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  • Lunedì 13 maggio 2024

Il Bologna è forte coi forti

Si è appena qualificato alla prossima Champions League ottenendo risultati notevoli soprattutto contro le squadre migliori del campionato

I giocatori del Bologna esultano dopo uno dei due gol al Napoli: al dodicesimo minuto erano già avanti 2-0 (Francesco Pecoraro/Getty Images)
I giocatori del Bologna esultano dopo uno dei due gol al Napoli: al dodicesimo minuto erano già avanti 2-0 (Francesco Pecoraro/Getty Images)
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Mancano ancora due giornate alla fine del campionato, ma la squadra di calcio del Bologna è già sicura di arrivare tra le prime cinque posizioni in Serie A e quindi di qualificarsi alla prossima Champions League, la più importante competizione europea per club. Nella sua storia il Bologna ci ha giocato solamente due partite: era il 1964 e si chiamava ancora Coppa dei Campioni (negli anni Novanta venne riformata e prese il nome di Champions League). È un risultato abbastanza eccezionale, raggiunto con un progetto ambizioso portato avanti dal proprietario italo-canadese Joey Saputo, dal responsabile dell’area tecnica Giovanni Sartori (protagonista della grande crescita dell’Atalanta) e soprattutto dall’allenatore Thiago Motta.

Motta, 41enne ex centrocampista della nazionale italiana, è arrivato nel settembre 2022 e in meno di due anni ha reso il Bologna una delle squadre più divertenti, moderne e competitive del campionato, dopo tantissimi anni in cui si era abituata a campionati mediocri, chiusi perlopiù a metà classifica. In questo campionato il Bologna ha messo in difficoltà tutte le avversarie, soprattutto le più forti. Ha pareggiato 2-2 a San Siro sia contro l’Inter, sia contro il Milan; ha vinto due volte a Roma, contro la Lazio e contro la Roma, ma anche a Bergamo contro l’Atalanta e a Napoli; ha pareggiato a Torino contro la Juventus, squadra che incontrerà lunedì prossimo nella penultima giornata di Serie A: dovesse vincere, il Bologna si assicurerebbe addirittura il terzo posto in campionato, proprio davanti alla Juventus (al momento le due squadre sono a pari punti).

L’attaccante olandese del Bologna Joshua Zirkzee e l’allenatore Thiago Motta (Alessandro Sabattini/Getty Images)

Nelle ultime giornate, con l’obiettivo di andare in Champions League che si stava avvicinando, il Bologna aveva avuto un calo, pareggiando alcune partite contro avversarie che parevano alla portata come Torino, Udinese, Monza e Frosinone (ma in ogni caso senza mai perdere). Considerando il suo passato e la difficoltà nel mantenere un livello così alto per tutto il campionato, era forse lecito aspettarsi che i risultati del Bologna prima o poi peggiorassero. Ma proprio quando sembrava poter risentire della scarsa esperienza dei suoi giocatori in partite importanti come quelle decisive per la qualificazione in Champions League, il Bologna ha giocato molto bene e vinto con autorevolezza le partite decisive contro le dirette concorrenti.

Dopo i pareggi contro Frosinone e Monza, per esempio, il 22 aprile il Bologna ha vinto 3-1 fuori casa contro la Roma, una delle squadre con cui si stava contendendo la qualificazione alla Champions League e tra le più in forma del campionato. Il gol del 2-0 dell’attaccante Joshua Zirkzee, uno dei tanti giovani valorizzati dall’allenatore e forse quello con più attenzioni intorno, è arrivato dopo trentacinque passaggi consecutivi e mostra bene le maggiori qualità della squadra. Nel Bologna tutti i giocatori sembrano sempre sapere cosa fare e l’organizzazione collettiva risalta più delle qualità dei singoli giocatori. Thiago Motta ha fatto qualche cambiamento in ogni partita, e ogni volta ha trovato nuove e decisive risorse: contro la Roma per esempio il primo gol è stato segnato dal 22enne Oussama El Azzouzi, che era appena alla sua terza partita da titolare in campionato.

Il modo in cui ha imposto il suo calcio organizzato, aggressivo e ambizioso negli stadi di casa di squadre in teoria più attrezzate, per esperienza e livello dei giocatori, ha dimostrato che il Bologna potrebbe restare a questi livelli anche il prossimo anno. Molto dipenderà da cosa farà Thiago Motta, che è un allenatore molto ambito in Europa e non ha ancora deciso se restare al Bologna, e da come la dirigenza riuscirà a rinforzare la squadra e a trattenere o sostituire i giocatori migliori. L’anno prossimo oltre al campionato e alla Coppa Italia dovrà giocare anche la Champions League e avrà quindi più partite (e più difficili, anche perché nei sorteggi di Champions sarà in ultima fascia).

La partita che forse descrive ancora meglio l’eccezionale stagione del Bologna è quella giocata il 3 marzo sul campo dell’Atalanta, che in questi mesi è tra le squadre più in forma del campionato e ha giocato partite di altissimo livello nelle competizioni europee. Il Bologna vinse 2-1 in rimonta (gol di Zirkzee e del centrocampista scozzese Lewis Ferguson, un altro giocatore fondamentale per Thiago Motta), ottenendo la sesta vittoria consecutiva e soprattutto impedendo all’Atalanta di sorpassarla al quarto posto.

Fu un momento significativo anche perché l’Atalanta è probabilmente il tipo di squadra che il Bologna potrebbe (e probabilmente vorrebbe) diventare nei prossimi anni: una squadra cioè che da provinciale ha acquisito una notorietà a livello europeo e mondiale, qualificandosi con costanza alle competizioni internazionali e restando stabilmente tra le migliori del campionato con una struttura collettiva in grado di esaltare i singoli giocatori. L’Atalanta ci è riuscita affidandosi per molti anni a Gian Piero Gasperini, mentre per il Bologna sarà difficile tenere Thiago Motta a lungo, perché è giovane e sembra inevitabile che prima o poi diventi l’allenatore di una delle grandi squadre europee: confermarlo almeno per l’anno prossimo, nella prima stagione in Champions League, sarebbe però già molto importante per far conoscere il Bologna e il suo modo di giocare a livello internazionale, e per fare in modo che la stagione di quest’anno non resti un’eccezione.