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  • Mercoledì 29 novembre 2023

Papa Francesco contro il cardinale conservatore Raymond Leo Burke

Fonti interne al Vaticano sostengono che gli abbia tolto casa e stipendio, per le sue critiche alle politiche progressiste del papato

Papa Francesco e Raymond Leo Burke (ANSA/ OSSERVATORE ROMANO)
Papa Francesco e Raymond Leo Burke (ANSA/ OSSERVATORE ROMANO)
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Papa Francesco nei giorni scorsi ha sanzionato un importante cardinale statunitense molto conservatore, Raymond Leo Burke, per via delle critiche mosse da Burke all’operato del Vaticano e alle sue politiche considerate troppo progressiste. La notizia è stata data dalla Nuova Bussola Quotidiana, un giornale cattolico di orientamento conservatore, secondo cui a Burke sarebbe stato tolto lo stipendio e la disponibilità di un appartamento a Roma.

Il 27 novembre la Nuova Bussola Quotidiana ha scritto che nel corso di una riunione con i capi dei dicasteri della Curia Romana, gli organi amministrativi del Vaticano simili ai ministeri di un governo, papa Francesco avrebbe detto che il cardinale Burke «è un mio nemico, perciò gli tolgo l’appartamento e lo stipendio». Nei giorni seguenti il Vaticano non ha commentato né smentito la notizia, e nel frattempo sono arrivate altre conferme: prima ne ha scritto il Messaggero, citando «due autorevoli fonti vaticane», e poi anche l’agenzia di stampa Reuters, che ha citato un importante funzionario vaticano che ha voluto rimanere anonimo.

Quest’ultimo ha detto di essere stato presente alla riunione, che si è tenuta il 20 novembre. Secondo il funzionario vaticano in quell’occasione il papa avrebbe accusato Burke di stare «lavorando contro la Chiesa e contro il papato» e di aver cercato di creare una «spaccatura» all’interno della Chiesa cattolica. Ha anche però smentito quanto scritto dalla Nuova Bussola Quotidiana riguardo alla frase che il papa avrebbe pronunciato definendo Burke «un nemico».

Burke ha 75 anni e attualmente non ha ruoli di rilievo all’interno della Chiesa cattolica: è membro del Tribunale Supremo della Segnatura Apostolica, il più alto organo giudiziario di diritto canonico del Vaticano, di cui in passato era stato anche prefetto, ovvero il capo, ed è patrono emerito del Sovrano Ordine di Malta.

In passato era stato spesso molto critico nei confronti di papa Francesco e nel 2016 era stato tra i firmatari di un documento in risposta all’esortazione apostolica Amoris Laetitia, una specie di “lettera aperta” pubblicata in seguito alle discussioni del Sinodo sulla famiglia in cui il papa aveva promosso un atteggiamento più aperto nei confronti dei divorziati che si risposano e dei gay, sebbene con molti distinguo. Burke, insieme ad altri tre cardinali, aveva evidenziato dei dubia (dei dubbi, in latino) riguardo a passaggi del testo che a suo parere sarebbero stati in contraddizione con la dottrina morale della Chiesa cattolica.

Più di recente Burke aveva di nuovo criticato l’apertura di papa Francesco su alcuni temi particolarmente divisivi tra i cattolici più conservatori prima dell’inizio dell’assemblea generale del Sinodo dei vescovi, l’assemblea che si riunisce periodicamente per discutere di temi legati alla Chiesa cattolica e consigliare il papa: la prima sessione dell’assemblea si era svolta a Roma dal 4 al 29 ottobre del 2023, ed è stata a suo modo storica perché per la prima volta vi hanno partecipato laici e donne (una seconda sessione è in programma nell’ottobre del 2024).

Il giorno prima dell’assemblea Burke aveva partecipato a un convegno organizzato proprio dal giornale La Nuova Bussola Quotidiana, in cui aveva sostenuto che il Sinodo nascondesse «un’agenda più politica che ecclesiale e divina» e «la volontà di modificare profondamente la costituzione gerarchica della Chiesa», che secondo Burke avrebbe come conseguenza «un indebolimento dell’insegnamento in materia di morale, nonché di disciplina nella Chiesa». Il Sinodo si tiene di volta in volta su vari temi ritenuti importanti, l’ultimo è sulla “sinodalità”, cioè sul percorso comune che deve affrontare la Chiesa (sinodo deriva dal greco e indica l’atto di «camminare insieme»).

In effetti questo Sinodo ha introdotto importanti novità non tanto nella struttura della Chiesa, quanto nelle modalità di discussione nel Sinodo stesso, molto più aperte, inclusive e informali rispetto al passato.

– Leggi anche: Il nuovo Sinodo della Chiesa, per la prima volta con laici e donne