In molti si aspettavano questa finale agli Europei femminili di calcio
La giocano domenica alle 18 Spagna e Inghilterra, come ai Mondiali del 2023

Domenica alle 18 Spagna e Inghilterra si affrontano nella finale degli Europei femminili di calcio allo stadio Sankt Jakob-Park di Basilea, in Svizzera. Con modi di giocare diversi, più dominante e spettacolare la prima, più intenso e caparbio la seconda, si sono dimostrate le squadre migliori del torneo, riuscendo a superare le semifinali ai tempi supplementari anche con un po’ di fortuna (soprattutto l’Inghilterra, contro l’Italia).
Non è una finale sorprendente se si considera che nel 2023 la stessa partita assegnò i Mondiali di calcio (vinse la Spagna 1-0) e che l’Inghilterra è campione d’Europa in carica, avendo vinto il torneo tre anni fa. Non è molto, tuttavia, che sono diventate le due nazionali migliori d’Europa: la Spagna, per dire, non ha mai giocato una finale degli Europei finora, e l’Inghilterra prima del 2022 non li aveva mai vinti.
La loro ascesa è stata insomma piuttosto rapida e dirompente, oltre che per certi versi istruttiva per altri paesi, come l’Italia, che puntano ancora troppo poco sul calcio femminile. In particolare la Spagna fino al 2015 non si era mai qualificata per i Mondiali, e nel 2019 era stata eliminata agli ottavi di finale. Quattro anni dopo li aveva vinti, facendosi apprezzare per lo stile di gioco divertente e riconoscibile, centrato sul controllo del pallone, sui passaggi e sulla libertà creativa lasciata alle sue tante calciatrici talentuose, a cominciare dalle vincitrici degli ultimi quattro palloni d’oro (due a testa) Alexia Putellas, già 3 gol e 4 assist in questi Europei, e Aitana Bonmatí, decisiva in semifinale con un suo gol alla Germania.
Per i progressi della Spagna, si diceva anche qui, sono stati determinanti quelli fatti dal Barcellona, in cui giocano 11 delle 23 calciatrici di questa nazionale. Il Barcellona ha investito tanto sulla squadra femminile a partire dal settore giovanile, la rinomata Masia, affermandosi in poco tempo come la miglior squadra d’Europa (ha giocato le ultime 5 finali di Champions League, vincendone 3).
Com’era successo con la Spagna maschile tra il 2008 e il 2012, il Barcellona ha contribuito a dare anche alla nazionale un’identità di gioco precisa e ambiziosa, e di conseguenza ai suoi successi. Tra il 2008 e il 2012 la Spagna maschile vinse due Europei e un Mondiale; battendo l’Inghilterra in finale, la Spagna femminile potrebbe completare un ciclo altrettanto eccezionale con i Mondiali del 2023, la Nations League del 2024 e, appunto, gli Europei.
Il gol con cui Bonmatí ha portato in finale la Spagna
Molti miglioramenti sono arrivati anche grazie all’impegno “politico” delle calciatrici spagnole per ottenere migliori condizioni e maggiori investimenti; il País, principale quotidiano spagnolo, di recente ha parlato di una «rivoluzione calcistica». Già nel 2023 quindici di loro annunciarono che non avrebbero più giocato in nazionale se non ci fossero stati cambiamenti strutturali nel calcio femminile spagnolo: tornarono in tempo per giocare (e vincere) i Mondiali, dopo aver ottenuto molto di ciò che chiedevano.
Dopo i Mondiali ci fu il caso legato all’ex presidente della federazione Luis Rubiales, che durante la premiazione baciò in modo non consensuale la calciatrice Jennifer Hermoso. Le giocatrici spagnole furono unite nella risposta a quel gesto e ottennero la condanna di Rubiales da parte di un tribunale spagnolo e in precedenza le sue dimissioni (e quelle di altre persone a lui legate, compreso l’ex allenatore Jorge Vilda, con cui molte calciatrici non andavano d’accordo). Oggi nella federazione spagnola ci sono più donne e la nazionale ha un’allenatrice, Montse Tomé. «Quando hanno avuto fiducia in noi, abbiamo dimostrato che il talento in Spagna c’è sempre stato, ma solo nelle condizioni giuste può raggiungere un livello così alto», ha detto di recente Mariona Caldentey, che con Putellas e Bonmatí forma un centrocampo di eccezionale qualità.
In questi Europei la Spagna ha vinto tutte e tre le partite del girone, segnando 14 gol in tre partite contro Portogallo, Belgio e Italia, poi ai quarti di finale ha battuto 2-0 la Svizzera, che giocava in casa, e in semifinale ha vinto 1-0 contro la Germania ai supplementari.
– Leggi anche: Com’è che la Spagna femminile vince quasi sempre tanto-a-poco
Lo spettacolare gol segnato da Athenea, su assist di tacco di Alexia Putellas, contro l’Italia
È stato meno netto e trionfale, ma forse più emozionante, il percorso dell’Inghilterra, che come altre volte in passato ha dato prova di essere una squadra piena di risorse e che non si dà mai per vinta. Dopo aver perso all’esordio 2-1 contro la Francia, ha battuto Galles e Paesi Bassi segnando 10 gol in due partite. Ai quarti di finale fino a poco più di dieci minuti dalla fine era in svantaggio di due gol contro la Svezia, ma è riuscita prima a pareggiare con i gol della terzina Lucy Bronze e della diciannovenne attaccante Michelle Agyemang, e poi a vincere ai tiri di rigore.
In semifinale la rimonta è stata ancor più epica, visto che fino al 95esimo minuto stava perdendo 1-0, a sorpresa, contro l’Italia. Ancora Michelle Agyemang, che era entrata in campo poco prima, ha pareggiato, e poi ai tempi supplementari un’altra attaccante di riserva, Chloe Kelly, ha segnato il gol della vittoria a un paio di minuti dalla fine. Tre anni fa proprio Kelly, sempre da subentrante, aveva fatto ai supplementari il gol decisivo per la vittoria degli Europei, in finale contro la Germania.
Il gol con cui Kelly ha portato in finale l’Inghilterra, eliminando l’Italia
Dopo la partita contro l’Italia, il Guardian ha pubblicato un articolo in cui tentava di spiegare il gioco dell’Inghilterra, quali fossero i principi dati dall’allenatrice Sarina Wiegman: «È un po’ difficile da capire», scriveva il Guardian, raccontando come l’Inghilterra cambi spesso sistema di gioco, e sia diventata una squadra eccezionale nel farsi trovare pronta nei momenti decisivi della partita, una qualità spiegabile con il talento delle sue calciatrici e con la determinazione del gruppo, oltre che con la preparazione di Wiegman.
Nederlandese di 55 anni, è una delle allenatrici più apprezzate e vincenti nella storia del calcio, e ha vinto gli ultimi due Europei: nel 2017 con i Paesi Bassi, nel 2022 con l’Inghilterra (il torneo in origine si doveva giocare nel 2020, ma fu rimandato per la pandemia). Con i Paesi Bassi, scrive il Guardian, Wiegman faceva giocare la squadra con il 4-3-3 e i principi del possesso palla dinamico tipici del calcio nederlandese. Con l’Inghilterra invece ha in parte adattato e ridefinito questi principi, diventando un’allenatrice molto brava anche a “leggere le partite”, cioè nel riuscire a modificarne l’andamento con sostituzioni e cambiamenti in corsa nella tattica.
La nazionale inglese sta andando bene anche perché da un po’ di anni il campionato inglese è diventato il più competitivo in Europa, come ha confermato la recente vittoria dell’Arsenal in Champions League (in finale contro il Barcellona). Oggi nella Women’s Super League si gioca un calcio intenso e di alto livello, gli stadi sono spesso pieni (dall’anno prossimo l’Arsenal giocherà tutte le partite all’Emirates, lo stadio della squadra maschile) e le squadre stanno cominciando a investire parecchi soldi. Lo scorso gennaio il Chelsea ha acquistato dal San Diego Wave la difensora statunitense Naomi Girma, che con 1,1 milioni di euro è diventata la calciatrice più pagata di sempre.

Sarina Wiegman (in centro) e le calciatrici dell’Inghilterra dopo la semifinale vinta contro l’Italia (Alexander Hassenstein/Getty Images)
La Spagna viene considerata favorita nella finale, ma l’Inghilterra giocherà probabilmente con minor pressione e con la consapevolezza di essere riuscita varie volte a rimettere in piedi partite che sembravano compromesse. La finale di domenica pomeriggio chiuderà un’edizione degli Europei femminili da record. Di gol segnati (104 in tutto prima della finale), per esempio, e soprattutto di spettatori, visto che prima della finale 623.088 persone hanno assistito alle partite negli stadi svizzeri, quasi sempre pieni e molto colorati (nel 2022 in Inghilterra furono 574.875).
– Leggi anche: Come continuare a seguire il calcio femminile



