Gli exit poll delle elezioni europee nei Paesi Bassi danno in testa la lista di centrosinistra
A sorpresa, dati i sondaggi delle ultime settimane: l'estrema destra di Geert Wilders sembra sia andata comunque molto bene, arrivando seconda

Sono usciti gli exit poll dalle elezioni europee nei Paesi Bassi, il primo paese europeo a votare da qui a domenica. Secondo la rilevazione, realizzata dall’istituto Ipsos, la coalizione di centrosinistra formata dai Verdi e dal Partito del Lavoro sarebbe la più votata. L’exit poll di Ipsos non indica la percentuale ottenuta dai singoli partiti, ma il numero di seggi che dovrebbero ottenere sui 31 totali destinati ai Paesi Bassi al Parlamento europeo. L’alleanza fra Verdi e Partito del Lavoro ne otterrebbe 8 mentre il Partito per la Libertà (PVV), che sei mesi fa aveva vinto le elezioni parlamentari e che si appresta a formare un nuovo governo di destra, ne avrebbe ottenuti 7.
È un risultato piuttosto sorprendente: i sondaggi delle ultime settimane davano molto avanti il PVV, guidato da Geert Wilders, che comunque è andato molto bene: alle elezioni europee del 2019 aveva preso il 3,53 per cento dei voti e non era riuscito ad eleggere nessun parlamentare europeo, mentre ora ne avrebbe ottenuti 7. Al contrario Verdi e Partito del Lavoro ne perderebbe uno: nel 2019 si presentarono alle elezioni separati e al momento, al Parlamento europeo, i due partiti hanno rispettivamente 3 e 6 seggi, quindi 9 in tutto.
Sempre secondo gli exit poll di Ipsos, il terzo partito più votato è stato il Partito popolare per la libertà e la democrazia (VVD), di centrodestra, che avrebbe ottenuto 4 seggi, gli stessi del 2019.
Per ciò che riguarda i partiti di estrema destra, destra e centrodestra, gli exit poll di Ipsos dicono inoltre che per la prima volta avrebbero ottenuto seggi al Parlamento europeo il Movimento contadino-cittadino (BBB), di destra populista e vicino all’associazione di categoria degli agricoltori, che avrebbe ottenuto due seggi, e il Nuovo Contratto Sociale (NCS), il partito personale dell’economista Pieter Omtzigt, che ne avrebbe ottenuto uno. Per entrambi i partiti era la prima partecipazione alle elezioni europee. Non avrebbe invece ottenuto seggi il Forum per la democrazia, un partito di estrema destra nato nel 2017 e che nei primi anni aveva raccolto parecchi consensi, per poi sfaldarsi.
Un altro partito ad aver ottenuto per la prima volta un seggio al Parlamento europeo sarebbe Volt Paesi Bassi, la sezione locale di Volt, il partito paneuropeo di orientamento generalmente progressista che si presenta ovunque con lo stesso programma.
Nei Paesi Bassi i seggi avevano aperto alle 7:30 e chiuso alle 21. I risultati ufficiali, comunque, verranno diffusi insieme a quelli di tutti gli altri paesi domenica sera, dopo le 23, quando chiuderà i propri seggi l’Italia, l’ultimo paese a farlo in tutta l’Unione.
Al momento, al Parlamento europeo, i Verdi e Partito del Lavoro, i due partiti più votati, fanno parte di due gruppi politici diversi: i Verdi stanno col gruppo europeo dei Verdi, di sinistra e ambientalista, il Partito del Lavoro con i Socialisti e Democratici, il principale gruppo di centrosinistra. I gruppi politici sono grosse federazioni di partiti nazionali: una volta eletti al Parlamento europeo questi aderiscono a un gruppo sulla base del proprio orientamento politico, e al momento sono sette.
Nei Paesi Bassi il dato sull’affluenza non è ancora stato diffuso ufficialmente, ma Ipsos in base ai suoi exit poll stima che sarà al 47 per cento: un dato più alto rispetto al 2019, quando andò a votare il 42 per cento delle persone che ne avevano diritto. Se questi dati verranno confermati, era dagli anni Ottanta che un numero così alto di persone non votava alle elezioni europee, nei Paesi Bassi.