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  • Martedì 5 settembre 2023

Le polemiche per la chiusura delle scuole nel Regno Unito

Ne sono state chiuse più di 150, costruite con materiale a rischio crolli: il governo è stato accusato di non aver agito per tempo

(James F Clay, Flickr)
(James F Clay, Flickr)
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Il governo britannico ha ordinato la chiusura di 156 scuole in Inghilterra costruite con un certo tipo di cemento, il calcestruzzo aerato autoclavato, considerato a rischio di crolli, fino a quando non verranno messe in sicurezza. La richiesta è arrivata a pochi giorni dall’inizio delle lezioni del semestre autunnale, lasciando alle scuole poco tempo per adottare le misure richieste e portando così al necessario trasferimento di molti studenti in altre scuole o in strutture provvisorie, o a iniziare l’anno facendo lezione online da casa.

Il tempismo della decisione e la possibilità che il governo sapesse del pericolo ma non avesse agito fino a questo momento hanno provocato molte critiche da parte dei genitori, del Partito Laburista, all’opposizione, e dei sindacati degli insegnanti. Parte delle polemiche si è concentrata su Rishi Sunak, l’attuale primo ministro, che negli anni passati, quando era ministro delle Finanze, aveva fatto notevoli tagli ai fondi per l’edilizia scolastica.

Il dipartimento dell’Istruzione ha fatto anche sapere che la lista delle scuole che devono chiudere potrebbe allungarsi, ma che i controlli a tutte le scuole potenzialmente a rischio saranno conclusi solo a dicembre.

Il calcestruzzo aerato autoclavato (abbreviato in RAAC in inglese) è un tipo di calcestruzzo molto usato nella costruzione degli edifici pubblici fra gli anni Cinquanta e Novanta. Contiene al suo interno piccole bolle d’aria che lo rendono più leggero e più economico rispetto ad altri materiali da costruzione, ma anche meno resistente e durevole: a causa della sua composizione a bolle, l’acqua può penetrare al suo interno facilmente e provocarne la rapida decomposizione, oltre ad arrugginire il rinforzo in acciaio che si trova al suo interno. Per questo motivo la sua aspettativa di vita è di circa trent’anni, oltre i quali secondo l’agenzia per la sicurezza britannica potrebbe collassare, anche senza segnali di preavviso, con un’elevata probabilità di morte per coloro che si trovano dentro o nelle immediate vicinanze.

In più questi crolli potrebbero anche essere pericolosi perché potrebbero esporre gli studenti e il personale scolastico all’amianto, che è ancora presente in moltissimi edifici pubblici nel paese, anche se per ora non è stato rilevato negli edifici controllati. L’amianto, ora vietato, non è considerato pericoloso se rimane intatto, ma la sua polvere ha effetti cancerogeni. La continua manutenzione dei tetti degli edifici costruiti con il RAAC potrebbe allungare la sua aspettativa di vita, ma a causa della mancanza di fondi, ridotti del 9 per cento negli ultimi dieci anni dal Partito Conservatore al governo, questa viene spesso trascurata, cosa che ha portato negli scorsi mesi a grandi scioperi degli insegnanti in tutto il Regno Unito.

La ministra per l’Istruzione Gillian Keegan ha detto di aver adottato un approccio cauto per tutelare la sicurezza degli studenti, e di aver agito non appena venuta a conoscenza del problema, che riguarda comunque una piccola minoranza delle circa 22mila scuole in Inghilterra. Tuttavia è stata costretta a spiegare meglio la situazione quando è stato reso noto che i governi britannici, guidati dal Partito Conservatore dal 2010, fossero a conoscenza di questo problema già dal 2018. 

Il tetto di una scuola elementare in Inghilterra che conteneva del RAAC era già caduto proprio nel 2018. Il collasso era avvenuto durante un weekend e per questo non c’erano stati feriti, ma si era già iniziato a parlare della possibilità che questo materiale fosse presente in altri edifici pubblici. Keegan ha spiegato alla trasmissione Good Morning Britain che, a seguito del primo incidente, il governo aveva sollecitato le autorità locali a controllare lo stato delle scuole sotto la loro giurisdizione, compito che sarebbe già di loro competenza, e che l’Institution of Structural Engineers, l’organo di riferimento per l’edilizia pubblica nel Regno Unito, aveva pubblicato nuove linee guida per valutare la pericolosità degli edifici contenenti RAAC.

Tuttavia, nel 2019 lo Standing Committee on Structural Safety, un organo indipendente ma legato all’Institution of Structural Engineers, aveva reso pubblico un comunicato in cui raccomandava la tempestiva sostituzione di tutte le travi costruite con il RAAC prima del 1980, e all’inizio di quest’anno i sindacati del settore dell’istruzione avevano chiesto al governo di dare priorità a questo problema, dato che sembrava che la situazione non fosse cambiata. Un’inchiesta di ITV News uscita a marzo del 2023 aveva dimostrato che il RAAC era presente in circa 68 scuole, ma che ce n’erano almeno altre 1.500 costruite nello stesso periodo che non avevano ancora ricevuto un’ispezione ufficiale, aggiungendo che, a seguito di una richiesta di commento, il dipartimento dell’Istruzione si era rifiutato di fornire una spiegazione.

A queste accuse di negligenza Keegan ha risposto che a marzo del 2022 il dipartimento aveva già chiesto a 1.500 scuole potenzialmente a rischio di riempire un questionario in merito alla presenza di RAAC nei loro edifici e grazie alle loro risposte le aveva divise nelle tre categorie dell’Institution of Structural Engineers: «sicure» (la stragrande maggioranza), in stato «non-critico» e in stato «critico». Le scuole appartenenti alla terza categoria erano state chiuse e le ispezioni erano iniziate in ordine d’importanza.

Ad agosto però era caduta una trave del tetto di una scuola considerata in stato non-critico. Questo ha portato Keegan a chiudere anche tutte le scuole presenti nella seconda categoria. Il governo scozzese ha deciso invece di non seguire la stessa linea e ha lasciato aperte le 35 scuole segnalate come non-critiche nel suo territorio.

Le modalità di gestione di questo problema e il fatto che ci vorranno ancora mesi prima che tutte le 1.500 scuole vengano controllate da funzionari del governo hanno portato molti genitori a richiedere che venga resa pubblica una lista completa delle scuole interessate, anche se considerate sicure, mentre è stata diffusa da vari giornali britannici una lista, non ufficiale ma in continuo aggiornamento, delle circa 150 scuole già chiuse.

Anche il primo ministro britannico Rishi Sunak è stato molto criticato questa settimana dopo che l’ex funzionario Jonathan Slater, che è stato per anni un importante dirigente del dipartimento dell’Istruzione, ha detto che nel 2021, quando era ministro delle Finanze nel governo di Boris Johnson, Sunak aveva dimezzato il numero di scuole da costruire ogni anno, passando da 100 a 50, benché la raccomandazione originale del dipartimento dell’Istruzione fosse di costruirne dalle 300 alle 400 all’anno. Sunak ha definito queste accuse «completamente sbagliate» e ha aggiunto che queste critiche non sono pertinenti dato che il RAAC è presente solo in una minima parte delle scuole inglesi. In più, ha ricordato che il governo ha recentemente stanziato 7,1 miliardi di sterline (circa 8,3 miliardi di euro) per le scuole in Inghilterra fino alla fine del 2023, una manovra che comunque è stata considerata non sufficiente perché non eguaglia la spesa del 2009-2010.