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  • Giovedì 6 giugno 2024

Il paese che alle elezioni europee vota prima di tutti

Nei Paesi Bassi i seggi aprono e chiudono giovedì, anche se di solito succede di mercoledì: è una tradizione che ha ragioni storiche e culturali

Un uomo installa tre cabine elettorali in una chiesa con soffitti ricoperti di mosaici
Installazione di un seggio elettorale per le elezioni europee nella chiesa di Posthoorn ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, il 5 giugno 2024 (ANSA/EPA/DINGENA MOL)
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La maggior parte dei paesi che voteranno alle elezioni europee lo farà nel weekend fra 8 e 9 giugno. Nei Paesi Bassi invece si voterà dalle 7:30 di giovedì 6 giugno fino alle 21 dello stesso giorno: è il primo paese a iniziare a votare, anche se i suoi risultati ufficiali verranno diffusi insieme a quelli di tutti gli altri paesi domenica sera. Più in generale i Paesi Bassi sono l’unico stato membro dell’Unione Europea che vota di giovedì, e uno dei pochi che votano in un giorno infrasettimanale anche alle elezioni nazionali. È una consuetudine che ha ragioni sociali e culturali.

Le elezioni europee si tengono necessariamente tra giovedì e domenica sulla base dell’Electoral Act, la norma europea approvata nel 1976 che istituì le elezioni dirette del Parlamento Europeo, che si tennero per la prima volta nel 1979. Non è chiaro esattamente perché fu scelto un arco temporale del genere: probabilmente per evitare che il periodo elettorale si dilatasse eccessivamente, creando una certa confusione.

La stragrande maggioranza dei paesi europei comunque vota durante il fine settimana: un momento in cui si pensa che sia più probabile che le persone trovino il tempo per andare ai seggi, dato che la maggior parte non lavora, e che comporta meno giorni di chiusura per le scuole, dove spesso vengono montati i seggi elettorali.

Negli ultimi anni i Paesi Bassi sono stati gli unici ad approfittare della possibilità di poter votare di giovedì. Alle altre elezioni nazionali dal 1918 si vota sempre e solo di mercoledì, salvo casi eccezionali. Prima di allora si votava invece di solito di venerdì.

Il sito del Kiesraad, l’organo indipendente nederlandese che si occupa di supervisionare le elezioni nello stato, spiega che il mercoledì è stato scelto perché «il governo vuole dare al maggior numero possibile di elettori l’opportunità di esprimere il proprio voto». Le elezioni non vengono organizzate fra venerdì e lunedì per «motivi religiosi»: il venerdì sera e il sabato sono dedicati allo Shabbat, il giorno sacro per la religione ebraica, mentre la domenica è il giorno di riposo per la religione cristiana. Lunedì e martedì sono esclusi perché i preparativi per montare i seggi avverrebbero durante il fine settimana.

Fra i giorni rimanenti, il mercoledì è stato scelto anche perché è quello in cui le scuole elementari, dove viene montata la maggior parte dei seggi, chiudono alle 12: in anticipo rispetto agli altri giorni in cui i bambini escono a metà pomeriggio, per dare loro modo di fare sport o seguire le lezioni di musica (nei Paesi Bassi si cena molto presto rispetto agli standard italiani). Di solito insomma per le scuole elementari il mercoledì è già una “mezza giornata”: le operazioni di voto quindi turbano solo in parte le lezioni.

Nonostante questa consuetudine sia nata in un momento in cui la religione aveva un peso specifico molto più rilevante sulla società nederlandese e oggi rimanga tale principalmente per ragioni storiche, nei Paesi Bassi esistono ancora delle comunità religiose estremamente radicali, i cui membri non potrebbero votare nel weekend.

Sono le comunità dei protestanti ortodossi, molto conservatori dal punto di vista dottrinale e dallo stile di vita estremamente tradizionale. Vivono principalmente in un’area definita in tempi recenti Bijbelgordel: ossia “cintura della Bibbia”, in lingua nederlandese. Nonostante queste comunità abitino nella regione da più di un secolo, il nome è più recente e deriva dall’espressione inglese Bible Belt, che indica l’area del sud-est degli Stati Uniti dove vive gran parte delle comunità di cristiani evangelici più conservatrici.

Secondo Eurydice, l’organizzazione dell’Unione Europea che si occupa di informazione sullo stato dell’istruzione, nel 2023 i protestanti ortodossi rappresentavano circa il 3 per cento della popolazione. Nei Paesi Bassi la Bijbelgordel divide a metà il paese fra le regioni del nord, abitate da una popolazione storicamente protestante ma sempre più atea, e quelle del sud, dove vivono prevalentemente persone che si riconoscono nella fede cattolica.

I Paesi Bassi comunque non sono l’unico paese al mondo in cui è usanza votare in un giorno infrasettimanale. Per esempio negli Stati Uniti si vota sempre di martedì, mentre nel Regno Unito di giovedì: qui il giorno era stato scelto poiché all’inizio del Novecento venerdì era il giorno in cui le persone ricevevano la paga settimanale, e molti quindi andavano a bere, mentre sabato era il giorno della messa.