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  • Venerdì 18 novembre 2022

Le perdite dai gasdotti Nord Stream sono state causate da un sabotaggio

Lo dicono i risultati di un'indagine condotta dall'intelligence svedese: sulle tubature danneggiate sono state trovate tracce di esplosivo

Una delle perdite di gas dai gasdotti Nord Stream, nel mar Baltico (Swedish Coast Guard via Getty Images)
Una delle perdite di gas dai gasdotti Nord Stream, nel mar Baltico (Swedish Coast Guard via Getty Images)

Venerdì l’intelligence svedese ha pubblicato nuovi risultati dell’indagine sulle grosse perdite di gas che c’erano state a fine settembre dai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, quelli costruiti per portare il gas russo in Europa e che passano per il mar Baltico per arrivare in Germania.

Secondo l’indagine, condotta con il coordinamento di un procuratore speciale nominato dalla procura di Stoccolma, Mats Ljungqvist, le perdite sono state causate sicuramente da un sabotaggio. È un’ipotesi che era già stata avanzata nei giorni immediatamente successivi alle perdite, ma ora l’indagine svedese ne ha dato la conferma: secondo i risultati dell’indagine, sul luogo delle perdite sono stati rilevati danni causati da detonazioni di esplosivi e sulle tubature sono stati anche trovati residui di materiale esplosivo.

Il rapporto dell’intelligence definisce quanto avvenuto un fatto «gravissimo», ma non dice chi sia stato l’autore del sabotaggio. L’ipotesi fatta da molti analisti e politici europei è che a compierlo sia stata la Russia, forse per creare un clima di ulteriore incertezza sulle forniture di gas, anche se per ora non ci sono prove certe.

Da parte sua, la Russia ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento, e dopo qualche ambigua dichiarazione iniziale aveva incolpato gli Stati Uniti per i sabotaggi: il portavoce del governo russo Dmitri Peskov, per esempio, aveva alluso alla possibilità che gli Stati Uniti avessero distrutto i gasdotti per impedire all’Europa di comprare il gas dalla Russia, assicurandosi così in modo stabile e definitivo un nuovo acquirente.

Dopo la pubblicazione dei risultati dell’indagine, Peskov ha detto che «il fatto che si parli di un atto di sabotaggio o di un atto terroristico, chiamatelo come volete, conferma ancora una volta le informazioni che avevamo e che abbiamo. È molto importante non fermarsi, è molto importante scoprire chi c’è dietro questo sabotaggio».