Un uomo ucraino è stato arrestato in Italia per il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream

Secondo la procura tedesca, che sta indagando, nel 2022 avrebbe coordinato il posizionamento degli esplosivi

Una foto scattata dalla Guardia costiera svedese del gas fuoriuscito a causa del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, il 28 settembre 2022 (Swedish Coast Guard via AP)
Una foto scattata dalla Guardia costiera svedese del gas fuoriuscito a causa del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, il 28 settembre 2022 (Swedish Coast Guard via AP)
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La polizia italiana ha arrestato a San Clemente, in provincia di Rimini, un uomo con cittadinanza ucraina sospettato di aver partecipato con un ruolo direttivo al sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, avvenuto nel settembre del 2022 nel mar Baltico. Lo ha comunicato la procura federale tedesca, che sta conducendo le indagini e ritiene che il sabotaggio sia stato compiuto da un gruppo di persone ucraine.

L’uomo fermato è stato identificato come Serhii K. (il cognome non è stato diffuso, come chiesto dalle regole sulla privacy tedesche) e ha 49 anni. Secondo la procura tedesca, avrebbe fatto parte del gruppo che piazzò gli esplosivi con un ruolo organizzativo e di coordinamento. La ministra tedesca della Giustizia, Stefanie Hubig, lo ha definito «una delle sospette menti» del sabotaggio.

Le indagini hanno ricostruito che Serhii K. e i suoi complici sono partiti dalla città tedesca di Rostock con una barca a vela che, in precedenza, alcuni loro intermediari avevano noleggiato da una compagnia tedesca utilizzando documenti falsi.

È il primo arresto per la vicenda, fatto sulla base di un mandato d’arresto europeo, e la Germania chiederà l’estradizione dell’uomo, che è stato portato in carcere. L’agenzia Ansa ha riferito che è stato arrestato dai carabinieri di Misano Adriatico in un residence di San Clemente, dove da alcuni giorni era in vacanza insieme alla famiglia, ed è stato individuato sulla base dei documenti, grazie al sistema informatico in cui i gestori delle strutture registrano i loro ospiti.

I due gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 collegavano Germania e Russia, passando sotto il mar Baltico: il 26 settembre del 2022 ci furono due esplosioni, che causarono grosse fuoriuscite di gas in mare. Il Nord Stream 1 era il principale canale di ingresso di gas russo in Europa, mentre il Nord Stream 2 non è mai entrato in funzione perché i permessi furono bloccati poco prima dell’invasione russa dell’Ucraina. Dopo il sabotaggio non sono più stati riparati.

Oltre alla Germania sul sabotaggio hanno indagato vari paesi europei, tra cui Danimarca e Svezia (coinvolte perché le esplosioni avvennero nelle acque territoriali vicino all’isola danese di Bornholm), che però non hanno avviato un processo.

Un anno fa sempre la Germania aveva emesso un altro mandato d’arresto europeo nei confronti del sommozzatore ucraino Wladimir S. (o Volodymyr Z. nelle traslitterazioni della Polonia, paese che aveva collaborato alle indagini), che non è stato mai rintracciato. Secondo le indagini, era stato Wladimir S. a tuffarsi in mare nella notte tra il 25 e il 26 settembre del 2022 per raggiungere i gasdotti a circa 80 metri di profondità e posizionarvi gli esplosivi.

– Leggi anche: Chi ha sabotato i gasdotti Nord Stream?