• Mondo
  • Venerdì 26 maggio 2023

Suella Braverman, tra incidenti e ambizioni

La ministra dell'Interno britannica riceve accuse di comportamenti inadeguati ogni settimana, ma le sue posizioni reazionarie le stanno dando sempre più visibilità e opportunità

Suella Braverman all'uscita della riunione settimanale del governo, martedì 23 maggio 2023 (Leon Neal/Getty Images)
Suella Braverman all'uscita della riunione settimanale del governo, martedì 23 maggio 2023 (Leon Neal/Getty Images)
Caricamento player

Questa settimana Suella Braverman, ministra dell’Interno del Regno Unito e membro del partito conservatore, è stata accusata di aver richiesto ad alcuni funzionari del suo ministero di organizzarle un corso riservato di responsabilizzazione alla guida per non perdere punti della patente in seguito a una multa per eccesso di velocità. Nel farlo avrebbe tentato di approfittare della sua posizione di ministra, cercando di ottenere un corso privato che non ricevesse attenzioni o pubblicità. I funzionari a cui aveva sottoposto la richiesta l’hanno segnalata all’Ufficio di Gabinetto, il dipartimento esecutivo del governo del Regno Unito che affianca il lavoro del primo ministro.

Secondo alcune ricostruzioni Braverman si sarebbe poi anche rivolta a un suo collaboratore per chiedergli di contattare una società che organizza corsi e farle prendere parte a una sessione in modo anonimo. La richiesta le è stata negata in entrambi i casi.

Nel Regno Unito il corso di responsabilizzazione alla guida è un’alternativa alla decurtazione dei punti della patente, ed è fattibile in caso di piccole infrazioni del codice della strada. Questi corsi sono organizzati da società private, sono di gruppo e possono essere frequentati online o in presenza. È capitato più di una volta che venissero organizzati corsi individuali, nel caso in cui la persona fosse famosa. La presenza di una celebrità è ritenuta infatti una distrazione per gli altri partecipanti, che il corso dovrebbe rendere guidatori più attenti e consapevoli. Non era mai successo – a quanto si sa – che a fare questo genere di richiesta fosse un politico.

Braverman era stata multata per eccesso di velocità nell’estate del 2022, quando era procuratrice generale per l’Inghilterra e il Galles, la principale consulente legale della monarchia e del governo britannico. Le sue richieste per quanto riguarda il corso risalgono invece a un momento successivo, quando era già ministra dell’Interno del governo conservatore di Rishi Sunak. Braverman era stata ministra dell’Interno anche del precedente governo, quello di Liz Truss, che era durato un mese tra settembre e ottobre 2022.

Il Times on Sunday, l’edizione domenicale del quotidiano Times, ha diffuso la notizia riguardante le sue richieste domenica scorsa, e Braverman ha ricevuto critiche sia da parte dell’opposizione che all’interno del partito conservatore.

Alcuni rappresentanti del partito laburista e del partito liberaldemocratico sostengono che Braverman abbia violato il regolamento ministeriale e che abbia tentato di aggirare la legge. Rishi Sunak, il primo ministro britannico, ha inoltre subìto richieste da parte dell’opposizione affinché autorizzasse Laurie Magnus, il consigliere etico indipendente del primo ministro per quello che riguarda i rapporti con i ministri del suo governo, a istituire una commissione di inchiesta. Dopo essersi consultato con Magnus, Sunak ha però deciso di non autorizzare nessun procedimento ufficiale riguardo al comportamento della ministra dell’Interno.

– Leggi anche: La ministra dell’Interno britannica non vede l’ora di mandare i richiedenti asilo in Ruanda

Nel corso della sua carriera politica Suella Braverman, che è nata a Londra 43 anni fa, ha ricevuto molte critiche per le sue posizioni reazionarie o per comportamenti e atti giudicati inadeguati ai suoi ruoli. Quando era ancora ministra dell’Interno del governo di Liz Truss era stata costretta a dimettersi a causa di una violazione del regolamento ministeriale: Braverman aveva condiviso tramite il suo indirizzo di posta elettronica privato un documento ufficiale contenente la proposta scritta di un progetto di legge sull’immigrazione, materiale ritenuto sensibile a causa delle ripercussioni che questo tipo di leggi hanno sull’economia degli stati. Il giorno successivo alle sue dimissioni si dimise peraltro anche Liz Truss.

A gennaio del 2023, dopo che aveva definito “invasori” le persone migranti che entrano illegalmente nel Regno Unito attraversando in barca il Canale della Manica, era stata accusata di utilizzare un tipo di retorica simile a quella del regime nazista. Le accuse, oltre che da alcuni sopravvissuti all’Olocausto, erano arrivate dal noto ex calciatore e commentatore sportivo Gary Lineker, il quale l’aveva criticata anche per la sua proposta di legge contro l’immigrazione irregolare che renderebbe quasi impossibile chiedere asilo nel Regno Unito. Braverman era rimasta sulle sue posizioni, e non si era scusata.

Alcuni parlamentari del partito conservatore hanno sostenuto di recente che Braverman starebbe cercando di proporsi come leader del partito al posto di Sunak, con l’obiettivo di diventare prima ministra. Nel Regno Unito il leader del partito che controlla la maggioranza dei seggi in parlamento viene nominato infatti primo ministro: le prossime elezioni sono previste a gennaio 2025, ma la precarietà degli ultimi governi e la perdita di consensi del partito conservatore rendono la situazione politica vivace e instabile.

Le accuse sulle sue ambizioni sono riferite a un discorso molto da protagonista che Braverman aveva tenuto durante una conferenza organizzata dalla Edmund Burke Foundation, un’associazione della destra populista statunitense. Braverman aveva criticato duramente gli andamenti dell’immigrazione irregolare, e alcuni suoi colleghi di partito avevano protestato: in quanto ministra dell’Interno i problemi che riguardano l’immigrazione dovrebbero essere una sua responsabilità.

Nello stesso discorso Braverman aveva attaccato anche Keir Starmer, il leader del partito laburista e dell’opposizione, concentrandosi sulle sue posizioni rispetto alle questioni LGBTQ+, molto più progressiste e aperte rispetto a quelle di Braverman. La ministra dell’Interno aveva fatto una battuta sgradevole sulla transizione di genere, prendendo in giro il fatto che Starmer consideri “donna” – e non “uomo” – una donna trans: Braverman aveva detto che seguendo questo modo di pensare anche Starmer, se mai diventasse primo ministro del Regno Unito, potrebbe essere definito “la prima premier donna laburista” del paese (il Regno Unito non ha mai avuto infatti una prima ministra laburista).

Di recente il Guardian ha riportato le accuse di alcune persone che lavorano insieme a Braverman, le quali lamentano errori grossolani in alcune dichiarazioni ufficiali della ministra, che avrebbero reso obbligatori interventi di verifica da parte dei funzionari del suo ministero. Le stesse fonti hanno sostenuto che queste correzioni non fossero state necessarie quando lavoravano con Priti Patel, ministra dell’Interno durante i due governi di Boris Johnson. Tra gli errori commessi da Braverman, nell’articolo vengono riportate una serie di imprecisioni riguardo al numero di migranti provenienti dall’Ucraina e da Hong Kong, che l’attuale ministra in una dichiarazione aveva sovrastimato nell’ordine delle decine di migliaia.