• Mondo
  • Venerdì 30 maggio 2025

Cosa si lascia dietro Elon Musk

I tagli alla spesa pubblica per l’amministrazione Trump hanno prodotto confusione e malcontento, e scarsissimi risultati

Elon Musk scende dalle scale dell’Air Force One, marzo 2025 (AP Photo/Chris Szagola)
Elon Musk scende dalle scale dell’Air Force One, marzo 2025 (AP Photo/Chris Szagola)
Caricamento player

Elon Musk era entrato nell’amministrazione statunitense di Donald Trump promettendo tagli alla spesa pubblica per 2.000 miliardi di dollari. Poi i tagli promessi si sono ridotti a 1.000 miliardi di dollari. Ora il dipartimento per l’Efficienza del governo (DOGE in inglese) che Musk ha guidato per più di quattro mesi sostiene di essere riuscito a tagliare soltanto 175 miliardi. Ma di questi, appena il 42 per cento è davvero rendicontato.

Elon Musk ha confermato ufficialmente mercoledì che lascerà il suo incarico a capo di DOGE e che tornerà a tempo pieno a occuparsi delle sue aziende. L’agenzia DOGE, creata ad hoc per la riduzione della spesa pubblica, ha eliminato alcune importanti parti del governo e ne ha indebolite altre, provocando conseguenze serie e creando confusione e malcontento nell’amministrazione. Ma l’obiettivo finale di Musk, ridurre in maniera consistente l’altissima spesa pubblica americana, non è stato raggiunto.

Quello che succederà adesso che Musk e alcuni dei suoi più importanti collaboratori hanno lasciato DOGE non è chiaro. L’amministrazione Trump ha fatto sapere che l’agenzia rimane una parte importante del governo, ma la sua influenza è ormai in calo da tempo, di pari passo con l’influenza politica di Elon Musk.

Nei primi mesi a DOGE, Musk e i suoi si erano mossi con estrema irruenza, facendo pensare che il loro potere sull’amministrazione fosse enorme. Gli impiegati di DOGE entravano negli uffici di importanti agenzie del governo, pretendevano di accedere a dati sensibili su dipendenti e attività, e poi attivavano programmi di licenziamenti massicci e tagli delle spese. L’obiettivo spesso non era ridurre gli sprechi, quanto eliminare completamente l’agenzia, o ridurne la sua attività al minimo possibile.

È successo per esempio con la General Services Administration, l’agenzia che si occupa della gestione della tecnologia e degli uffici del governo, e con il Forest Service, che si occupa del mantenimento delle foreste e dei parchi: migliaia di persone sono state licenziate.

Il caso più noto è quello di USAID, l’agenzia che si occupava dei programmi di cooperazione internazionale, e che era il più grande finanziatore di progetti di aiuti al mondo. Prima di Musk l’agenzia aveva più di 10 mila dipendenti sparsi in tutto il mondo che si occupavano di gestire progetti di sviluppo, attività mediche, grandi progetti sanitari, per esempio contro la diffusione dell’AIDS. USAID distribuiva inoltre miliardi di dollari a ong e fondazioni attive nei paesi più poveri. Degli oltre 10 mila dipendenti, oggi ne sono rimasti 15. Almeno metà è stata licenziata, gli altri sono stati assorbiti dal dipartimento di Stato.

Un’altra tattica molto usata da Musk è stata quella di offrire ai dipendenti pubblici delle buonuscite per favorire le dimissioni volontarie (75 mila dipendenti hanno accettato) e di fare pressione sugli altri con email minacciose. La più celebre è quella con cui, ogni settimana, DOGE chiedeva a tutti i dipendenti pubblici di elencare le proprie attività della settimana precedente.

Elon Musk mostra una maglietta con scritto DOGE, marzo 2025

Elon Musk mostra una maglietta con scritto DOGE, marzo 2025 (AP Photo/Jose Luis Magana, File)

Nonostante tutta questa attività, e nonostante i tagli e i licenziamenti, dal 21 gennaio (il primo giorno dopo l’insediamento di Trump) a oggi la spesa pubblica americana è aumentata dell’8,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo a causa dell’aumento della spesa sociale e degli interessi sul debito pubblico, ma anche perché DOGE nella sua attività si è concentrato su agenzie tutto sommato secondarie, e non ha davvero scalfito i settori del governo più grandi e politicamente sensibili.

Per esempio il dipartimento della Difesa è stato sì coinvolto in tagli del personale che faranno risparmiare circa 300 milioni di dollari l’anno, ma il suo budget per il 2025, se approvato dal Congresso, dovrebbe aumentare di 150 miliardi di dollari.

Nel frattempo è in discussione al Senato la nuova proposta di budget dello stato di Trump, che tra tagli alle tasse e nuove spese dovrebbe fare aumentare il deficit americano di almeno 3.000 miliardi di dollari in 10 anni (anche se ci sono stime ancora più alte). Negli scorsi giorni Musk ha criticato il disegno di legge, spiegando come gli aumenti di spesa vadano contro gli obiettivi della sua agenzia. La Casa Bianca lo ha smentito.