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  • Giovedì 16 gennaio 2025

L’inchiesta sui presunti maltrattamenti di animali nei laboratori dell’Università di Catanzaro

Sono state arrestate 11 persone, tra cui professori, veterinari e un dirigente dell'azienda sanitaria locale

La sede dell'Università Magna Graecia di Catanzaro
La sede dell'Università Magna Graecia di Catanzaro in una fotografia sul sito dell'ateneo
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Mercoledì a Catanzaro, in Calabria, la Guardia di Finanza ha arrestato 11 persone per un’inchiesta su presunti maltrattamenti di animali, che sarebbero avvenuti nei laboratori dell’Università Magna Graecia durante le attività di ricerca scientifica. Secondo l’indagine, dal 2015 tra l’università calabrese e l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Catanzaro c’era un accordo per pilotare le visite ispettive di controllo nei laboratori scientifici in cambio di favori come assunzioni in università.

I controlli dell’ASP sarebbero stati organizzati in modo da non rivelare violazioni delle regole sulla sperimentazione sugli animali.

Tra le 11 persone arrestate, che ora si trovano agli arresti domiciliari, ci sono quattro professori dell’università e l’ex rettore Giovambattista De Sarro, oltre a veterinari e a un dirigente dell’ASP di Catanzaro. Un veterinario dell’ASP è stato sospeso per un anno e altre 21 persone sono indagate. Le accuse sono di associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello stato, maltrattamento e uccisione di animali.

Secondo la procura di Catanzaro, nelle sperimentazioni venivano commesse «sevizie e crudeltà ingiustificate», e gli animali venivano uccisi senza l’anestesia prevista per legge.

La Guardia di Finanza ha anche sequestrato due laboratori dove avvenivano le sperimentazioni sugli animali, e a due indagati più di 23mila euro che sarebbero stati scambiati illecitamente nella truffa ai danni dello stato.