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  • Martedì 9 aprile 2024

Ancora Real Madrid e Manchester City

Sono probabilmente le due migliori squadre d'Europa, anche se con stili molto diversi: per il terzo anno consecutivo si incontrano in Champions League, questa volta ai quarti di finale

(Catherine Ivill/Getty Images)
(Catherine Ivill/Getty Images)
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Martedì sera cominciano i quarti di finale di Champions League, la principale coppa europea di calcio per club, che si giocheranno in partite di andata e ritorno tra questa e la prossima settimana. La partita più attesa dagli appassionati di calcio è quella tra gli spagnoli del Real Madrid e gli inglesi del Manchester City, che con ogni probabilità al momento sono le due squadre più forti d’Europa e hanno vinto le ultime due edizioni del torneo. Real e City giocheranno contro per la terza Champions League consecutiva: nelle due edizioni precedenti si erano affrontate in semifinale, e in entrambi i casi la squadra che si era qualificata aveva poi vinto la coppa (nel 2022 il Real, nel 2023 il City).

Le quattro partite giocate negli ultimi due anni sono state sempre molto spettacolari e divertenti per il pubblico, in particolare la semifinale di andata del 2022, finita 4-3 per il Manchester City. Quell’anno il Real Madrid ottenne la qualificazione alla finale in maniera abbastanza incredibile: dopo la sconfitta a Manchester nel ritorno a Madrid stava perdendo 1-0 fino al 90esimo minuto, ma nei minuti di recupero era riuscito a segnare due gol (entrambi con l’attaccante brasiliano Rodrygo) e a portare quindi la partita ai tempi supplementari, vincendola poi 3-1 con il gol su rigore dell’attaccante francese Karim Benzema.

L’anno scorso invece, dopo il pareggio per 1-1 al Santiago Bernabeu (lo stadio del Real Madrid), al ritorno il Manchester City vinse 4-0 in casa, giocando una delle migliori partite europee della sua storia, per poi battere l’Inter nella finale di Istanbul e conquistare la sua prima Champions League. Per quanto oggi sia una delle migliori squadre d’Europa, infatti, il Manchester City non lo è stato storicamente: le cose hanno cominciato a cambiare una quindicina di anni fa, dopo che il club venne acquistato dall’Abu Dhabi United Group del ricchissimo sceicco Mansur bin Zayd Al Nahyan, attuale vicepresidente e vice primo ministro degli Emirati Arabi Uniti.

Il Real Madrid invece è la squadra che nella storia ha vinto più Champions League, quattordici (se si considera anche la vecchia Coppa dei Campioni, il torneo che dal 1993 è diventato Champions League): per dare un’idea di quanto sia eccezionale questo record, la seconda squadra ad averne vinte di più, il Milan, ne ha vinte la metà. Il Real ha vinto cinque delle ultime dieci edizioni della coppa, due delle quali, quelle del 2014 e del 2022, con Carlo Ancelotti come allenatore (mentre tra il 2016 e il 2018 ne aveva vinte tre consecutive quando l’allenatore era il francese Zinédine Zidane).

Quella tra Real Madrid e Manchester City non è solo una sfida tra due delle migliori squadre d’Europa (con alcuni dei migliori giocatori in Europa), ma anche tra due allenatori molto diversi per stile e idee di gioco, entrambi comunque reputati tra i migliori al mondo: Carlo Ancelotti e Pep Guardiola.

Ancelotti e Guardiola

Ancelotti ha 64 anni, è l’allenatore che ha vinto più volte la Champions League (quattro, due con il Milan e due con il Real Madrid). È considerato molto abile soprattutto nella gestione di tanti giocatori forti e talentuosi contemporaneamente (il Real Madrid ne ha davvero tanti), nel metterli nelle condizioni per rendere al meglio, lasciandoli abbastanza liberi di improvvisare e seguire la propria inclinazione al gioco spettacolare, soprattutto in attacco.

È anche grazie a una gestione molto attenta al rapporto umano e personale, secondo molti, che Ancelotti ha aiutato a diventare campioni giocatori giovani dal grande potenziale come i brasiliani Vinicius Junior e Rodrygo e, quest’anno, l’inglese Jude Bellingham. Anche giocatori già molto forti e affermati, come i centrocampisti Luka Modric e Toni Kroos, o l’attaccante Karim Benzema, con Ancelotti hanno giocato alcune delle migliori stagioni della loro carriera, se non le migliori in assoluto.

Il Manchester City è allenato invece dal 2016 dallo spagnolo Pep Guardiola. Guardiola ha 53 anni, ha vinto tre volte la Champions League (due con il Barcellona e una con il Manchester City) ed è considerato l’allenatore che più ha innovato il calcio negli ultimi quindici anni, influenzando con le sue idee tattiche tantissimi allenatori, e costringendo altri ad adeguare molto le proprie squadre per poter difendere il suo modo di giocare. Le squadre allenate da Guardiola (il Barcellona, il Bayern Monaco e il Manchester City) hanno vinto sempre tanti trofei e hanno portato alla sua massima espressione il calcio di posizione, uno stile di gioco la cui idea di base è cercare di avere il più possibile il controllo del pallone e degli spazi del campo.

Vinicius Junior, attaccante del Real Madrid, ed Erling Haaland, attaccante del Manchester City (David Ramos/Getty Images)

Negli anni il gioco di Guardiola, soprattutto dopo il suo arrivo in Inghilterra, ha continuato a evolversi per adattarsi ai cambiamenti in corso nel calcio, spesso anticipandoli con l’aggiunta di nuove idee e strategie (in particolare una maggiore ricerca della cosiddetta verticalità, cioè il tentativo di raggiungere la porta avversaria in maniera più diretta e veloce, facendo appunto attraversare al pallone il campo in verticale). Nel 2023 il Manchester City ha conquistato il cosiddetto Treble, o Triplete: ha vinto cioè in una sola stagione il campionato inglese, la FA Cup (la principale coppa nazionale) e la Champions League.

Guardiola e Ancelotti hanno segnato gli ultimi due decenni del calcio come allenatori (e prima, da calciatori, erano stati due centrocampisti altrettanto vincenti), anche se in maniera diversa. Semplificando un po’, si può dire che nelle squadre di Guardiola conta di più il sistema e il gruppo (grazie al quale migliorano anche i singoli giocatori), mentre nelle squadre di Ancelotti è il singolo giocatore di volta in volta a essere protagonista e a esaltare, di conseguenza, il sistema. È appunto una semplificazione, perché anche il Real Madrid ha chiaramente una sua strategia di gioco, così come il Manchester City ha altrettanti campioni in grado di decidere una partita con una singola giocata, come il centrocampista belga Kevin De Bruyne o l’attaccante norvegese Erling Haaland.

L’attaccante brasiliano Rodrygo e il centrocampista belga Kevin De Bruyne, in una partita dello scorso anno (Clive Brunskill/Getty Images)

Le partite tra queste due squadre negli ultimi anni sono state spettacolari perché, a modo loro, entrambe hanno pensato sempre ad attaccare e a dominare il gioco, schierando in campo molti dei migliori giocatori al mondo. «Guardiola contro Ancelotti. Il controllo contro la libertà. Questo scontro raramente delude», ha scritto il sito specializzato The Athletic per descrivere il loro terzo incontro consecutivo in Champions. I due allenatori sanno bene che la squadra che passerà il turno sarà di nuovo la grande favorita per la vittoria finale del torneo.

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