Cos’è “Anora”, il film che ha sbancato agli Oscar

Il regista Sean Baker è diventato la seconda persona a vincere quattro premi per lo stesso film, e ha vinto anche la protagonista Mikey Madison

Anora è il grande vincitore degli Oscar di quest’anno. Ha vinto il premio per il miglior film, ma anche altri tre premi importanti – miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior montaggio – e la sua protagonista, Mikey Madison, ha vinto l’Oscar come miglior attrice ad appena 25 anni. Sean Baker, 54 anni, che è il regista ma anche l’autore e il montatore del film, è diventato la seconda persona a vincere quattro premi Oscar per lo stesso film (ci era già riuscito nel 2020 Bong Joon-ho con Parasite). L’unica candidatura che non si è trasformata in una vittoria è stata quella a miglior attore non protagonista per Jurij Borisov (l’ha vinto Kieran Culkin con A Real Pain).

È un risultato che non stupisce ma che non era neanche del tutto scontato, visto che la competizione per il miglior film si era fatta più imprevedibile nelle ultime settimane, e Anora aveva solo 6 candidature: meno delle 13 di Emilia Pérez, delle 10 di The Brutalist e delle 8 di Conclave. Anche il premio per la miglior attrice protagonista sembrava destinato a Demi Moore per The Substance. D’altro canto però Anora era già piaciuto moltissimo a Cannes, dove aveva vinto la Palma d’oro, e aveva avuto un buon successo di pubblico e di critica. Nei vari discorsi di ringraziamento della serata degli Oscar, Baker e gli altri membri della produzione hanno ripetuto più volte che quella di Anora è una vittoria per il cinema indipendente.

Baker è infatti un regista apprezzato per la sua capacità di fare film con budget bassi, e anche quando i finanziamenti che ha a disposizione sono un po’ più consistenti, come nel caso di Anora, mantiene comunque uno stile vicino a quello del cinema indipendente. Cominciò la carriera nel cinema nel 2000, quando aveva 29 anni, con il film Four Letter Words, cui sono seguiti Take Out (2004), Prince of Broadway (2008) e Starlet (2012). I film più importanti li ha realizzati negli ultimi dieci anni: Tangerine (2015), Un sogno chiamato Florida (2017) e Red Rocket (2021). Hanno ricevuto generalmente recensioni molto positive e sono stati lodati per alcune particolarità, come la cura per la fotografia, il talento nella gestione di attori e attrici esordienti e a volte privi di qualsiasi esperienza nel cinema, e la capacità di raccontare in maniera acuta e divertente il sesso e le persone che con il sesso ci lavorano.

Questo vale anche per Anora, che racconta la storia di una sex worker attorno ai vent’anni (Madison) che lavora in un locale di spogliarelli a New York e che un giorno inizia a frequentare il figlio giovane e ricchissimo di un oligarca russo (Mark Eydelshteyn). Dopo poco i due si sposano e Anora si convince di poter cambiare la propria vita una volta per tutte, ma le cose si complicano quando la famiglia di lui viene a saperlo. È un film che tratta in modo ironico e al tempo stesso drammatico e profondo il tema della ricchezza, di chi la dà per scontata e di chi non l’ha mai avuta, del riscatto sociale e della disillusione.

Nei loro discorsi di ringraziamento agli Oscar, Madison ha detto di voler «riconoscere e onorare la comunità delle sex worker» e Baker di volerle «ringraziare. Hanno condiviso le loro storie. Hanno condiviso le loro esperienze con me durante gli anni. Il mio più profondo rispetto. Grazie. Condivido questo premio con voi».

All’inizio della propria carriera, per preservare le scarse risorse che aveva a disposizione, Baker si arrangiava come meglio poteva e seguiva ogni aspetto della realizzazione dei film: girava le scene, scriveva le sceneggiature e i dialoghi e curava anche una parte del montaggio. È piuttosto raro infatti che qualcuno vinca contemporaneamente l’Oscar per la regia e per il montaggio. I produttori del film sono Baker, la moglie Samantha Quan e Alex Coco: con un budget da 6 milioni di dollari, il film è stato realizzato dalla società cinematografica indipendente FilmNation. È stato poi comprato e distribuito negli Stati Uniti da Neon, una piccola società newyorkese fondata nel 2017 che ha ricevuto grandi attenzioni da subito per il suo talento nel selezionare i film. Da quando è uscito ha incassato 40 milioni di dollari in tutto il mondo.

Quando uscì il critico cinematografico di BBC Nicholas Barber scrisse che il film alterna «energia e momenti di risate a crepapelle», mentre Damon Wise di Deadline che è un film che «accelera con grande velocità, viaggia ad alta quota per un tempo sorprendentemente lungo, poi torna con i piedi per terra con un finale profondamente toccante e quasi insopportabilmente malinconico». Il film dura più di due ore ed è come se fosse diviso in due parti: la prima più romantica e la seconda più vicina al genere del gangster movie, anche se con una forte componente comica, poca violenza e nessun’arma. Il personaggio interpretato da Jurij Borisov compare all’inizio di questa seconda metà e rimane un personaggio marginale salvo poi rivelarsi centrale verso la fine del film. Come Borisov anche Mark Eydelshteyn e altri attori del cast sono russi, cosa che non è stata ben vista da tutti a Hollywood.

Durante il discorso di accettazione del premio per la miglior regia, Baker si è rivolto al regista Quentin Tarantino, che aveva annunciato il vincitore, e gli ha detto che senza di lui Anora non ci sarebbe stato. Baker ha infatti scoperto Mikey Madison per il suo piccolo ruolo in C’era una volta a… Hollywood, del 2019. Prima di quel ruolo Madison aveva recitato nella serie tv Better Things, di Louis C.K. e Pamela Adlon, dove interpreta una delle figlie adolescenti della protagonista, e fatto altri piccoli ruoli. Baker ha raccontato di aver scritturato Madison prima ancora di avere una sceneggiatura e di aver cominciato a girare con lei, con la moglie e con altri membri della troupe per locali di spogliarelliste, per conoscere il mondo che sarebbe diventato quello della protagonista del film.

Nelle ultime settimane Madison ha scatenato un piccolo caso attorno al film, quando ha dichiarato di aver scelto di non avvalersi di una intimacy coordinator, cioè quella figura professionale che sui set di occupa di fare in modo che gli attori siano a loro agio durante scene di sesso o intimità. In Anora di scene di nudo e sesso ce ne sono parecchie. Madison aveva detto di aver deciso così insieme al collega Eydelshteyn, perché conosceva la passione di Baker per l’autenticità e perché si sentiva pronta per affrontare quel tipo di ruolo.