A Firenze manca un ultimo passaggio per vietare le “keybox”
La giunta della sindaca Sara Funaro ha approvato una delibera che vieta del tutto le cassette per le chiavi fuori dalle case per turisti

Venerdì la giunta del Comune di Firenze ha approvato una delibera per vietare le keybox, le cassette per le chiavi che i proprietari di appartamenti affittati ai turisti attaccano sui muri o sui cancelli fuori dai portoni delle case. La delibera dovrà essere discussa e approvata anche dal consiglio comunale, ed entrerà in vigore dieci giorni dopo la sua eventuale approvazione.
Le keybox servono per permettere ai turisti di entrare nelle case affittate autonomamente, senza incontrare il o la proprietaria per farsi consegnare a mano le chiavi. In molte città italiane sono però diventate una sorta di simbolo del turismo di massa, e delle sue conseguenze negative che questa tendenza ha sulla città e chi ci vive.
Lo scorso novembre anche il ministero dell’Interno si era espresso sulla questione, con una circolare inviata a tutte le prefetture in cui aveva ordinato di vietare il check-in da remoto in tutte le strutture ricettive, e quindi in pratica reso inutili le keybox.
A Firenze il piano per vietare le keybox era stato annunciato proprio lo scorso novembre dalla sindaca Sara Funaro, del Partito Democratico, pochi giorni prima della diffusione della circolare del ministero dell’Interno. Funaro è stata eletta lo scorso giugno e ha reso il contrasto al turismo di massa uno dei punti più importanti del proprio mandato. La delibera approvata dalla giunta prevede di vietarle ovunque: «su aree pubbliche, su strade pubbliche o aperte al pubblico, qualunque sia la natura del supporto su cui siano posizionate».
Oltre alle keybox saranno vietati anche altri tipi di apparecchi che permettono l’accesso a edifici o appartamenti senza la presenza di chi li gestisce o di persone incaricate a farlo. Per chi violasse questa norma è prevista la rimozione del dispositivo e una multa da 400 euro.

Una keybox a Roma (Marcello Valeri/ZUMA Press Wire/ANSA)
Il piano presentato da Funaro lo scorso novembre non includeva solo le keybox, ma consisteva in una lista di 10 punti con varie misure per contrastare il turismo di massa e le sue conseguenze più negative in tutti gli spazi compresi nell’area di Firenze protetta dall’UNESCO, che coincide più o meno col centro storico (l’UNESCO è l’agenzia delle Nazioni Unite che incentiva la protezione e la conservazione di luoghi significativi dal punto di vista storico, culturale e ambientale).
– Leggi anche: Il piano della sindaca di Firenze Sara Funaro per contrastare il turismo di massa a Firenze
Il divieto di utilizzare le keybox era però il punto più importante e commentato della lista, e quello a cui Funaro ha dato più visibilità, anche perché pochi giorni prima gli attivisti e le attiviste dell’associazione Salviamo Firenze avevano organizzato una grossa protesta contro gli affitti brevi attaccando alle scatolette centinaia di adesivi rossi che formavano un X.
Firenze cerca da tempo di limitare le conseguenze negative del turismo di massa nel centro storico. Sempre a partire da una proposta di Funaro, è stato da poco approvato anche un piano per limitare l’apertura di nuovi negozi e ristoranti in 42 strade del centro, per tutelare le attività commerciali storiche e locali. Lo scorso luglio, sempre con quest’obiettivo, il comune aveva inoltre approvato una delibera per limitare gli affitti brevi.