La Svezia ha interrotto le indagini sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream

un pezzo di mare agitato dalla fuoriuscita di gas
La perdita di gas dal Nord Stream 2 (Swedish Coast Guard via AP, File)

Martedì la Svezia ha interrotto le indagini sull’operazione di sabotaggio che nel 2022 danneggiò i gasdotti Nord Stream 1 e 2, nel mar Baltico. L’indagine ha accertato che l’incidente non ha coinvolto cittadini svedesi, né ha danneggiato gli interessi o la sicurezza della Svezia. Il procuratore incaricato Mats Ljungqvist ha detto che il paese non ha quindi la giurisdizione per proseguire l’indagine: le autorità svedesi hanno consegnato le prove raccolte alla Germania, che sta portando avanti un’indagine parallela.

Il 26 e il 27 settembre del 2022 c’erano state grosse perdite di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, costruiti per portare il gas russo in Europa e che passano per il mar Baltico per arrivare in Germania. Già a ottobre del 2022 l’indagine svedese aveva stabilito che le perdite erano state causate da un sabotaggio con dell’esplosivo, e non da un incidente, ma l’identità dei sabotatori rimane tuttora incerta. La Russia e i paesi occidentali si sono attribuiti a vicenda la responsabilità del sabotaggio. Oltre a Svezia e Germania, anche la Danimarca sta indagando sugli avvenimenti.

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