Gli investimenti della famiglia Trump in Albania sono già parecchio discussi
Jared Kushner, il genero dell'ex presidente Donald Trump, vuole investire nella costruzione di due resort di lusso, ma ci sono dubbi su possibili favoritismi e conflitti di interesse
Negli ultimi mesi hanno ottenuto una certa attenzione sui giornali statunitensi e internazionali alcuni progetti imprenditoriali nei Balcani di Jared Kushner, il genero dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La vicenda ha fatto discutere perché gli investimenti privati di Kushner si basano in parte su una serie di contatti con esponenti di governi esteri che lui e i suoi collaboratori hanno ottenuto quando Trump era presidente degli Stati Uniti, tra il 2017 e il 2020. Ma soprattutto perché, se Trump dovesse vincere le elezioni presidenziali del prossimo 5 novembre (alle quali è candidato con il Partito Repubblicano), queste attività imprenditoriali potrebbero generare un conflitto di interessi tra la Casa Bianca e gli affari della sua famiglia.
Kushner è il marito di Ivanka Trump, la primogenita di Donald Trump, e ha una società di investimento chiamata Affinity Partners. Aveva parlato per la prima volta dell’intenzione di investire in tre grossi progetti edilizi nei Balcani a marzo di quest’anno. Il primo progetto consiste nella riqualificazione di un edificio dal grande valore storico nel centro di Belgrado, in Serbia, che Kushner vuole trasformare in un complesso residenziale e in hotel.
Gli altri due riguardano la costruzione di resort di lusso in due località nel sud dell’Albania: l’isola di Sazan, che ha una superficie di circa sei chilometri quadrati (all’incirca quanto l’isola di Alicudi, nell’arcipelago siciliano delle Eolie) e l’area attorno a Zvernec, sulla costa, non lontano dalla città di Valona. Da qualche anno l’Albania è diventata una meta molto popolare per il turismo estivo, e proprio in questa zona sono in corso i lavori per costruire un aeroporto internazionale.
Il primo ministro albanese Edi Rama aveva commentato positivamente l’annuncio degli investimenti di Kushner, che dal suo punto di vista contribuirebbero a trasformare l’Albania in «una gemma nella corona dorata del turismo nel Mediterraneo». Da anni Rama sta provando a rafforzare il settore turistico in vari modi, anche incentivando la costruzione di alberghi con capitali stranieri.
Kushner fa l’imprenditore da anni, e durante il mandato di Trump fu nominato “consigliere del presidente” (“senior advisor”). La nomina aveva attirato diverse critiche, sia per il legame familiare che unisce Trump e Kushner, sia per il passato da finanziere e imprenditore del genero dell’ex presidente. Ricoprendo quel ruolo Kushner ebbe modo di incontrare e stringere rapporti con diversi leader internazionali, specialmente in Medio Oriente, dove si recò spesso per conto della Casa Bianca.
Subito dopo la fine del mandato di Trump, all’inizio del 2021, Kushner si allontanò dalla politica e fondò la Affinity Partners, la società di investimento con cui ha intenzione di finanziare i progetti in Albania. I giornali statunitensi hanno seguito molto da vicino le attività della Affinity Partners, soprattutto perché era emerso fin da subito che la quasi totalità dei suoi finanziamenti proveniva da fonti estere. Appena sei mesi dopo la sua fondazione, la Affinity Partners aveva ricevuto 2 miliardi di dollari da un fondo di investimento dell’Arabia Saudita.
Per la Affinity Partners lavora anche Richard Grenell, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Germania e inviato speciale del governo statunitense per i negoziati di pace tra Serbia e Kosovo, tra il 2019 e il 2021. Così come Kushner, anche Grenell grazie ai suoi incarichi ha avuto l’opportunità di instaurare ottimi rapporti con i governi di diversi paesi dei Balcani, tra cui quello serbo e quello albanese.
Come riferito dal New York Times, Grenell negli ultimi tre anni è stato più volte in Albania per incontrare imprenditori nel settore dell’ospitalità. Ha anche dato diverse interviste in cui ha detto di avere in corso delle trattative di investimento sulla costa albanese e di sostenere la visione del primo ministro Rama sullo sviluppo del turismo dell’Albania. Nel luglio del 2023 sia Kushner che Grenell, insieme anche a Ivanka Trump (che ufficialmente non ha un ruolo nella Affinity Partners ma spesso parla a nome della società), sono stati fotografati insieme a Rama durante un viaggio in Albania.
Da quando il progetto di investimento della famiglia Trump in Albania è stato reso noto, Rama è stato accusato da più parti di aver aperto con loro un canale preferenziale. Per esempio Rama, che è membro del Partito Socialista d’Albania, è accusato dall’opposizione e da alcune associazioni ambientaliste di aver cambiato una legge per favorire gli investimenti della famiglia Trump sull’isola di Sazan. Fino a poco tempo fa l’area in questione era protetta per ragioni naturalistiche, e non sarebbe stato possibile costruirci sopra. A febbraio di quest’anno però il governo Rama aveva approvato un emendamento alla legge, sostenendo che fosse troppo restrittiva, e aveva aperto alla possibilità di investimenti considerati strategici per l’economia.
C’è poi un’imprenditrice statunitense di origini albanesi, Evi Kokalari-Angelakis, che ha fatto domanda per costruire sull’isola di Sazan e che accusa il governo di Rama di averla tagliata fuori in modo poco trasparente. Quando a luglio Ivanka Trump aveva condiviso pubblicamente le intenzioni della sua famiglia di investire in Albania, Kokalari-Angelakis aveva detto al New York Times di essere rimasta stupita del fatto che Trump parlasse del progetto come di qualcosa di deciso (nell’intervista dice: «We have this 1,400 acres island», ossia: «Abbiamo quest’isola da quasi 6 chilometri quadrati») mentre lei non aveva ancora ricevuto alcuna risposta dall’Aida, l’Agenzia governativa che si occupa di selezionare gli investimenti dall’estero.
Secondo Kokalari-Angelakis, la sua proposta sarebbe stata ignorata proprio perché in competizione con quella della famiglia Trump, che evidentemente porta con sé dei vantaggi che lei non poteva garantire, tra cui il sostegno dell’amministrazione statunitense in caso di rielezione di Donald Trump alle presidenziali del prossimo 5 novembre. Kushner per il momento ha detto di non essere interessato a tornare in politica, mentre da mesi si parla di Grenell come di un possibile segretario di Stato in un’eventuale seconda amministrazione Trump.
Kushner si è sempre difeso dalle accuse di trovarsi in una posizione conflittuale. Secondo diversi esperti e osservatori, però, se anche Kushner non stesse cercando attivamente di ricevere favori dai governi stranieri, potrebbe essere nella posizione di riceverli comunque. «Ci sono diversi governi stranieri che vorrebbero rientrare nelle grazie del presidente degli Stati Uniti» ha detto al New York Times Steven Schooner, docente di giurisprudenza alla George Washington University. «Entrare in affari con il genero del futuro presidente è un modo per farlo».