Un nuovo formato per rendere meno noioso l’All-Star game dell’NBA
Non più Est contro Ovest ma quattro squadre composte in modo diverso, e vince chi fa per primo 40 punti

Tra venerdì e domenica a San Francisco si tiene l’All-Star weekend dell’NBA, l’insieme di esibizioni, gare e partite organizzato ogni anno dal principale campionato di basket nordamericano. Tra le altre cose è in programma la gara dei tiri da tre e la gara di schiacciate, ma l’evento principale come sempre è l’All-Star game, cioè la partita in cui si affrontano i migliori giocatori della lega. In realtà quest’anno il formato è inedito e non prevede una sola partita ma tre, giocate da quattro squadre composte in maniera diversa dal solito.
I cambiamenti sono un tentativo di riportare interesse e credibilità a una partita considerata sempre meno entusiasmante da vedere, soprattutto per il modo in cui viene affrontata, cioè con scarso impegno, senza alcuna aspirazione a difendere bene e con ormai poche azioni spettacolari: una partita amichevole, insomma, seppur con i migliori giocatori al mondo. CBS Sports aveva definito l’All-Star game del 2024, finito con il punteggio di 211 a 186 (sproporzionatamente alto), «l’esibizione di basket più noiosa che potete vedere da giocatori di questo calibro».
Lo stesso commissioner dell’NBA (una specie di direttore) Adam Silver qualche giorno fa ha raccontato di aver parlato con vari giocatori e di aver scoperto che nessuno di loro è fiero di quella partita: «Penso che tutti riconoscano che i tifosi vogliono essere intrattenuti dal basket che vedono in campo. Sono fiducioso che quest’anno otterremo qualcosa di davvero divertente ed emozionante da guardare per gli appassionati», ha detto.
Gli highlights dell’All-Star game 2024
Fino all’anno scorso i migliori giocatori (selezionati da pubblico ed esperti) tra le squadre della Eastern Conference affrontavano i migliori tra quelle della Western Conference, i due grandi gironi in cui è divisa la NBA. La sfida tra Est e Ovest è il formato classico dell’All-Star game, ma era stata sostituita tra il 2018 e il 2022 da un altro formato, nel quale i due giocatori più votati delle due conference sceglievano a turno gli altri componenti delle squadre, che prendevano quindi i nomi dei capitani: nel 2018 per esempio si affrontarono il team LeBron (James) e il team Stephen (Curry). Non è la prima volta, insomma, che l’NBA prova a cambiare il modo in cui si gioca l’All-Star game. Le modifiche di quest’anno però sono più sostanziali.
Ci saranno come detto quattro squadre, ciascuna di otto giocatori (in campo poi ci vanno in 5 per volta). Tre di queste sono composte dai giocatori selezionati per l’All-Star game: in una ci sono i migliori statunitensi, in una i migliori non americani e nella terza i giocatori più giovani e un po’ meno conosciuti. Le tre squadre si chiamano Shaq’s OGs, Chuck’s Global Stars e Kenny’s Young Stars e prendono i nomi degli ex cestisti e commentatori del programma Inside the NBA, trasmesso su TNT (una tv a pagamento), che le hanno formate: Shaquille O’Neal, Charles Barkley e Kenny Smith.
La quarta squadra, la Candace’s Rising Stars (dall’ex cestista Candace Parker), sarà invece decisa da una precedente partita che si gioca venerdì sera, una sorta di preliminare chiamato Rising Stars Challenge. Vi parteciperanno due squadre composte dai migliori giocatori alla loro prima o seconda stagione in NBA (che non siano già stati selezionati nelle altre tre squadre) e dai migliori giocatori della G-League, la cosiddetta lega di sviluppo, una specie di Serie B in cui giocano squadre affiliate a quelle dell’NBA.
Al posto di Davis e Antetokounmpo, infortunati, ci saranno Kyrie Irving e Trae Young
Ci saranno due semifinali, la prima tra Kenny’s Young Stars e Chuck’s Global Stars e la seconda tra Shaq’s OGs e Candace’s Rising Stars; le due squadre vincitrici giocheranno la finale. La novità più grossa è che tutte le partite non si giocheranno come le normali partite NBA, quindi su 48 minuti al termine dei quali la squadra con il punteggio più alto vince, ma vincerà la squadra che per prima arriverà a 40 punti. Saranno quindi più brevi e intense, almeno nei piani degli organizzatori, e chi vorrà vincerle dovrà sin da subito mettersi d’impegno.
Le quattro squadre saranno allenate dagli allenatori delle squadre che sono attualmente prime nella Eastern e nella Western Conference e da due dei loro assistenti: ci saranno quindi sicuramente Kenny Atkinson dei Cleveland Cavaliers e Mark Daigneault degli Oklahoma City Thunder.