Una testimonianza centrale nel processo contro Sean “Diddy” Combs
È quella di Casandra Ventura, ex compagna del rapper statunitense accusato di abusi sessuali e tratta di esseri umani

Da martedì è in corso la testimonianza della cantante e modella Casandra Ventura nel seguitissimo processo in cui il suo ex compagno, il rapper statunitense Sean “Diddy” Combs, è accusato di tratta di esseri umani e di essere a capo di un’organizzazione criminale volta allo sfruttamento sessuale di decine di persone. La testimonianza di Ventura, che proseguirà anche venerdì, era molto attesa: fu infatti dopo la sua denuncia, nel novembre del 2023, che iniziarono le indagini nei confronti di Combs.
Nella testimonianza, Ventura ha raccontato di aver subito diversi abusi da Combs durante la loro relazione, durata dal 2005 al 2017, e ha parlato di come venivano organizzati i cosiddetti “freak off”: presunte orge in cui spesso si faceva uso di droghe, che potevano durare anche diversi giorni e in cui sia lei sia altre donne, secondo l’accusa, venivano costrette a fare sesso con dei sex worker, mentre il rapper filmava tutto e si masturbava.
Nella parte iniziale della deposizione, Ventura ha detto che Combs ha esercitato su di lei un controllo costante durante i dieci anni della loro relazione. Ha raccontato che, nelle prime fasi del loro rapporto, Combs si comportava con lei in modo protettivo e gentile, ma che presto cominciò a diventare autoritario e violento e a pretendere di gestire ogni aspetto della sua vita, «dalle scelte di carriera al modo di vestire».
Si è poi soffermata su molti dettagli dei freak off, spiegando che Combs la costringeva non soltanto a farsi filmare, ma anche a partecipare attivamente all’organizzazione di queste feste. In particolare, la incaricava di ingaggiare prostitute e prostituti su siti dedicati come Craigslist, Backpage e Cowboys 4 Angels: venivano pagati in contanti, in genere tra i 1.500 e i 6mila dollari. Sempre secondo quanto riferito da Ventura, le droghe illegali che venivano usate dai partecipanti dei freak off – tra cui ecstasy, cocaina, marijuana, ketamina e funghi allucinogeni – venivano acquistate e messe a disposizione dallo stesso Combs. Le camere d’albergo invece venivano prenotate da lei stessa o da Toni Fletcher (un dipendente della Bad Boy Entertainment, la casa discografica di Combs), che per celare la sua identità spesso utilizzava pseudonimi come “Frank Black” e “Frank White”.
Ventura ha detto che sentì parlare per la prima volta dei freak off nel 2005, durante il primo anno della sua relazione con Combs, ma che partecipò per la prima volta a una di queste feste soltanto tre anni dopo, quando aveva 22 anni. Da quel momento in poi, i freak off diventarono appuntamenti molto ricorrenti, a cadenza quasi settimanale: «era diventato praticamente un lavoro», ha detto Ventura. Spesso duravano dai due ai quattro giorni, e venivano organizzati in diverse città: New York City, Miami, Los Angeles, Atlanta, Las Vegas, Ibiza e sulle isole Turks e Caicos, tra le altre.
Ventura ha aggiunto che, all’inizio, partecipava a queste feste per compiacere Combs: «Ero innamorata e volevo renderlo felice, non sapevo in cosa si sarebbe potuto trasformare». Presto però gli fece presente di voler smettere, perché i freak off la facevano sentire «orribile», «umiliata» e «inutile». Non poté però rifiutarsi, perché Combs la ricattava minacciando di diffondere i suoi video, diventati un «materiale di ricatto».
Ventura ha detto di aver subito uno stupro nel 2018 nella sua casa di Malibù, poco dopo la fine della loro relazione. Ha raccontato che quel giorno lei e Combs avevano avuto una conversazione durante un pranzo in cui avevano deciso di chiudere definitivamente i rapporti; poi però Combs era andato a casa con lei, e l’aveva violentata nel soggiorno.
Ventura ha raccontato anche della breve relazione che ebbe con il rapper Scott Mescudi, meglio conosciuto come Kid Cudi, tra il 2011 e il 2012, in un periodo in cui lei e Combs si erano allontanati. Secondo Ventura, quando Combs venne a sapere della loro frequentazione, le disse che avrebbe fatto del male a entrambi, minacciando di far saltare in aria l’auto di Kid Cudi (il diretto interessato ha detto al New York Times che un’auto di sua proprietà esplose davanti al vialetto di casa sua nel 2012, nel periodo in cui frequentava Ventura).
Durante la testimonianza è stata anche vista la versione integrale di un video di una telecamera di sorveglianza di un hotel di Los Angeles risalente al 2016, in cui Combs la colpiva ripetutamente con mani e piedi mentre lei era a terra e la trascinava per il corridoio. Il video, che era già stato pubblicato in versione ridotta lo scorso anno dalla CNN, rappresenta una prova centrale delle accuse contro Combs.

(Elizabeth Williams via AP)
Dopo i primi due giorni di testimonianza, giovedì Ventura è stata interrogata dagli avvocati che difendono Combs. L’interrogatorio è durato più di 6 ore, durante le quali la difesa ha tentato di mettere in discussione la credibilità delle sue accuse, presentandola come una partecipante consenziente alle attività sessuali di Combs.
Per sostenere questa tesi, la difesa ha mostrato decine di messaggi ed email che Ventura e Combs si scambiarono durante la loro relazione, tra cui uno dell’agosto 2009 in cui lei scriveva di essere «sempre pronta per i FO [freak off]». In altri Ventura faceva riferimento alla scelta delle stanze, dei materiali da usare e delle persone da coinvolgere nelle feste. Secondo la difesa, queste conversazioni dimostrerebbero che Ventura partecipò volontariamente ai freak off.
Durante l’interrogatorio, Ventura ha detto di ricordare poco quei messaggi: non ne ha negato l’autenticità, ma ha spiegato che furono scritti in un contesto di forte pressione, e che il suo comportamento era spesso influenzato dalla necessità di evitare reazioni aggressive o ritorsioni da parte di Combs.
La difesa ha anche cercato di evidenziare come, in alcune occasioni, Ventura abbia manifestato dei segni di gelosia verso Combs, lamentandosi di non essere considerata la sua «fidanzata principale». Ventura ha ammesso che era infastidita dal fatto che Combs mantenesse segreta la loro relazione mentre continuava a frequentare Kim Porter, madre di tre dei suoi sette figli, morta nel 2018. Ha aggiunto di essersi spesso sentita usata come una persona su cui «sfogare le proprie fantasie» e che Combs la costringeva a essere monogama mentre lui frequentava altre donne.

(Elizabeth Williams via AP)
Dopo quella iniziale di Ventura, Combs ha ricevuto 78 denunce per abusi sessuali (incluse quattro che sono state ritirate o chiuse con un accordo) da parte di 86 persone, alcune delle quali minorenni all’epoca dei fatti: 47 donne e 39 uomini. La maggior parte delle accuse è legata al contesto dei freak off organizzati da Combs. Se condannato, rischia dai 15 anni di carcere fino all’ergastolo; lui si è sempre dichiarato non colpevole.
Combs è anche noto come Puff Daddy o P. Diddy, ha 55 anni ed è uno dei musicisti e produttori più influenti della scena hip hop degli ultimi decenni. Per via della sua fama, dei particolari delle accuse e della mole di cause contro di lui, il processo nei suoi confronti è seguito dai media di tutto il mondo. Essendo un processo federale, non ci saranno riprese né foto di quello che succede in aula.
– Leggi anche: Le accuse contro Sean “Diddy” Combs, dall’inizio