Elon Musk ha confermato che lascerà il suo incarico nel governo Trump

(AP Photo/Jose Luis Magana, File)
(AP Photo/Jose Luis Magana, File)

L’imprenditore miliardario Elon Musk, a capo di Tesla e SpaceX tra le altre cose, ha confermato che lascerà il suo incarico di capo del DOGE, il Dipartimento per l’efficienza del governo degli Stati Uniti, un ruolo che era stato creato appositamente per lui dal presidente Donald Trump per rivoluzionare l’amministrazione del paese con tagli radicali.

Che Musk avrebbe lavorato temporaneamente per l’amministrazione Trump era previsto: è a capo del DOGE con la qualifica di “impiegato speciale del governo”, cosa che gli permette di far parte dell’amministrazione senza doversi sottoporre ai controlli finanziari degli impiegati governativi e senza dover disinvestire dalle proprie aziende. Questo ruolo si può ricoprire per 130 giorni all’anno, e la scadenza è prevista per il 30 maggio. Qualche mese fa l’amministrazione stava cercando una scappatoia alla regola (come contare solo i giorni lavorativi), ora non più.

Nelle scorse settimane Musk aveva già ridimensionato molto il suo impegno nel DOGE, e la fine definitiva del suo incarico conferma il suo progressivo allontanamento dalla politica più attiva, dopo mesi in cui si era dato molto da fare per sostenere Donald Trump. È un allontanamento dovuto sia alla volontà di dedicarsi maggiormente alle sue aziende, che per via del suo coinvolgimento in politica avevano avuto un grosso danno di reputazione, sia per diversi contrasti avuti con vari membri dell’amministrazione Trump. Inoltre il DOGE non ha ottenuto risultati sostanziali, nonostante per alcune settimane i suoi collaboratori abbiano creato il caos in vari uffici governativi con licenziamenti indiscriminati e spesso bloccati dai giudici. L’unico effetto concreto si è avuto con lo smantellamento di USAID, l’agenzia di aiuti internazionali.

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