È un ottimo momento per i film italiani al cinema
Grazie al successo di “Follemente” di Paolo Genovese e di “Diamanti” di Ferzan Özpetek in questi mesi stanno incassando come non succedeva da tempo

Dopo gli incassi di questo weekend il film di Paolo Genovese Follemente ha raggiunto 16,6 milioni di euro ed è diventato il titolo italiano più visto e il quarto in assoluto della stagione, cioè dal primo agosto 2024 a oggi. È solo l’ultimo e il più clamoroso di una serie di successi da parte dei film italiani, di generi diversi e indirizzati a tipologie di pubblico differenti, che indicano un periodo di ripresa che nessuno aveva ipotizzato e che potrebbe avere diverse cause.
Paolo Genovese è lo stesso regista che nel 2016 aveva diretto e co-sceneggiato Perfetti sconosciuti, uno dei successi italiani nazionali e internazionali più importanti degli ultimi anni, che in un momento storico più favorevole per gli incassi arrivò a 17,4 milioni di euro. Con i suoi film successivi però Genovese non riuscì nemmeno ad avvicinarsi a quella cifra: The Place, Supereroi e Il primo giorno della mia vita hanno ottenuto incassi tra il milione e i quattro milioni e mezzo. Follemente condivide con Perfetti sconosciuti diversi elementi vincenti, a partire dal fatto che è una storia che si svolge in una serata e che ha un cast corale composto da diversi attori noti del cinema italiano, che per tutto il tempo discutono alternando toni di commedia e sentimentali.
Follemente ha anche uno spunto facile da descrivere e subito intrigante, come Perfetti sconosciuti: un uomo e una donna si vedono per il primo appuntamento, ma noi seguiamo tutto sentendo anche cosa avviene nelle loro teste e vedendo le loro diverse personalità battersi per prendere decisioni o assumere determinati atteggiamenti. In molti hanno notato una somiglianza con il film animato della Pixar Inside Out, anche se quel film racconta una storia interna alla mente e quindi sono i sentimenti i veri protagonisti. Follemente invece racconta una storia nel mondo reale, con le persone come protagoniste, che viene commentata nelle loro menti. Paolo Genovese ha spiegato che l’idea viene da una pubblicità che aveva ideato e diretto per la RAI diversi anni prima di Inside Out, in cui dentro un abbonato ci sono diverse personalità e volontà.
Se si esclude il grandissimo successo di C’è ancora domani di Paola Cortellesi, era dall’uscita di Tolo Tolo di Checco Zalone all’inizio del 2020 che nessun film italiano superava la soglia simbolica di 10 milioni di incasso. Quest’anno invece ci sono riusciti in due: Follemente, distribuito da 01 Distribution, e Diamanti di Ferzan Ozpetek, che pure è composto da una cast molto grande, quasi tutto di attrici note, ed è distribuito da Vision Distribution.
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Mentre altri tre film sono arrivati a 9 milioni: Il ragazzo dai pantaloni rosa (9,9 milioni), Io sono la fine del mondo (9,7 milioni) e Io e te dobbiamo parlare (9,4 milioni). Il primo è stato una grande sorpresa per tutti, un dramma sul bullismo senza star; il secondo è il primo film del comico Angelo Duro; il terzo mette insieme Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni. A questi si aggiunge anche Parthenope, che ha incassato una cifra minore (7,5 milioni) ma comunque molto alta se si considera la natura festivaliera del film e il fatto che si tratta del più grande incasso della carriera di Paolo Sorrentino, anche più del più noto e premiato La grande bellezza.
Se si guarda ai dati del solo 2025 forniti da Cinetel, la società che rileva ed elabora gli incassi delle sale cinematografiche giornalmente, a questi primi grossi successi se ne sono uniti altri di minori incassi ma comunque soddisfacenti, come il film storico con Toni Servillo e Ficarra e Picone L’abbaglio (3,3 milioni) o la commedia con Fabio De Luigi e Valentina Lodovini 10 giorni con i suoi (4,5 milioni).
Tutti insieme hanno portato la quota del cinema italiano sul totale degli incassi cinematografici al 44,5 per cento, mentre quella dei film americani è del 32,6 per cento. Sono numeri molto diversi da quelli che si trovano di solito nei bilanci annuali. La quota italiana degli incassi negli ultimi 30 anni è stata intorno al 20 per cento, una media comunque buona rispetto a quel che avviene in altri paesi, e nei momenti migliori era arrivata al 30 per cento. I film americani sono abitualmente responsabili per una quota che oscilla tra il 50 e il 60 per cento degli incassi.
Proprio una flessione dei film americani più forti e di successo potrebbe essere tra gli elementi che hanno favorito i film italiani. Nonostante sia passato un anno e mezzo dalla fine dello sciopero degli sceneggiatori americani e poco meno dalla fine di quello degli attori, questo è il momento in cui più si avvertono gli effetti dell’interruzione delle riprese durante le agitazioni. Molti dei film che sarebbero stati girati in quei mesi sarebbero dovuti uscire ora. Per compensare questa mancanza alcuni film previsti per il 2024 sono stati spostati al 2025 così da scaglionare la perdita. Questo ha allungato il periodo in cui i film americani sono meno del solito, ma diluito il mancato incasso. Si stima che dal 2026 la quantità di esportazioni cinematografiche dovrebbe tornare alla normalità.
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Un altro elemento importante da considerare nel valutare l’eccezionale prestazione dei film italiani di questa stagione è il fatto che, contrariamente a quanto capita, spesso le produzioni di stampo più commerciale si sono rivelate tali. Erano alcuni anni che i film considerati più sicuri dal punto di vista degli incassi, una volta arrivati al dunque, non lo erano. Invece sia Paolo Genovese, sia Ferzan Ozpetek, sia Paolo Sorrentino hanno ritrovato un pubblico ampio con film dal buon passaparola; e anche i film comici, che già da prima della pandemia non erano più in grado di attirare pubblico, adesso lo hanno fatto, anche con personalità diverse: Angelo Duro rivolto a un pubblico dall’età media più bassa; Siani e Pieraccioni invece a un pubblico più maturo.
È probabile che in linea con gli altri anni la primavera prima e l’estate poi diminuiscano sia l’offerta sia gli incassi del cinema italiano favorendo invece quello americano, che fa uscire i suoi film più importanti contemporaneamente in tutto il mondo nei mesi tra maggio e agosto. Mentre in autunno e poi a Natale torna a essere un momento che le distribuzioni ritengono propizio per i film italiani. Anche per questo è difficile che la quota del cinema italiano nel 2025 possa arrivare al 40%, ma è molto probabile che questa possa essere una delle annate più soddisfacenti.



