C’è un’altra proposta di cessate il fuoco a Gaza
A cui Hamas ha appena dato risposta positiva e che prevede una tregua di 60 giorni: ma è ancora tutto molto molto incerto

Il gruppo palestinese Hamas ha annunciato di avere dato una risposta «positiva» alla proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza fatta dagli Stati Uniti, e ha detto di essere pronto a cominciare «immediatamente» i negoziati per metterla in atto. La proposta prevede un cessate il fuoco di 60 giorni, durante il quale Israele e Hamas dovrebbero trattare la fine definitiva della guerra.
Non è chiaro se Hamas abbia accettato la proposta per intero o ne abbia chiesto delle modifiche. Secondo l’amministrazione statunitense di Donald Trump, Israele avrebbe già accettato la proposta. Negli ultimi mesi Hamas e Israele sono arrivati più volte vicini a un accordo di tregua, senza però riuscire a raggiungerlo a causa di dettagli e disaccordi dell’ultimo minuto.
La proposta avanzata dagli Stati Uniti prevede una tregua di 60 giorni durante la quale dovrebbe avvenire (come già in passato) uno scambio di prigionieri palestinesi e ostaggi israeliani. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, nei 60 giorni di tregua Hamas dovrebbe restituire 10 ostaggi israeliani vivi, otto il primo giorno di tregua e i rimanenti due il 50esimo giorno. Si stima che Hamas tenga ancora prigionieri circa 20 ostaggi vivi. Hamas dovrebbe restituire anche i corpi di alcuni ostaggi morti. In cambio, Israele dovrebbe liberare un numero imprecisato di prigionieri palestinesi.

Una bambina tra le macerie ad al Zawaida, nella Striscia di Gaza, 1° luglio 2025 (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Israele dovrebbe inoltre ritirare il proprio esercito dalla Striscia di Gaza, anche se non è chiaro come questo possa avvenire, visto che occupa ormai più dell’80 per cento del territorio.
Durante il cessate il fuoco di 60 giorni le due parti dovrebbero continuare a negoziare per arrivare a una fine definitiva della guerra. I negoziati dovrebbero avvenire con il sostegno degli Stati Uniti, del Qatar e dell’Egitto, che dovrebbero impegnarsi a fare in modo che siano portati a termine.
Questo è ancora il problema principale dei negoziati: Hamas chiede la fine definitiva della guerra e il ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza, mentre Israele vuole mantenersi aperta la possibilità di nuove offensive, e ha finora rifiutato ogni accordo che ponesse davvero fine ai combattimenti. In questo modo anche le tregue precedenti, una a novembre del 2023 e una a gennaio del 2025, erano fallite dopo essere entrate in vigore: gli attacchi israeliani si erano fermati per alcune settimane, ma poi erano ripresi.