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  • Sabato 24 giugno 2023

Il gruppo Wagner era fuori controllo da tempo

I mercenari di Prigozhin ormai da mesi mostravano segni di tensione, scoppiata con la rivolta di questi giorni

Lo stemma del gruppo Wagner
Lo stemma del gruppo Wagner
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Il gruppo paramilitare russo Wagner sta conducendo da venerdì un’insurrezione militare contro l’esercito russo, e dopo aver occupato la città meridionale di Rostov sul Don si starebbe spostando verso Mosca, la capitale.

Il gruppo Wagner è un gruppo paramilitare di mercenari che da anni è strettamente affiliato al governo e all’esercito russo: il suo fondatore e capo, Yevgeny Prigozhin, era considerato fino a poco tempo fa uno stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin, a cui deve la gran parte della sua ascesa al potere.

Nel corso della guerra d’invasione della Russia in Ucraina l’importanza del gruppo Wagner è progressivamente cresciuta, fino a dimostrarsi fondamentale in alcuni dei passaggi cruciali del conflitto: un fatto che Prigozhin negli ultimi mesi ha sottolineato in più occasioni, accusando invece i capi dell’esercito e del ministero della Difesa, in particolare il ministro Sergei Shoigu, di essere corrotti, di non fare abbastanza per contribuire allo sforzo militare russo in Ucraina e di sabotare il gruppo Wagner.

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Si stima che fino a prima della rivolta il gruppo Wagner avesse decine di migliaia di soldati impegnati in Ucraina: erano molto aumentati nel corso del 2022, quando è iniziata una vasta campagna di reclutamento dovuta alle difficoltà della Russia ad arruolare persone per l’esercito regolare. Anche per questo il gruppo gode di un’ottima fama tra i russi: in questi mesi la propaganda lo ha molto elevato, le città erano piene di cartelli pubblicitari che esortavano a entrare a far parte del gruppo e i talk show esaltavano i mercenari.

A gennaio il ministro della Difesa britannico – la cui intelligence fornisce aggiornamenti costanti e che si sono dimostrati affidabili sulla guerra in Ucraina – aveva detto che il gruppo Wagner aveva circa 50mila soldati in Ucraina: secondo il Consiglio nazionale di sicurezza degli Stati Uniti l’80 per cento sarebbe composto da persone prelevate nelle carceri russe con la promessa dell’annullamento della pena.

Il nucleo originario del gruppo Wagner, di circa 10mila soldati, è composto soprattutto da ex militari, ex poliziotti ed ex agenti di sicurezza russi. Una piccola componente è rappresentata da ex militari di altri stati, in particolare la Serbia. Già prima della guerra era considerato uno dei gruppi di mercenari più efficienti del mondo, spesso accusato da organizzazioni internazionali di crimini di guerra e di utilizzo di sistemi di tortura. Nel 2021 l’Unione Europea aveva adottato una serie di misure restrittive rivolte sia al gruppo stesso sia a otto persone e tre società a esso collegate.

Benché Putin abbia impostato l’invasione dell’Ucraina cercando di farla passare come una guerra di “denazificazione”, lo stesso gruppo Wagner ha connotazioni politiche filonaziste: il nome per esempio deriva dalla passione di uno dei suoi fondatori, Dmitry Valeryevich Utkin, per Richard Wagner e per la sua opera L’anello del Nibelungo. Una passione che Utkin ha acquisito da fervente ammiratore di Adolf Hitler. Diversi membri del gruppo – soprattutto il nucleo originario – non nascondono tatuaggi con simboli nazisti.

L’origine del gruppo risale al 2011, quando in Russia iniziò a operare il Moran Security Group, una società specializzata in servizi di sicurezza per aziende impegnate fuori dai confini russi. Il gruppo era guidato da Vyacheslav Kalashnikov, ex agente del KGB, i servizi segreti sovietici, ora FSB, e assistente del politico russo Alexander Torshin, ex vicepresidente della Banca centrale russa. Nel 2013 dal gruppo Moran nacque un’altra società, la Slavonic Corps, che aveva il compito di reclutare e addestrare soldati da inviare in zone di guerra. Le reclute venivano addestrate in Siria a Latakia, nella base aerea di Khmeimim, gestita e diretta dalle forze armate russe. Da lì venivano inviate poi nelle zone dove era necessario difendere interessi russi.

Nel 2014 la Slavonics Corps venne smantellata e un gruppo di mercenari si riorganizzò sotto la guida di Dmitry Valeryevich Utkin, ex tenente colonello del GRU, il servizio di informazione delle forze armate russe. Nonostante l’importante ruolo di Utkin sul campo, nel corso della guerra in Ucraina è emerso in modo sempre più deciso che il vero capo del gruppo è in realtà lo stesso Prigozhin, che inizialmente figurava solo come finanziatore.

I mercenari che fanno parte del nucleo originario del gruppo Wagner hanno un’età compresa tra i 35 e i 55 anni. Chi entra a farne parte deve firmare un accordo di riservatezza assoluta che dura dieci anni. Lo stipendio si aggirerebbe attorno ai 200mila rubli, circa 2.300 euro al mese. In Russia gli eserciti di mercenari sarebbero teoricamente illegali, ma nel 2022 il gruppo Wagner si è registrato come società e ha aperto una sede ufficiale a San Pietroburgo.

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Le prime attività del gruppo Wagner furono proprio in Ucraina, in Crimea: nel 2014 affiancò l’esercito russo nell’operazione militare che portò il governo di Mosca ad avere il pieno controllo della penisola. Quindi i soldati del Wagner si spostarono a Luhansk, dove si unirono alle forze insurrezionaliste filorusse che dal 2014 si battono per unire alla Russia la regione dell’Ucraina orientale. Il gruppo Wagner avrebbe poi svolto diverse operazioni di false flag, cioè operazioni militari condotte come se fossero opera del nemico con lo scopo di creare sentimenti filorussi e anti-ucraini nella popolazione.

I suoi uomini furono impegnati in Siria a partire dal 2017 nel corso della guerra civile del paese, al fianco delle forze del presidente Bashar al Assad: furono utilizzati sia per proteggere siti di interesse economico per il governo russo sia in combattimento al fianco dell’esercito siriano.

È nota anche una presenza dei mercenari di Wagner in vari paesi africani, sia per attività di tipo militare, sia di tipo commerciale: l’obiettivo è sempre stato da un lato ottenere vantaggi economici, per esempio tramite lo sfruttamento delle risorse locali, dall’altro creare nel continente una rete di governi vicini alle posizioni russe e in opposizione ai paesi occidentali. Di fatto nel continente agisce quasi come un soggetto politico, oltre che come supporto militare a vari regimi autoritari.

Nell’attuale invasione dell’Ucraina invece il gruppo Wagner è stato decisivo in alcuni dei maggiori successi ottenuti sul campo: a gennaio aveva gestito l’occupazione di Soledar, un piccolo centro abitato nell’est dell’Ucraina la cui conquista era stata la prima vittoria russa in molti mesi, e soprattutto ha avuto un ruolo decisivo nella lunga battaglia di Bakhmut, sempre nell’est dell’Ucraina, dove per molte settimane si sono concentrati gli sforzi bellici dei due eserciti, con ingenti perdite.

Proprio durante la battaglia di Bakhmut era emerso chiaramente che Prigozhin sarebbe potuto diventare molto problematico per Putin: sfruttando il suo ruolo decisivo nella battaglia, a un certo punto aveva annunciato minacciosamente di ritirare le proprie truppe da Bakhmut, accusando il governo russo di non fare abbastanza per aiutare il suo gruppo; due giorni dopo si era ricreduto, dicendo di aver ottenuto dal governo russo armi e munizioni. Infine era emersa una sua presunta offerta all’Ucraina di rivelare le posizioni militari dell’esercito russo in cambio del ritiro dell’esercito ucraino proprio da Bakhmut: era sembrato piuttosto evidente, insomma, che il gruppo agisse più per sé stesso che per la Russia. Era poi stato il gruppo Wagner ad annunciare la conquista di Bakhmut dopo il ritiro degli ucraini.

Dopo mesi di accuse e critiche da parte di Prigozhin ai vertici del governo russo, spesso seguite da smentite, venerdì il capo del gruppo Wagner ha aumentato l’intensità dei suoi attacchi verbali: fino a quando è arrivato a sostenere che l’esercito russo avesse effettuato attacchi missilistici nella regione di Kursk contro le retrovie del gruppo Wagner. Prigozhin aveva detto che «le malefatte portate avanti dalla leadership militare russa» dovevano «essere fermate», e tra venerdì e sabato ha iniziato l’insurrezione.