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  • Mercoledì 27 dicembre 2023

È morto l’ex presidente della Commissione europea Jacques Delors

Fu uno dei funzionari più influenti nella storia di questa istituzione, che guidò in anni di trasformazioni molto importanti 

Jacques Delors durante una conferenza a Lisbona il 5 giugno del 2013
Jacques Delors durante una conferenza a Lisbona il 5 giugno del 2013 (EPA/ Mario Cruz via ANSA)
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Mercoledì è morto a Parigi Jacques Delors, politico ed economista francese ed ex presidente della Commissione europea: aveva 98 anni. La notizia della morte è stata data all’agenzia di stampa francese Agence France-Presse dalla figlia, Martine Aubry.

Socialista e tra i più influenti sostenitori dei processi di integrazione europea, tra il 1985 e il 1995 Delors fu presidente della Commissione delle comunità europee (divenuta nel 1993 Commissione europea), in un periodo in cui l’Unione affrontò grandi e importanti trasformazioni che hanno determinato molte delle sue caratteristiche odierne: tra queste ci furono la creazione del mercato unico europeo, gli accordi di libera circolazione di Schengen, il programma Erasmus e il processo di creazione dell’euro, la moneta unica europea.

La presidenza della Commissione europea di Delors è considerata una delle più incisive e importanti nella storia di questa istituzione, iniziata dopo anni in cui per varie ragioni i processi di integrazione europea subirono ostacoli e rallentamenti.

Delors era nato a Parigi nel 1925. Tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta lavorò in ambito bancario e fu tra i fondatori della Confédération française démocratique du travail, oggi una delle più estese organizzazioni sindacali in Francia. Nel 1969 divenne consigliere del primo ministro Jacques Chaban-Delmas, sostenitore del movimento politico ispirato alle idee del generale Charles De Gaulle. Cattolico, aderì al partito Socialista nel 1974.

Fu europarlamentare dal 1979 al 1981 e poi, in Francia, ministro dell’Economia e delle Finanze tra il 1981 e il 1984, quando era presidente François Mitterrand. Nel 1994, quando era ancora presidente della Commissione, diversi membri del suo partito fecero pressioni affinché Delors si candidasse alle elezioni presidenziali dell’anno successivo, anche sulla base del fatto che secondo molti sondaggi dell’epoca avrebbe avuto buone possibilità di vincere contro i candidati conservatori: tuttavia rifiutò di candidarsi e il candidato socialista, Lionel Jospin, fu sconfitto dal conservatore Jacques Chirac.

Nel 1996, al termine della sua presidenza della Commissione, Delors fondò il centro studi Notre Europe, che ha sede a Parigi e di cui è sempre rimasto presidente. Continuò a sostenere il rafforzamento dell’integrazione europea anche negli ultimi anni della sua vita, esprimendo posizioni molto critiche nei confronti di Brexit e dell’aumento dei consensi in diversi paesi europei dei partiti sovranisti, cioè improntati a un nazionalismo radicale sia in economia che in politica estera, scettico nei confronti delle grandi organizzazioni internazionali e delle tradizionali alleanze occidentali.

Nel 2015 il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, oggi primo ministro della Polonia, insignì Delors della Cittadinanza Onoraria d’Europa, un’onorificenza finora concessa a tre persone, per il suo «notevole contributo allo sviluppo del progetto europeo». Delors è morto nel sonno, a casa sua.