• Mondo
  • Domenica 23 febbraio 2025

La città della Germania occidentale dove AfD prova a vincere

A Pforzheim la CDU dominava la scena politica, ma ora qualcosa è cambiato: c'entrano la crisi economica e la frustrazione degli abitanti

di Laura Loguercio

Un manifesto elettorale di AfD nel centro di Pforzheim, il 23 febbraio (Il Post)
Un manifesto elettorale di AfD nel centro di Pforzheim, il 23 febbraio (Il Post)
Caricamento player

Nel centro di Pforzheim, nello stato federale tedesco del Baden-Württemberg, è molto difficile trovare un edificio costruito prima del 1950: il 23 febbraio del 1945 la città fu in larga parte distrutta da un bombardamento dell’aviazione militare britannica, e poi ricostruita nei decenni successivi. Oggi, ottant’anni dopo, Pforzheim potrebbe diventare la prima città della Germania occidentale a eleggere con un mandato diretto una parlamentare del partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD).

La candidata di AfD è Diana Zimmer, di 26 anni. Il suo principale avversario è Gunther Krichbaum, cristiano-democratico della CDU, il principale partito di centrodestra tedesco. Venne eletto a Pforzheim per la prima volta nel 2002 e poi sempre confermato.

La città era da tempo un territorio dominato dalla CDU, ma negli ultimi mesi qualcosa è cambiato. Alle elezioni europee dello scorso 9 giugno il centrodestra vinse con il 27,6 per cento dei voti, ma AfD fu il secondo partito più votato con il 23,3 per cento. Lo stesso giorno AfD vinse le elezioni per il consiglio comunale: ottenne il 22 per cento, contro il 20,8 per cento della CDU. È quindi il partito con più rappresentanti nell’amministrazione locale.

La piazza del comune di Pforzheim, il 22 febbraio (Il Post)

Pforzheim si trova nella parte sud-occidentale della Germania, a due ore e mezza di auto da Monaco e a poco più di un’ora da Strasburgo, in Francia. Ha quasi 130mila abitanti, ma il centro è piuttosto piccolo: ci sono varie vie pedonali con bar, negozi e ristoranti, due piazze e l’edificio del comune, in stile brutalista.

Nella mattinata di sabato 22 febbraio, l’ultimo giorno di campagna elettorale, vari partiti hanno allestito banchetti informativi sulla principale via pedonale. Nel gazebo di AfD, di colore azzurro acceso, c’era un discreto affollamento e un’atmosfera di condiviso ottimismo. «Sono soddisfatta, abbiamo fatto tutto quello che potevamo», dice Zimmer, la candidata. «Vogliamo mantenere i risultati che abbiamo ottenuto [nei mesi scorsi]: per ogni voto che li supera, saremo contenti».

Come altri membri di AfD, a Pforzheim e non solo, Zimmer critica la definizione del partito come estremista e anzi lo definisce «conservatore-liberale: conservatore nei valori, e liberale nell’economia» e nell’opposizione a tutto ciò che limita le libertà personali, come le «vaccinazioni obbligatorie» durante il Covid. Tra le altre cose, Zimmer dice di essere contraria all’arrivo e alla permanenza di persone migranti in Germania, ma solo se «irregolari», e favorevole al ritorno all’energia nucleare per creare un mix energetico conveniente per i cittadini tedeschi.

AfD è considerato dai servizi di intelligence tedeschi una “sospetta organizzazione estremista”, e alcune sezioni locali sono state ritenute contrarie all’ordine democratico.

Il gazebo di AfD a Pforzheim, il 22 febbraio (Il Post)

Il sistema elettorale tedesco prevede che ogni elettore esprima due voti: uno per una lista bloccata scelta dal partito, e un altro per una singola persona candidata nel suo distretto, che va indicata con nome e cognome. È il Direktmandat, un sistema simile all’uninominale italiano. Zimmer è piuttosto sicura di essere eletta, almeno con il voto di lista, ma ha anche buone possibilità di essere eletta direttamente.

L’eventuale elezione avrebbe un valore anche simbolico. Finora AfD ha ottenuto ottimi risultati principalmente nell’est della Germania: lo scorso settembre è andato molto bene nelle elezioni statali in Sassonia e Turingia, due stati federali orientali, e sempre nell’est ha fatto eleggere qualche rappresentante locale. A ovest invece ha sempre avuto meno successo. Ora i risultati di Pforzheim e di qualche altra zona occidentale, come la storica area industriale della Ruhr, potrebbero confermare un cambiamento che secondo molti è già avvenuto.

Krichbaum, il candidato della CDU a Pforzheim, riconosce il successo di AfD in città, tanto che uno degli slogan della sua campagna elettorale è stato: «Il voto per Gunther Krichbaum evita il mandato diretto per AfD». Dice che un’eventuale vittoria dell’estrema destra «danneggerebbe la reputazione della città, non solo nello stato del Baden-Württemberg ma in tutta la Germania, e forse anche all’estero».

Il gazebo della CDU (Il Post)

Krichbaum si spiega il successo di AfD con le molte difficoltà economiche con cui gli abitanti di Pforzheim fanno i conti da decenni. La città è nota per le attività manifatturiere di gioielli e orologi, che però sono in crisi da oltre quarant’anni. In tutta la zona circostante ci sono inoltre molte aziende che forniscono componenti e materiali all’industria dell’auto, soprattutto a marchi come Porsche (che fu fondata nella vicina Stoccarda) e Mercedes-Benz. Anche questo settore è in declino da tempo, e negli ultimi mesi la situazione è peggiorata.

«Il tasso di disoccupazione è sempre stato alto per gli standard del Baden-Württemberg, e ora le persone hanno paura di perdere il posto di lavoro», dice Krichbaum. Secondo i dati del governo federale, a ottobre del 2023 il 6,4 per cento degli abitanti di Pforzheim era disoccupato, contro una media statale del 3,9 per cento.

– Leggi anche: Le nonne tedesche contro la destra

Una parte consistente dei voti di AfD arriva dai quartieri di Buckenberg e Haidach, nella zona orientale di Pforzheim. Lì abitano moltissimi discendenti di quelli che in tedesco sono noti come Aussiedler, ossia persone di origini tedesche che vivevano in Russia o in stati dell’ex Unione Sovietica e sono poi tornati in Germania. Anche i genitori di Zimmer hanno seguito questo percorso, e lei parla fluentemente il russo.

Una via del quartiere Buckenberg di Pforzheim (Il Post)

Buckenberg e Haidach sono quartieri quasi esclusivamente residenziali, con molti saliscendi, villette e palazzi piuttosto anonimi. Le attività commerciali sono poche: una delle più frequentate è il Mix Markt, un supermercato che vende molti prodotti di marchi russi, con i nomi sulle confezioni scritti in cirillico. Vicino alla cassa c’è un frigorifero con confezioni di caviale. Krichbaum dice che per lui parlare con le persone che abitano in quelle zone è molto difficile, perché sono parecchio esposte ai media e alla propaganda del regime di Vladimir Putin e quindi «è difficile avere una base comune su cui discutere».

Riviste in russo in vendita al Mix Markt nel quartiere Haidach di Pforzheim (Il Post)

Domenica i seggi chiuderanno alle 18, e i dati degli exit poll saranno disponibili subito dopo. A Pforzheim però non ci saranno feste né conferenze stampa. Tra le 19:50 e le 20:12 tutte le campane della città suoneranno ininterrottamente, per ricordare i 22 minuti del bombardamento del 1945. Oltre 17mila persone furono uccise, il 30 per cento della popolazione dell’epoca, e l’80 per cento degli edifici fu distrutto. Durante tutta la giornata di domenica sono previsti eventi commemorativi, tra cui uno nella piazza centrale, quella dove sabato c’erano i gazebo dei partiti.

***

Aggiornamento 24 febbraio: Nel distretto di Pforzheim è stato eletto con mandato diretto il candidato della CDU, Gunther Krichbaum.