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  • Lunedì 11 dicembre 2023

Shohei Ohtani ha firmato il contratto più ricco nella storia dello sport nordamericano

Nei prossimi 10 anni il giocatore di baseball giapponese riceverà circa 700 milioni di dollari dai Los Angeles Dodgers, la sua nuova squadra

Shohei Ohtani a una partita del Giappone (Kenta Harada/Getty Images)
Shohei Ohtani a una partita del Giappone (Kenta Harada/Getty Images)
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Nel weekend il giocatore di baseball giapponese Shohei Ohtani ha comunicato che la sua prossima squadra saranno i Los Angeles Dodgers, con cui ha firmato il nuovo contratto più ricco nella storia dello sport professionistico nordamericano. «È un contratto unico e storico per un giocatore unico e storico» ha detto il suo agente. Ohtani riceverà infatti circa 700 milioni di dollari nei prossimi dieci anni, in base a un accordo che per quanto riguarda il compenso supera ogni altro contratto firmato finora in Nord America e ha eguali soltanto nel calcio, dove però i compensi rimangono piuttosto fumosi: dei 674 milioni di dollari percepiti da Lionel Messi a Barcellona tra il 2017 e il 2021, per esempio, si venne a sapere soltanto da una fuga di notizie.

In Nord America il precedente contratto che garantiva a un singolo giocatore la cifra complessiva più alta era quello da 450 milioni di dollari per dieci anni (circa 45 milioni a stagione) firmato nel 2020 dal quarterback dei Kansas City Chiefs, Patrick Mahomes. I due professionisti più pagati annualmente erano invece Stephen Curry dei Golden State Warriors (53,5 milioni di dollari) e Lamar Jackson, quarterback dei Baltimore Ravens (52 milioni). Ohtani ne riceverà circa settanta a stagione, che moltiplicati su dieci anni andranno a superare di gran lunga l’attuale contratto più grosso della Major League, il campionato di baseball nordamericano: quello da 430 milioni di dollari per 12 anni firmato nel 2019 da Mike Trout, a questo punto ex compagno di squadra di Ohtani ai Los Angeles Angels di Anaheim.

L’eccezionalità di questo contratto si deve alle caratteristiche uniche di Ohtani, il cui arrivo dal Giappone ha fatto tornare in Major League la rara figura del cosiddetto two-way player, ossia quel giocatore che non solo è capace sia di battere che di lanciare, ma che fa entrambe le cose con rendimenti altissimi: nel caso di Ohtani paragonabili soltanto a quelli di Babe Ruth, leggendario giocatore dei New York Yankees e del baseball di un secolo fa. La particolarità di Ohtani si era già resa evidente quando giocava in Giappone — dove una volta riuscì a battere un fuori campo che bucò il tetto del Tokyo Dome, lo stadio nazionale del baseball — ed è per questo che si parla di lui fin dal suo arrivo negli Stati Uniti, cinque anni fa.

Da allora Ohtani è stato eletto esordiente dell’anno alla sua prima stagione di Major League, due volte miglior giocatore dell’American League (una delle due leghe che formano la Major League) e uomo copertina di The Show, il videogioco che sta al baseball come FIFA (ora FC) sta al calcio. La scorsa primavera ha pure vinto i Mondiali di baseball con il Giappone battendo in finale proprio gli Stati Uniti e venendo peraltro eletto miglior giocatore del torneo.

Ohtani ha rappresentato una novità così grande ed è diventato talmente dominante in campo che tra il 2021 e il 2022 la Major League ha introdotto una regola appositamente per lui — la Shohei Ohtani rule — per consentire a una squadra di usare un lanciatore titolare anche come battitore designato, lasciandolo quindi battere anche dopo il suo turno da lanciatore, cose che fino a lì non era concessa.

Ora, a 29 anni compiuti, è pronto a entrare nella fase migliore della sua carriera, che i Dodgers si sono assicurati pagando una somma mai vista. Fin qui infatti l’unica cosa che è mancata a Ohtani è stata una squadra competitiva in cui giocare, dato che con gli Angels non era mai riuscito nemmeno ad arrivare ai playoff, la fase decisiva e più seguita della stagione del baseball.

Per i Dodgers questo accordo potrebbe essere ripagato sia dal lato commerciale che da quello sportivo. Il giocatore infatti ha già un seguito enorme in Giappone e negli Stati Uniti può soltanto aumentare, considerando che non parla ancora bene l’inglese e d’ora in avanti giocherà nella squadra di riferimento di una città che nello sport ha rilevanza mondiale. Sul campo invece i Dodgers potrebbero aprire una lunga serie di successi: erano già fra le squadre più competitive del campionato e negli ultimi sei anni hanno disputato tre finali, vincendone però soltanto una.

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