump messi simbolicamente alla fine. Il presidente è stato salutato con un coro U-S-A, U-S-A quando è entrato nello stadio.

L’interno dello stadio durante il discorso di Trump (AP Photo/John Locher)
Anche il pubblico ricordava quello di un comizio più che di un funerale, e anche questo era voluto. Turning Point USA, l’influente associazione fondata da Kirk e ora guidata dalla moglie, aveva chiesto esplicitamente ai partecipanti di evitare di vestirsi di nero o con abiti da funerale. Sono stati consigliati invece indumenti con i colori bianco, rosso e blu della bandiera degli Stati Uniti.
Tante persone avevano cappellini con slogan trumpiani. Turning Point ne vende online uno a 39 dollari (33 euro) con un nuovo slogan: “Make America Charlie Kirk”. Erano piuttosto diffuse anche le magliette bianche con scritto Freedom, “libertà”, in caratteri neri, come quella che indossava Kirk quand’è stato ucciso.
Infine Turning Point aveva posizionato tra i posti dello stadio pacchetti di fazzoletti e cartelli con slogan come Never Surrender (“mai arrendersi”) e il proprio logo, da mostrare durante le coreografie. La cerimonia è stata trasmessa in streaming sul canale YouTube di Turning Point, e al momento ha poco meno di 4 milioni di visualizzazioni. Gli attivisti dell’associazione davano informazioni sulle sue attività e su come registrarsi per votare.

Il ritratto di Kirk in preghiera sul palco, dove sta salendo l’attivista Jack Posobiec (AP Photo/John Locher)
Diversi giornali internazionali, raccontando questa atmosfera tra il comizio, la messa e il pellegrinaggio, hanno notato che il pubblico che ha partecipato ai funerali di Kirk non è tanto rappresentativo della società multietnica degli Stati Uniti. Era in larga parte bianco, conservatore e ferventemente cristiano: una fascia demografica che non è maggioritaria ma è molto attiva politicamente, anche come risultato delle campagne di mobilitazione di Kirk, specie tra i giovani.
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