L’uccisione di due membri dell’ambasciata israeliana a Washington
È avvenuta fuori dal museo ebraico nella capitale degli Stati Uniti: un uomo di 31 anni è stato arrestato e accusato di omicidio

Mercoledì sera un uomo e una donna parte del personale dell’ambasciata israeliana a Washington sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco fuori dal museo ebraico della capitale degli Stati Uniti. Per la loro morte è stato arrestato Elias Rodriguez, un uomo di 31 anni, di Chicago: giovedì il tribunale federale di Washington lo ha accusato di omicidio e altri crimini, tra cui omicidio di funzionari stranieri e omicidio con arma da fuoco.
Le due persone uccise erano una coppia: si chiamavano Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim. Avevano appena partecipato a un evento organizzato nel museo da un’associazione che si occupa dei diritti degli ebrei statunitensi. Tal Naim Cohen, portavoce dell’ambasciata israeliana, ha detto che i due membri dello staff sono stati colpiti «a distanza ravvicinata».
Secondo quanto ricostruito finora, Rodriguez era stato visto camminare davanti al museo prima dell’uccisione di Lischinsky e Milgrim. La polizia ha detto che si è poi avvicinato a un gruppo di quattro persone che stavano uscendo dal museo e ha sparato contro due di loro. La capa della polizia di Washington, Pamela Smith, ha detto che Rodriguez è stato arrestato all’interno del museo. Al momento dell’arresto, secondo quanto ha riportato Smith, Rodriguez ha urlato «Palestina libera!».

Polizia e soccorritori sul luogo dell’uccisione (AP Photo/Rod Lamkey, Jr.)
La polizia ha anche fatto sapere che Rodriguez non aveva precedenti penali e che la sua casa di Chicago è stata perquisita. La procuratrice generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, ha confermato che Rodriguez ha agito da solo. In un post sui social il direttore dell’agenzia Kash Patel ha definito l’uccisione un «atto di terrorismo».