Lo straordinario epilogo dei Peanuts

L'ultima striscia fu pubblicata venticinque anni fa, per coincidenza poche ore dopo la morte di Charles Schulz, il suo storico autore

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Che l’ultima striscia domenicale dei Peanuts sarebbe stata pubblicata il 13 febbraio del 2000 era previsto: Charles Schulz, il suo storico autore, aveva annunciato il proprio ritiro due mesi prima per motivi di salute, e in quelle settimane aveva cercato di dare una specie di conclusione alle vicende di Charlie Brown, Snoopy e tutti gli altri personaggi che avevano appassionato per decenni generazioni di lettrici e lettori in tutto il mondo. Non si poteva invece sapere che poche ore prima della pubblicazione, il 12 febbraio, lo stesso Schulz sarebbe morto: fu una coincidenza straordinaria, che probabilmente rese uno dei fumetti più popolari di sempre ancora più leggendario.

Schulz sosteneva che i personaggi dei Peanuts fossero tutti lati del suo carattere, e che «tutte le volte che poteva offriva ai suoi lettori qualcosa di sé», come scrisse in una biografia David Michaelis. Andò così anche con l’ultima delle sue strisce domenicali, che a differenza di quelle giornaliere erano più grandi e a colori. Mostra Snoopy seduto sopra la sua cuccia e intento a scrivere a macchina la stessa lettera che compariva nell’ultima striscia quotidiana, pubblicata il 3 gennaio precedente:

Cari amici, ho avuto la grande fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi cinquant’anni. È stata la realizzazione del mio sogno da bambino. Purtroppo adesso non sono più in grado di mantenere il ritmo di lavoro richiesto da una striscia quotidiana, e per questo annuncio il mio ritiro. Sono sempre stato grato per la lealtà dei miei editori e per il meraviglioso sostegno e l’amore che i fan della mia striscia mi hanno dato. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy… Come potrò mai dimenticarli…

La prima striscia dei Peanuts era stata pubblicata il 2 ottobre del 1950 su sette giornali statunitensi e, seppur disegnata in modo diverso dalla versione definitiva, conteneva già il personaggio di Charlie Brown, spesso considerato una specie di alter ego dell’autore. La sua popolarità crebbe molto rapidamente proprio grazie ai personaggi strambi e goffi, spinosi o filosofici, che con le loro interazioni e le loro avventure fecero affezionare milioni di persone, diventando un fenomeno pop un po’ ovunque.

Quasi cinquant’anni e 18mila strisce dopo, a Schulz venne diagnosticato un cancro al colon che gli rese sempre più difficile disegnare e scrivere le didascalie. Il 14 dicembre del 1999 annunciò il proprio ritiro.

L’ultima striscia quotidiana, pubblicata il 3 gennaio 2000 (United Feature Syndicate)

Poche settimane dopo, il primo gennaio del 2000, fu pubblicata la prima delle tre strisce finali dei Peanuts, con Charlie Brown e amici che giocano a palle di neve, mentre Snoopy cerca di capire come si lanci, una palla di neve. Il 2 gennaio, una domenica, comparve poi la striscia a colori sull’ultima partita a baseball di Piperita Patty: lei, con una certa tristezza, fa notare all’amica Marcie come si siano divertite, anche se nessuno si era complimentato con lei per dirle che aveva giocato bene. Lunedì 3 gennaio fu invece il giorno di quella con l’annuncio del ritiro.

Da allora i giornali pubblicarono altre sei strisce domenicali dei Peanuts, tra cui appunto quella del 13 febbraio, che in realtà aveva una frase in più: «La mia famiglia non vuole che i Peanuts siano continuati da altri». Si può dire che quando il 12 febbraio del 2000 Schulz morì a 77 anni, per complicazioni legate al cancro, si concluse anche la storia dei personaggi che aveva creato e ispirato.

L’ultima striscia domenicale, del 13 febbraio 2000 (United Feature Syndicate)

Nato il 26 novembre del 1922 a Minneapolis, Schulz si era appassionato ai fumetti fin da bambino. Quando aveva dodici anni la sua famiglia prese Spike, un cane bianco e nero che ispirò sia il suo primo disegno pubblicato su una rivista di fumetti, nel 1937, sia il personaggio di Snoopy. Durante la Seconda guerra mondiale Schulz combatté al fronte in Germania, Francia e Austria, e una volta tornato negli Stati Uniti cominciò a pubblicare strisce sul St. Paul Pioneer Press, un giornale di Saint Paul, sempre nel Minnesota.

Il suo fumetto si chiamava Li’l Folks, veniva pubblicato settimanalmente tra il 1948 e il 1950 e aveva per protagonista un gruppo di bambini che ricorda molto quello dei Peanuts. Schulz lo propose allo United Feature Syndicate, l’ente che dal 1919 si occupa della concessione delle licenze per pubblicare articoli e fumetti ai giornali: il problema è che esisteva già un fumetto con quel nome, che si può tradurre con “piccoletti”. Così, un dirigente dell’ente suggerì di chiamarlo nel modo in cui i bambini venivano chiamati in un popolare programma per l’infanzia: “peanuts”, noccioline.

Anche se a Schulz quel nome non piacque mai, i Peanuts lo fecero diventare il disegnatore di fumetti più noto e pagato al mondo.

Schulz in una foto del 1978 (AP Photo)

Dopo le strisce quotidiane, nel 1952 cominciarono quelle domenicali e arrivarono nuovi personaggi, come Lucy e Linus; seguirono tra le altre cose una prima raccolta di fumetti, un programma televisivo natalizio e uno spettacolo teatrale a Broadway. Il 9 aprile del 1965 i protagonisti dei Peanuts comparvero sulla copertina della rivista Time, e quattro anni dopo ispirarono le mascotte ufficiali della missione Apollo 10 della NASA.

Nel 1958, l’anno in cui Schulz si trasferì in California, la striscia veniva pubblicata su 355 giornali in tutti gli Stati Uniti e quaranta all’estero. Nel 1975, venticinque anni dopo la prima pubblicazione, i giornali statunitensi erano diventati 1.480 e quelli stranieri 175.

In Italia i Peanuts comparvero per la prima volta il 20 febbraio del 1961 sul quotidiano Paese Sera, dove furono pubblicati senza rispettare l’ordine cronologico delle vignette e cambiando i nomi originali dei personaggi (Charlie Brown si chiamava Pierino, che era anche il nome della striscia, ma a volte diventava Carletto). Dal 1965 le strisce vennero poi pubblicate sulla rivista Linus, che le fece diventare popolarissime in tutto il paese.

Dopo la morte di Schulz, la United Feature Syndicate iniziò a offrire ai giornali la possibilità di pubblicare repliche di vecchie strisce in ordine cronologico, cominciando da quelle del 1974, perché in quell’anno erano già stati introdotti tutti i personaggi principali. Le strisce vengono pubblicate con questo sistema ancora oggi, anche dal Post, che dal 2012 le pubblica tutti i giorni, dal lunedì al sabato.

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