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  • Mercoledì 13 marzo 2024

Per avere i risultati ufficiali delle regionali in Sardegna ci vorrà ancora un po’

Si è votato il 25 febbraio ma gli eletti verranno proclamati a fine mese per via di lungaggini tra tribunali: sono tempi lunghi, ma non del tutto anomali

(ANSA/ FABIO MURRU)
(ANSA/ FABIO MURRU)
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I seggi per le elezioni regionali in Sardegna, vinte dalla candidata del centrosinistra Alessandra Todde, hanno chiuso alle 23 del 25 febbraio. Le operazioni di scrutinio sono fin da subito andate molto a rilento, tanto che i risultati definitivi non sono ancora stati certificati: nonostante siano ormai passate più di due settimane dal giorno del voto l’elezione di Todde a presidente non è stata ufficializzata (per quanto sia comunque certa), e nemmeno i nomi delle persone elette al consiglio regionale.

I ritardi stanno facendo discutere soprattutto perché Todde e il suo principale avversario, Paolo Truzzu, sono stati a lungo quasi pari nel conteggio e tuttora non si sa il numero esatto dei loro voti (secondo dati non ufficiali Todde avrebbe vinto per circa 1.600 voti). Molto dipende da inghippi burocratici e lentezze nelle procedure di scrutinio e validazione dei verbali, che prevedono diverse fasi e coinvolgono, oltre ai vari seggi, anche i tribunali e la Corte d’Appello. I tempi della certificazione in Sardegna si stanno effettivamente protraendo molto, ma comunque non sono del tutto anomali, era successo qualcosa di simile anche in alcune delle ultime elezioni regionali.

– Leggi anche: Il centrosinistra ha vinto le elezioni regionali in Sardegna

In Sardegna lo spoglio dei voti non è cominciato subito dopo la chiusura dei seggi – come successo, per esempio, alle elezioni in Abruzzo del 10 marzo – ma alle 7 del giorno successivo, il 26 febbraio. In teoria i conteggi avrebbero dovuto concludersi entro 12 ore, quindi entro le 19, ma secondo una circolare della regione la scadenza era solo indicativa. La sezione del sito della Sardegna che mostra i risultati elettorali è stata aggiornata per l’ultima volta nel pomeriggio del 27 febbraio, e indica che lo spoglio è concluso in 1.825 sezioni sulle 1.844 totali. Lo scrutinio delle 19 sezioni mancanti è terminato più di una settimana dopo il voto, il 4 marzo, ma il sito non è più stato aggiornato.

Le sezioni indicate come mancanti sono sparse nelle circoscrizioni elettorali in cui è suddiviso il territorio della Sardegna: otto sono nella circoscrizione di Cagliari, due in quella di Carbonia-Iglesias, una a Medio Campidano, tre a Olbia-Tempio, una a Oristano e quattro a Sassari.

Ci è voluto più tempo del previsto perché durante la fase di scrutinio i presidenti dei 19 seggi in questione hanno rilevato problemi nei conteggi: per esempio dubbi sulla validità di alcune schede o sul modo in cui era stato espresso il voto disgiunto (cioè la possibilità di votare un certo candidato per il ruolo di presidente regionale, e poi i candidati di una lista diversa per il consiglio regionale). Queste anomalie hanno allungato i tempi e rallentato il conteggio dei voti in una prima fase, e poi lo hanno complicato ulteriormente dopo, perché per sciogliere i dubbi emersi durante il conteggio ci sono regole precise.

Da qui in poi la questione diventa tecnica, e ha a che fare con i meccanismi per la certificazione dei risultati elettorali. Le norme che regolano lo svolgimento delle elezioni in Sardegna prevedono che per ognuna delle otto circoscrizioni elettorali nelle quali è suddivisa la regione venga istituito un “ufficio centrale circoscrizionale” nei vari tribunali presenti sull’isola. Questi uffici sono incaricati di controllare e verificare i verbali inviati da tutte le sezioni di loro competenza per accertarsi che non ci siano anomalie e che i conti tornino. In seguito vengono inviati i verbali certificati alla Corte d’Appello di Cagliari, che deve controllarli e infine comunicare definitivamente gli esiti dell’elezione.

Al momento la Corte d’Appello di Cagliari non ha ancora iniziato le procedure poiché sta aspettando di ricevere i verbali da due degli otto uffici centrali circoscrizionali della Sardegna, quello di Cagliari e quello di Carbonia-Iglesias, entrambi istituiti al tribunale di Cagliari: il tribunale ha detto che intende inviare i verbali certificati alla Corte d’Appello oggi o domani. Tutti gli altri uffici hanno invece completato le operazioni e inviato il materiale alla Corte d’Appello. Per fare un confronto, alle ultime regionali in Abruzzo le operazioni della Corte d’Appello sono iniziate l’11 marzo, il giorno successivo al voto.

La Corte d’Appello di Cagliari non ha indicato una data entro la quale pensa di concludere le operazioni, ma secondo i giornali locali la proclamazione degli eletti dovrebbe avvenire intorno al 25 marzo, un mese dopo il voto. Alle ultime elezioni regionali sarde, nel 2019, era andata in maniera più o meno simile: in quell’occasione si votò il 24 febbraio e gli eletti furono ufficializzati il 20 marzo.

Negli ultimi anni ci sono stati casi in cui i risultati sono stati certificati più rapidamente. In Abruzzo nel 2019 gli eletti furono proclamati il 23 febbraio, 13 giorni dopo il voto del 10 febbraio, mentre in Umbria sempre nel 2019 si votò il 27 ottobre e gli eletti furono proclamati il successivo 7 novembre, 11 giorni dopo. Nelle Marche si votò il 20 e 21 settembre del 2020, e il governatore Francesco Acquaroli fu proclamato nove giorni dopo, il 30 settembre. In altri casi invece i tempi tra il voto e la proclamazione degli eletti sono stati più lunghi e simili a quelli della Sardegna. In Basilicata per esempio nel 2019 si votò il 24 marzo e le procedure si conclusero il 16 aprile (23 giorni), mentre in Calabria nel 2021 si votò il 3 e 4 ottobre e gli eletti furono proclamati il 29 ottobre (25 giorni).

Per qualche giorno sui giornali si è parlato della possibilità di chiedere un riconteggio dei voti in Sardegna, soprattutto a causa del modesto distacco con cui ha vinto Todde. È però una possibilità remotissima, oltre che lunga e complicata. Solo dopo la fine di tutta la procedura e la certificazione dei risultati da parte della Corte d’Appello sarebbe possibile presentare, entro 60 giorni, una richiesta di ricorso al Tribunale amministrativo regionale (TAR). Secondo le leggi regionali sarde, comunque, non sarebbe possibile chiedere il riconteggio di tutti i voti, ma eventualmente solo di quelli relativi a specifiche sezioni nelle quali ci sono legittimi dubbi sulla validità dei risultati.